Ingredienti
- 2 Lavarelloda 600gr l'uno
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 1 Melanzanagrossa
- 1 limone
- 60gr Farina 00
- 80gr Burro
- 1/2 litro olio arachidi
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Lavarelli alla Mugnaia
I Lavarelli alla Mugnaia sono un ottimo secondo piatto completo, ottimo da servire a pranzo od a cena con familiari ed amici o per un buffet.
Per i Lavarelli alla Mugnaia disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pelare la melanzana con il pela-verdure, eliminare picciolo verde ed il fondo, tagliarle a fette rotonde, metterle in uno scolapasta per 30 minuti affinché perdano l’acqua amarognola di vegetazione, infarinarle e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Se il pesce non fosse già pulito, togliere le pinne, le interiora, accorciare la coda, squamarlo con l’apposito attrezzo, lavarlo sotto acqua corrente, asciugarlo con carta assorbente da cucina, con un coltello ben affilato praticare sul dorso qualche incisione in modo da agevolare la cottura, salare ed infarinare.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare la metà del burro.
Aggiungere i lavarelli infarinati e cuocerli 6 minuti per parte a fiamma moderata e disporli su di un piatto di portata.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere le fette di melanzana infarinate e friggerle da ambo le parti, dorarle bene.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Aggiungere al fondo di cottura dei lavarelli il burro restante e cuocere al color nocciola a fiamma bassa e tenere da parte.
Cospargere i lavarelli su piatto di portata con il prezzemolo tritato, con il succo di limone, il fondo di cottura dei lavarelli con il burro al color nocciola e contornare con le fette di melanzana.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata.
Nota
I Lavarelli alla Mugnaia non necessitano di contorno, in quanto basta aumentare il numero delle melanzane per avere un ottimo contorno.
La melanzana o Solanum melongena è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il frutto commestibile. La melanzana viene importata in Medio Oriente e nel Mediterraneo nel VII secolo e quindi non ha un nome latino o greco. In Italia venne inizialmente chiamata petonciana o anche petronciano. Per evitare fraintendimenti sulle sue proprietà, la prima parte del nome venne mutata in mela dando così origine al termine melangiana e poi melanzana. Il nome melanzana, in particolare, veniva popolarmente interpretato anche come mela non sana, proprio perché non è commestibile da cruda. Dalla forma araba con l’articolo (al-bādhingiān) derivano invece la forma catalana (albergínia) e francese (aubergine). La melanzana è una pianta erbacea, eretta, alta da 30 cm a poco più di un metro. I fiori grandi, solitari, sono violacei o anche bianchi. I frutti sono bacche grandi, allungate o rotonde, normalmente nere, commestibili dopo la cottura. La melanzana è originaria dell’India. Sebbene esistano innumerevoli documenti che dimostrano la coltivazione della melanzana nell’area del sud-est asiatico sin dalla preistoria, sembra che in Europa fosse sconosciuta fino al XVI secolo. La diffusione in Europa di nomi derivati dall’arabo e la mancanza di nomi antichi latini e greci indicano che fu portata nell’area mediterranea dagli arabi agli inizi del Medioevo. La melanzana cruda ha un gusto amaro che si stempera con la cottura, che rende inoltre l’ortaggio più digeribile e ne esalta il sapore. La melanzana ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l’olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti. Per questi motivi la melanzana è consumata preferibilmente cotta. Si consuma fritta, cotta al forno o grigliata; alcune preparazioni tipiche sono: le melanzane alla parmigiana, la moussakà, la ratatouille, la pasta alla Norma e la Caponata.