Ingredienti
- 1kg Leprepulita
- 250cl Vino rosso
- 800gr Passata di pomodoro
- 3 spicchi Aglio
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 4 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Lepre alla Sarda
La Lepre alla Sarda è un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per la Lepre alla Sarda
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo e tenere da parte.
Pelare, tagliare l’aglio a fettine e tenere da parte.
Lavare la lepre, asciugarla con carta assorbente da cucina,
condirla con 1 pizzico di sale, pepe, tagliarla a pezzi
e mettere a marinare in una ciotola con il vino rosso,
l’aglio a fettine ed il prezzemolo per 2 ore.
In una padella antiaderente capiente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere i pezzi di lepre sgocciolati dalla marinatura
e farla rosolare in ogni sua parte a fiamma vivace, mescolare.
Versare la marinatura e far ridurre quasi completamente, mescolare.
Aggiungere la passata di pomodoro, salare e cuocere per 120 minuti a fiamma bassa,
padella coperta e mescolare di tanto in tanto.
Disporre i pezzi di lepre con il loro sugo
su di un piatto di portata.
Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale, porzionato,
su piatto individuale dei commensali.
Nota
La Lepre alla Sarda si può accompagnare con patate al forno o lessate o con verdure cotte a piacere.
La lepre comune o lepre europea (Lepus europaeus) è un mammifero Lagomorfo appartenente alla famiglia dei Leporidi e originario dell’Europa e dell’Asia.
Il corpo della lepre ha una lunghezza che varia tra i 40 e 70 cm (oltre a circa 8 cm di coda), e un peso che si attesta tra 1,5 e 5 kg: tali misure ne fanno il leporide vivente di maggiori dimensioni.
I tratti anatomici delle lepri sono molto simili a quelli dei conigli, entrambe le specie riflettono il loro bisogno di avvertire con estremo anticipo il pericolo ed essere in grado di sfuggire ai possibili predatori. Conigli e lepri hanno una coda piccola e sferica e anche peli sulle piante dei piedi che permettono agli stessi di migliorare la propria presa durante la corsa.
Tutte e due le specie hanno delle grandi narici con un’apertura di tipo longitudinale che può chiudersi completamente e in alcune specie le femmine sono più grandi dei maschi. I lagomorfi (ossia le lepri, i conigli e i pica) hanno incisivi molto sviluppati e in continua crescita e dietro questi ultimi si trova una seconda fila di incisivi più piccoli dei primi.
Ha una dieta esclusivamente erbivora. In estate comprende piante erbacee, frutti, e funghi; in inverno erbe secche e cortecce di alberi e arbusti.
Come tutti i lagomorfi la lepre comune ha una doppia digestione del cibo, atta a estrarre il maggior quantitativo possibile di energia da una dieta erbivora. Dopo aver ingerito il cibo lo espelle sotto forma di feci molli, di colore verdastro e consistenza gelatinosa, che vengono nuovamente ingerite e ridigerite, per poi venire espulse come feci dure, di colore scuro.
Grazie alla sua velocità, la lepre deve temere solo pochi predatori; tra di essi, l’aquila reale, la lince, il lupo, l’astore e, soprattutto la volpe.
È un animale cacciabile ai sensi della legge 157/92.
L’habitat naturale occupato dalla specie si estende su quasi tutta l’Europa (incluse Gran Bretagna e Irlanda, ma a eccezione di alcune zone dell’Italia centro-meridionale e della Corsica, dove vivono Lepus corsicanus e Lepus capensis mediterraneus, quest’ultima nella sola Sardegna, fino al Medio Oriente e all’Asia centrale.
Le lepri sono state tuttavia introdotte con successo dall’uomo in numerose parti del mondo, dove si sono naturalizzate: attualmente se ne possono trovare in America Settentrionale, messico, Argentina, Cile, Australia, Nuova Zelanda. Pur adattandosi a una vasta gamma di habitat, questi animali prediligono le aree prative circondate da zone cespugliose dove nascondersi.