Ingredienti
- 1,2kg Lonza di maiale
- 450gr Mela renetta
- 50gr Burro
- 1 cucchiaio Olio Evo
- qb Sale
Direzione
Lonza di Maiale e salsa di Mele
La Lonza di Maiale e salsa di Mele è un secondo piatto delizioso, un succulento e morbido taglio di carne di maiale arrosto, facile da preparare. La Lonza di Maiale e salsa di Mele è perfetto per il pranzo della domenica in famiglia si adatta anche a una cena tra amici ma anche per le occasioni più importanti.
Per la Lonza di Maiale e salsa di Mele
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- la lonza e tenere da parte
- le mele, sbucciarle, eliminare il torsolo, tagliarle a fette sottili e tenere da parte.
Depositare la carne sul piano di lavoro,
inciderla con un coltello affilato,
profondamente e a righe parallele,
salare con sale fino nelle fenditure ricavate.
Mettere la carne su teglia da forno oliata ed infornare a forno caldo a 220°C
per 1,5 ore + 1,5 ore a 180°C e bagnare ogni tanto con il suo sugo.
Mettere sul fondo di una pentola un po’ d’acqua,
aggiungere il burro e le mele tagliate sottilmente,
coprire e cuocere a fuoco basso per 10 minuti.
A fine cottura togliere la carne dal forno,
metterla su di un piatto di portata e far riposare per 15 minuti.
Tagliarla a fette e servirla con la salsa di mele.
Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
La Lonza di Maiale e salsa di Mele è un delizioso secondo piatto,
molto appetitoso e fragrante.
La Lonza di Maiale e salsa di Mele è un secondo piatto di carne semplice da fare, ma gustoso ed insolito. La Lonza di Maiale e salsa di Mele è un secondo piatto di carne invernale che profuma di Natale.
L’arista di maiale è un taglio, detto anche lonza o lombo a seconda delle zone d’Italia, particolarmente adatto alla cottura arrosto perché contiene una bassa quantità di grassi, sufficiente a impedire che la carne secchi in cottura senza renderla pesante.
La carne di maiale ha un sapore più dolce e delicato rispetto a quella di manzo e per questo si abbina perfettamente al gusto delle mele: un’altra versione di questo felice connubio è la Lonza di maiale al sidro oppure la lonza con frutta come l’uva o con salsa di albicocche.
Il maiale (Sus scrofa domesticus), chiamato anche suino o porco, è un suide addomesticato appartenente ai mammiferi dell’ordine artidattili suiformi. Il maschio fertile si chiama verro, la femmina scrofa e i cuccioli lattonzoli; questi ultimi, in particolare, a loro volta si definiscono verretti se maschi o scrofette se femmine.
Si tratta di uno tra gli animali da macello più diffusi e più utilizzati dall’uomo, anche in ragione dell’ampia gamma di sottoprodotti derivati, che vanno da articolatissime specifiche lavorazioni delle sue carni allo sfruttamento delle setole (da qui il detto “del maiale non si butta via niente”). Il maiale domestico appartiene alla stessa specie del cinghiale e può riprodursi con esso.
Il termine maiale deriva dal latino majalem (“porco castrato”), così chiamato poiché era spesso utilizzato come sacrificio a Maia, madre di Mercurio.
L’allevamento del maiale pare antichissimo, e raffigurazioni di suoi presumibili progenitori sono anche nei graffiti della grotta di Altamira (ca. 40.000 a.C.). Intorno al 5.000 a.C. si suppone che sia avvenuta la domesticazione, in Cina, e tracce di poco più recenti se ne hanno anche in Mesopotamia.
Il maiale è sempre stato di vitale importanza nel sistema alimentare dell’uomo e la sua copiosa produzione lo ha reso di generale popolarità. Molte delle caratteristiche morfologiche o comportamentali del maiale sono anzi entrate nella fraseologia comune presso quasi tutte le culture (per lo più in senso spregiativo o offensivo, sino alla blasfemia).
Le caratteristiche nutrizionali della carne di maiale, ricca di grassi, sono forse all’origine di taluni precetti di alcune religioni (particolarmente di alcune originate in aree calde del Pianeta) che vietano di cibarsene o ne limitano l’assunzione.
L’utilizzo del maiale in cucina è sempre stato il principale e spesso unico scopo del suo allevamento. La sua carne viene utilizzata in svariati modi culinari, cotta con tecniche simili a quelle della carne bovina, oppure utilizzata per farne salumi di vario genere o per utilizzarne il solo grasso, a seconda del taglio. Si usano in cucina anche alcune frattaglie, fra cui il cervello, il fegato, il sangue (come, ad esempio, nel migliaccio pistoiese) e addirittura i piedi. Le varie forme culinarie di utilizzo possono variare da paese a paese e, all’interno dello stesso, da regione a regione. Nemmeno il grasso distribuito nella parte interna del maiale viene sprecato: si tratta della sugna, che viene fusa e poi utilizzata in vari modi, tra i quali la ricopertura della parte magra del prosciutto nella fase di stagionatura di quest’ultimo. In Italia la cottura delle carni avviene quasi sempre in padella o sulla griglia, mediante frittura o a fuoco lento nella preparazione di arrosti e brasati. Nei paesi nordici quali Germania e Austria parti delle carni di maiale idonee vengono anche servite bollite.