Luccio alla Bretone

Luccio alla Bretone

Il Luccio alla Bretone è un secondo piatto gustoso e saporito, da proporre in un pranzo o cena con amici

 

Per il Luccio alla Bretone disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, il rametto di timo e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, i pomodori, tagliare a pezzetti e tenere da parte.

Lavare sotto acqua corrente il luccio, togliere la lisca, le pinne, le interiora, le uova, spellarlo, tagliarlo a pezzi da 3cm l’uno ed asciugarli con carta assorbente da cucina.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere i pezzi di luccio, farli dorare in ogni loro parte, prenderli con un mestolo forato e depositarli su di un piatto.

Mettere in padella con l’olio rimasto i pezzetti di pomodoro, il rametto di timo,

il marsala, il vino bianco, pepe, sale e cuocere a fiamma vivace fino a cottura dei pomodori.

Mettere i pezzi di luccio fritti nella padella con la salsa e cuocere per 15 minuti a fiamma moderata.

Servire in tavola su piatto di portata o ad ogni commensale su piatto individuale.

Nota

Il Luccio alla Bretone si accompagna con patate lesse o con verdure cotte a piacere.

La Bretagna (in francese Bretagne, in bretone Breizh) è una regione nel nord-ovest della Francia, antico Stato indipendente, che forma un vasto promontorio verso la Manica e l’Oceano Atlantico. Il suo nome bretone, Breizh, viene abbreviato abitualmente con BZH. La lingua ufficiale è il francese, mentre le lingue regionali sono il bretone ed il gallo. Il nome Bretagna deriva da quello del popolo bretone, che vi si installò fuggendo dalla nativa Britania, l’attuale Gran Bretagna, e chiamò piccola Britannia la penisola che avevano occupato.

Il pomodoro (Solanum lycopersicum, identificato secondo il Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica (ICBN) Lycopersicon esculentum (L.) Karsten ex Farw. della famiglia delle Solanacee, è una pianta annuale. Le sue bacche, dal caratteristico colore rosso, sono largamente utilizzate in ambito alimentare in molti Paesi del mondo.

Il pomodoro è nativo della zona dell’America centrale, del Sud America e della parte meridionale dell’America settentrionale, zona compresa oggi tra i paesi del Messico e Perù. Gli Aztechi lo chiamarono xitomatl, mentre il termine tomatl indicava vari frutti simili fra loro, in genere sugosi.

La data del suo arrivo in Europa è il 1540 quando lo spagnolo Hernan Cortes rientrò in patria e ne portò alcuni esemplari; ma la sua coltivazione e diffusione attese fino alla seconda metà del XVII secolo. In Italia è documentato da Pietro Andrea Mattioli che nel suo Medici Senensis Commentarii del 1544 lo definì mala aurea, poi tradotto letteralmente in italiano come “pomo d’oro” dal suo caratteristico colore giallo oro. Ma già nel 1572 in una lettera di Costanzo Felici a Ulisse Aldrovandi si fa riferimento ad una varietà di colore rosso gagliardamente, che poi venne selezionata nel tempo e divenne prevalente. In particolare, la tradizione locale dice che la selezione decisiva del viraggio al rosso si ebbe nell’agro nocerino nel 600 o nel 700, dove tuttora la coltivazione del pomodoro è una delle principali industrie e nel cui circondario si conservano varietà importanti come il pomodoro di Sorrento, originale ingrediente della caprese, il pomodoro Corbarino ed il pomodorino giallo del Vesuvio che ancora conserva il colorito originario. Nel 1762 ne furono definite le tecniche di conservazione in seguito agli studi di Lazzaro Spallanzani che, per primo, notò come gli estratti fatti bollire e posti in contenitori chiusi non si alterassero. In seguito, nel 1809, un cuoco parigino, Nicolas Appert, pubblicò l’opera L’art de conserver les substances alimentaires d’origine animale et végétale pour pleusieurs années, dove fra gli altri alimenti era citato anche il pomodoro. Il pomodoro è ricco di acqua, di minerali, di antiradicali liberi come lo zinco ed il selenio, di vitamine antiossidanti come la A e la C, necessarie per la elasticità della pelle e numerose fibre solubili che saziano senza irritare l’intestino. Per 100gr di pomodoro si riscontrano solo 18 calorie per cui è indicato anche per diete ipocaloriche, inoltre, la tomatina presente nel pomodoro combatte le cardiopatie ed i tumori.

 

 

Ricetta Luccio in salsa alla mantovana

 

 

 

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