Ingredienti
- 300gr Passata di pomodoro
- 30ml Olio Evo
- 300gr Salsiccia
- 200gr Pecorinosardo
- 50gr Cipolla
- 320gr Gnocchetti sardi
Direzione
Malloreddus del Campidano, ricetta originale
I Malloreddus del Campidano più conosciuti in continente come gnocchetti sardi, sono un tipo di pasta tipica della cucina tradizionale sarda. Hanno la forma di conchiglie rigate lunghe circa 2 cm e son fatti di farina di semola di grano duro ed acqua. Si trovano in tutte le feste, sagre paesane e matrimoni in Sardegna.
Malloreddus del Campidano per prepararli, disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Spelare la salsiccia, sbriciolarla grossolanamente con le mani e tenere da parte.
Pelare, lavare e tritare la cipolla finemente.
Metterla in un tegame antiaderente con l’olio evo e far appassire a fuoco basso.
Unire la salsiccia sbriciolata nel tegame della cipolla.
Mescolare bene e far rosolare per 15 minuti a fuoco vivace.
Aggiungere la passata di pomodoro e mescolare bene con un cucchiaio di legno, coprire il tegame con un coperchio e cuocere per 60 minuti a fuoco basso e tenere da parte.
Grattugiare il pecorino in una ciotola capiente, aggiungere un mestolo di acqua bollente, frullare con un minipimer ad immersione, aggiungere altra acqua bollente, se necessario, al fine di ottenere una crema liscia ed omogenea, se la crema di pecorino dovesse risultare granulosa, setacciare il composto prima di aggiungerlo alla pasta e tenere da parte.
In una pentola con abbondante acqua salata far bollire i malloreddus per il tempo indicato sulla confezione.
Scolare al dente i malloreddus, unirli al sugo di salsiccia direttamente in padella, a fuoco basso, mescolare bene.
Aggiungere la crema di pecorino, mantecare bene.
Servire i malloreddus del campidano in tavola ad ogni commensale su piatto individuale.
Vino consigliato:
Vermentino di Gallura doc
Nota
I malloreddus, più conosciuti in continente come gnocchetti sardi, sono un tipo di pasta tipica della cucina tradizionale sarda. Hanno la forma di conchiglie rigate lunghe circa 2 cm e son fatti di farina di semola di grano duro ed acqua.
Nel Sassarese sono chiamati cigiones o ciciones, nel Logudoro macarones caidos o macarones de punzu, nel Nuorese cravaos.
Il termine dialettale malloreddu, plurale malloreddus, è un diminutivo di malloru, che in sardo campidanese significa toro per cui i malloreddus sono i vitellini, tradotto in italiano. La lavorazione manuale dei malloreddus avveniva impastando la semola di grano duro con l’acqua, e si creavano delle listarelle arrotolate di pasta della lunghezza di circa 15 cm, le quali venivano tagliate a cubetti. Per ottenere la forma dei gnocchetti, schiacciavano i cubetti di pasta contro l’estremità di un cesto in paglia, detto su ciuliri, il setaccio, per ottenere la rigatura, oppure si lasciavano lisci schiacciandoli contro un tagliere in legno. Ricavavano, così, un prodotto panciuto che nel loro immaginario assumeva la forma di piccoli vitelli da qui la denominazione di malloreddus.
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