Marmellata di Arance di Milena

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Marmellata di Arance di Milena

La Marmellata di Arance di Milena è ottima spalmata sul pane o su fette biscottate o per farcire torte, ideale anche per accompagnare formaggi cremosi o duri ed arrosti di maiale e selvaggina.

Per la Marmellata di Arance di Milena disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le arance, il limone e tenere da parte.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a metà le arance con la buccia, poi ancora a metà ed infine a fettine, mettere in pentola e mescolare.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a metà il limone con la buccia, poi ancora a metà ed infine a fettine, mettere in pentola e mescolare.

Aggiungere in pentola i 2 litri di acqua e mescolare.

Chiudere la pentola con il coperchio e far riposare per 24 ore senza alzare mai il coperchio.

Trascorso il tempo di 24 ore, versare in pentola, messa sul fuoco, un po’ per volta lo zucchero e mescolare bene ogni volta per farlo sciogliere bene, mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa e portare al primo bollore.

Continuare la cottura con il coperchio un po’ spostato, mescolare di tanto in tanto, schiumare con un cucchiaio al silicone.

L’acqua dovrà evaporare tutta.

Dopo 60 minuti fare la prova del piattino, vedi nota, per verificare se la marmellata è pronta.

Se la marmellata non fosse pronta continuare la cottura fino alla consistenza desiderata e continuare a schiumare con un cucchiaio al silicone.

Raggiunta la consistenza desiderata, passare con il minipimer ad immersione nella pentola cercando di lasciare un po’ di bucce di arance e di limone.

Versare la marmellata ancora bollente nei vasetti puliti con l’aiuto di un mestolo, lasciando almeno 1 cm tra il livello raggiunto dalla marmellata ed il tappo. Chiudere i vasetti con il tappo ermetico.
Riporre i vasetti su di un vassoio e coprirli con un telo spesso in modo che si raffreddino piano piano.

Con questo metodo non è necessaria la sterilizzazione dei vasetti ma una normale pulizia ed i tappi ermetici.

Nota

La Marmellata di Arance di Milena dura per più anni, così come il miele hanno tempi di conservazione molto lunghi.

Utilizzare delle etichette da applicare ai barattoli, che riportino sia il tipo di frutta sia la data di preparazione della marmellata.

Si può consumare la marmellata a partire da 48 ore dalla preparazione.
Aperto un vasetto di marmellata va conservato in frigorifero e consumato entro massimo di 20 giorni.
Se qualche vasetto presentasse gonfiore nella zona del tappo, oppure se la marmellata subisse alterazioni di colore o formazione di muffa in superficie, buttare il vasetto nella spazzatura, potrebbe contenere muffe tossiche o batteri pericolosi.

Oltre al metodo solito di sterilizzazione tramite bollitura dei vasetti, un metodo rapido di sterilizzazione consiste nel mettere i vasetti adagiati su di una placca da forno, infornare a forno caldo a 100-130°C, i vasetti resistono alle temperature fino a 230°, per tutto il tempo che la marmellata o confettura è in cottura, dai 30 ai 60 minuti.

La prova piattino consiste in mettere un cucchiaio di confettura bollente, far raffreddare la parte sottostante del piattino ed inclinarlo, se la marmellata o confettura scivola lentamente vuol dire che la marmellata o confettura è pronta.
Per eseguire più velocemente la prova usare un piatto messo in freezer per 10 minuti.
Togliere la pentola dal fuoco, quando si fa la prova piattino, altrimenti la confettura continua a cuocere.

Per quasi tutte le marmellate e confetture se si lasciano 12-24 ore ad insaporire, prima di cuocerle, in una pentola con coperchio, risultano più gustose è cuociono più in fretta.

Il limone (Citrus limon) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il nome comune limone si può riferire tanto alla pianta quanto al suo frutto.

Secondo alcuni studi genetici, il limone è un antico ibrido, probabilmente tra il pomelo ed il cedro, ma da secoli è una specie autonoma, la quale si riproduce per innesto e talea. Il limone è un albero che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti.  La fioritura primaverile produce i frutti migliori, la cui raccolta dura poi tutto l’inverno, da Novembre ad Aprile o Maggio. La seconda fioritura, a volte forzata nelle piantagioni commerciali, avviene in Agosto e Settembre, i frutti si possono raccogliere da maggio in poi, subito dopo quelli invernali. In condizioni favorevoli, un albero adulto può dare da 600 a 800 frutti all’anno. In media, la buccia del limone può raggiungere il 40% del peso complessivo, un altro 3% è rappresentato dai semi. Pur trattandosi di una media il dato fa capire che il frutto non viene coltivato solo per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi si estraggono anche essenze e pectina. Dai semi si estrae l’olio e gli avanzi si impiegano nell’alimentazione animale.

Con la buccia del limone si produce un liquore, il Limoncello, nato in Campania e diffuso in tutto il mondo. La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo che rappresenta fino al 50% del suo peso, contiene 50-80 grammi/litro di acido citrico, che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici tra cui l’acido malico, l’acido ascorbico o Vitamina C 0,5 g/l). Il succo pastorizzato si mantiene senza conservanti per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande. Il succo concentrato viene invece sottoposto ad ulteriore lavorazione e consumato nell’industria conserviera. Dal succo del limone si produce la limonata, una bevanda a base di succo di limone, acqua e zucchero.

L’elevata concentrazione di vitamina C contenuta nel limone rende questo frutto di notevole importanza per la tutela della salute. Inoltre, l’alto contenuto di vitamina C nel limone è utile per combattere i sintomi dell’influenza.

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