Melanzane alla Ciociara
Le Melanzane alla Ciociara sono un piatto versatile si possono servire come antipasto o come contorno gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per le Melanzane alla Ciociara disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione, tritarle e tenere da parte.
Tagliare la cima ed il fondo alle melanzane, pelarle, tagliarle a grosse rondelle, spolverizzarle con il sale, mettere sopra di esse un piatto con un peso e lasciar perdere acqua di vegetazione per 30 minuti e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Immergere le rondelle di melanzane poco per volta nell’olio bollente.
Friggerle in ogni loro parte, girandole ogni tanto fino a doratura completa.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Mettere le melanzane fritte allineate su di un piatto di portata e salarle.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere gli spicchi di aglio, schiacciarli con i rebbi di una forchetta e far imbiondire a fiamma moderata.
Levare la padella dal fuoco, unire le acciughe tritate finemente, il prezzemolo tritato e mescolare bene.
Rimettere la padella sul fuoco moderato, versare l’aceto e far ridurre un po’.
Versare la salsa appena preparata sulle melanzane.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Le Melanzane alla Ciociara si accompagnano, se servite come contorno, a carni e pesci alla griglia o arrosto.
La melanzana o Solanum melongena è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il frutto commestibile. La melanzana viene importata in Medio Oriente e nel Mediterraneo nel VII secolo e quindi non ha un nome latino o greco. In Italia venne inizialmente chiamata petonciana o anche petronciano. Per evitare fraintendimenti sulle sue proprietà, la prima parte del nome venne mutata in mela dando così origine al termine melangiana e poi melanzana. Il nome melanzana, in particolare, veniva popolarmente interpretato anche come mela non sana, proprio perché non è commestibile da cruda. Dalla forma araba con l’articolo (al-bādhingiān) derivano invece la forma catalana (albergínia) e francese (aubergine). La melanzana è una pianta erbacea, eretta, alta da 30 cm a poco più di un metro. I fiori grandi, solitari, sono violacei o anche bianchi. I frutti sono bacche grandi, allungate o rotonde, normalmente nere, commestibili dopo la cottura. La melanzana è originaria dell’India. Sebbene esistano innumerevoli documenti che dimostrano la coltivazione della melanzana nell’area del sud-est asiatico sin dalla preistoria, sembra che in Europa fosse sconosciuta fino al XVI secolo. La diffusione in Europa di nomi derivati dall’arabo e la mancanza di nomi antichi latini e greci indicano che fu portata nell’area mediterranea dagli arabi agli inizi del Medioevo. La melanzana cruda ha un gusto amaro che si stempera con la cottura, che rende inoltre l’ortaggio più digeribile e ne esalta il sapore. La melanzana ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l’olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti. Per questi motivi la melanzana è consumata preferibilmente cotta. Si consuma fritta, cotta al forno o grigliata; alcune preparazioni tipiche sono: le melanzane alla parmigiana, la moussakà, la ratatouille, la pasta alla Norma e la Caponata.