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Melanzane Ripiene in Terracotta
Le Melanzane ripiene in Terracotta sono molto gustose e saporite, si possono servire come antipasto o come un secondo piatto light.
Per le Melanzane ripiene in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- le melanzane, tagliarle a metà seguendo il senso della lunghezza,
con coltellino, scavare la polpa della melanzana alla profondità di ½ cm,
tagliare la polpa a dadini e tenere da parte - le foglie di basilico, tritarle e tenere da parte
- i pomodorini, tagliarli a pezzetti e tenere da parte
- tagliare a julienne fine la cipolla e tenere da parte
- tagliare a dadini piccoli il prosciutto cotto e tenere da parte
- tagliare a dadini piccoli la scamorza e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere i gusci delle melanzane e cuocerli per 5 minuti, scolarli e tenere da parte.
Mettere, in una padella antiaderente, a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.
Aggiungere l’aglio e far dorare, a doratura togliere l’aglio.
Mettere la polpa delle melanzane a dadini,
i pomodorini a pezzetti, le foglie di basilico spezzettate a mano.
Cuocere per 5 minuti e aggiustare di sale e pepe.
Togliere dal fuoco la padella,
mettere 2 cucchiai di formaggio grattugiato, le uova.
il prosciutto cotto tagliato a cubetti e mescolare bene.
Strizzare leggermente i gusci delle melanzane dall’acqua di cottura
e farcirli con il ripieno ottenuto.
Mettere, in una pentola di terracotta, con lo spargifiamma sotto,
la cipolla tagliata a julienne, l’olio evo,
i pomodorini a pezzetti ed 1 pizzico si sale.
Mettere sopra i gusci di melanzane farciti
mettendo su ognuno la scamorza a dadini ed il pangrattato.
Cuocere a fiamma bassa con il suo coperchio di terracotta
sopra la pentola per 45 minuti.
Togliere la pentola dal fuoco e far raffreddare.
Le melanzane si possono gustare tiepide e fredde.
Servire in tavola
nella pentola di terracotta.
Nota
La melanzana o Solanum melongena è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae,
coltivata per il frutto commestibile.
La melanzana viene importata in Medio Oriente
e nel Mediterraneo nel VII secolo e quindi non ha un nome latino o greco.
In Italia venne inizialmente chiamata petonciana o anche petronciano.
Per evitare fraintendimenti sulle sue proprietà,
la prima parte del nome venne mutata in mela
dando così origine al termine melangiana e poi melanzana.
Il nome melanzana, in particolare,
veniva popolarmente interpretato anche come mela non sana,
proprio perché non è commestibile da cruda.
Dalla forma araba con l’articolo (al-bādhingiān)
derivano invece la forma catalana (albergínia)
e francese (aubergine).
La melanzana è una pianta erbacea, eretta,
alta da 30 cm a poco più di un metro.
I fiori grandi, solitari, sono violacei o anche bianchi.
I frutti sono bacche grandi, allungate o rotonde,
normalmente nere, commestibili dopo la cottura.
La melanzana è originaria dell’India.
Sebbene esistano innumerevoli documenti
che dimostrano la coltivazione della melanzana
nell’area del sud-est asiatico sin dalla preistoria,
sembra che in Europa fosse sconosciuta fino al XVI secolo.
La diffusione in Europa di nomi derivati dall’arabo
e la mancanza di nomi antichi latini e greci
indicano che fu portata nell’area mediterranea
dagli arabi agli inizi del Medioevo.
La melanzana cruda ha un gusto amaro
che si stempera con la cottura,
che rende inoltre l’ortaggio più digeribile e ne esalta il sapore.
La melanzana ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari,
tra cui l’olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti.
Per questi motivi la melanzana è consumata preferibilmente cotta.
Si consuma fritta, cotta al forno o grigliata;
alcune preparazioni tipiche sono:
le melanzane alla parmigiana,
la moussakà, la ratatouille,
la pasta alla Norma
e la Caponata.