Ingredienti
- 200gr Ceci
- 200gr Fagioli bianchi
- 200gr Farroo orzo perlato
- 1 cucchiaio origano
- 4 cucchiai Olio Evo
- 1 cucchiaino Bicarbonato di sodio
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Mesciua Zuppa Spezzina in Terracotta
La Mesciua Zuppa Spezzina in Terracotta è una minestra ligure a base di legumi e granaglie, la ricetta per fare questa zuppa vegetariana povera, ma gustosa e salutare è tipica della città di La Spezia.
Per la Mesciua Zuppa Spezzina in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Mettere a bagno in acqua fredda i legumi ed i cereali,
ognuno in una ciotola separata,
per 12 ore
o secondo le prescrizioni riportate sulla confezione dal produttore.
Lavarli,
scolarli
e cuocerli separatamente con un pizzico di bicarbonato in ogni cottura.
Seguire i tempi di cottura riportati sulla confezione dal produttore
o usare la pentola a pressione.
Ad ingredienti cotti
scolarli tenendo il liquido di cottura delle varie preparazioni
fino a tenerne 1,5 litri da parte.
Mettere, in una pentola di terracotta,
con lo spargifiamma sotto,
il 1,5 litri di liquido di cottura
e tutti gli ingredienti cotti
Cuocere la zuppa di legumi
e cereali per 45 minuti,
a fiamma bassa.
Aggiustare di sale
se fosse necessario.
Irrorare la zuppa con olio evo,
origano,
2 macinate di pepe nero
e mescolare bene.
Servire in tavola la Mescciüa
nella pentola di terracotta.
Nota
Il bicarbonato di sodio, rende i legumi e cereali teneri e morbidi.
La Mesciua è una minestra ligure a base di legumi e granaglie, la ricetta per fare questa zuppa vegetariana povera, ma gustosa e salutare è tipica della città di La Spezia.
La Mesciua, detta anche mescciüa o mes-ciüa, è una zuppa vegetariana a base di legumi e cereali ed è un primo piatto tipico ligure della provincia di La Spezia e, più propriamente, del Golfo dei Poeti, ma ormai diffusa anche nel territorio genovese. Forse di origini arabe, la Mesciua, che in dialetto significa “mescolanza”, ha origini antiche e viene cucinata fin dal XIV secolo nello spezzino dove era il piatto povero per eccellenza, preparato con i legumi e le granaglie che, durante le operazioni di carico e scarico dalle navi, sfuggivano dai sacchi.
Le donne raccoglievano con pazienza questi resti, li usavano per preparare la Mesciua e contribuivano in questo modo a risolvere il quotidiano problema del nutrimento della famiglia.
l fagiolo (Phaseolus vulgaris L., 1758) è una pianta della famiglia delle Leguminose anche detta Fabaceae o Papilionaceae, originaria dell’America centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell’America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine subsahariana. I fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto al Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).
Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi (fagioli da sgranare) o secchi, oppure per l’intero legume da mangiare fresco (fagiolini, o cornetti). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni. I semi di fagiolo crudi ed anche i frutti acerbi sono spesso causa di avvelenamenti nei bambini, poiché i fagioli vengono da essi riconosciuti come alimento. Solo tramite una lunga cottura viene distrutta la proteina velenosa (fasina).
Varietà tipiche italiane:
Fagiolo tianese o fagiolo di Tiana. Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Sardegna. – Borlotto nano di Levada Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolino “Meraviglia di Venezia” Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo bianco di Pigna – Fagiolo della Regina di Gorga – Fagiolo di Atina – Fagiolo di Carìa – Fagiolo di Mandia, inserito tra i prodotti tradizionali del Cilento della Regione Campania, sono coltivati sui terreni di Mandia di Ascea nel Parco Nazionale del Cilento. – Fagiolo di Controne Prodotto Agroalimentare Tradizionale – Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP – Fagiolo di Negruccio di Biella – Fagiolo di Saluggia Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo di Sarconi IGP – Fagiolo di Sorana IGP – Fagiolo Gialét Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo Scalda Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo Tondino di Villaricca (NA) – Fagiolo zolfino – Fasóla posenàta di Posina (var. fagiolo di Spagna) Prodotto agroalimentare tradizionale – Fasou de’ Brebbie (Fagiolo di Brebbia) – Fagiolo a pisello del Turano