Ingredienti
- 250gr Trenetteo linguine
- 100gr Lardo1 sol fetta
- 3 spicchi Aglio
- 4 foglie Basilico
- 100gr Passata di pomodoro
- 80gr Parmigiano Reggiano
- 2 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Minestra alla Ligure in Terracotta
La Minestra alla Ligure in Terracotta è un primo piatto gustoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per la Minestra alla Ligure in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di basilico, tritarle
e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio
e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tritare il lardo e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, spezzettare la pasta a 4 cm di lunghezza
e tenere da parte.
In una pentola di terracotta, con lo spargi-fiamma sotto,
mettere 2 cucchiai di olio evo a scaldare a fiamma moderata.
Aggiungere il lardo tritato, l’aglio tritato e far rosolare per 5 minuti
a fiamma moderata, mescolare.
Aggiungere la passata di pomodoro, 1,5 litri di acqua, sale, pepe,
far bollire a fiamma moderata e mescolare di tanto in tanto.
Versare la pasta spezzettata e cuocere secondo le indicazioni di cottura
riportate sulla confezione dal produttore.
Togliere la pentola di terracotta dal fuoco,
versare la metà del parmigiano grattugiato,
il basilico tritato e mescolare.
Servire in tavola direttamente nella pentola di terracotta
od a ciascun commensale su piatto individuale
con il restante parmigiano in formaggera
a disposizione dei commensali.
Nota
Il lardo è il prodotto della salagione, aromatizzazione e salatura dello strato di grasso che si trova appena sotto la cute del maiale. Questo taglio grasso del maiale si preleva dal collo, dal dorso e dalla parte alta dei fianchi dell’animale.
Il nome lardo sarebbe da attribuire propriamente al prodotto stagionato, mentre il taglio di carne grassa da cui il lardo si produce, ordinariamente sarebbe corretto chiamarlo “grasso fresco”, per distinguerlo dal prodotto stagionato. Tale distinzione linguistica non sempre è osservata nel linguaggio corrente.
La parola lardo deriva dal latino lār(i)dum, privo di connessioni indoeuropee chiare; in greco antico: λαρινός, lārīnós («ingrassato») ma non è sicuro se sia collegato alla parola latina; lardum è passato, attraverso il francese antico lard, all’inglese, oltre che al greco antico λάρδος, lárdos e al greco moderno λαρδί, lardí
l più conosciuto è probabilmente il lardo di Colonnata che, per il suo gusto unico e la sua delicatezza, ha reso famosa la località toscana da cui prende nome, sulle Alpi Apuane.
La qualità del lardo dipende della scelta delle materie prime, dalla qualità del “grasso fresco” che deve essere di suino pesante, agli aromi con i quali viene strofinato e dalla sapiente arte della stagionatura che ancora oggi viene fatta nelle vasche di marmo (conche) in cui il prodotto rimane per circa 6 mesi.
Un altro tipo è il il lardo Arnad che, a differenza del precedente, viene stagionato in vasche di legno e insaporito con aromi come ginepro, alloro,noce moscata, salvia e rosmarino. Il Lardo di Arnad è una Denominazione di Origine Protetta.
Il lardo è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali come prodotto tradizionale su proposta della Basilicata e del Piemonte.