Minestrone all’Antica in Terracotta
Il Minestrone all’Antica in Terracotta è un primo piatto povero e contadino fatto con le verdure a disposizione stagionalmente. Il Minestrone all’Antica in Terracotta è un primo piatto che si può gustare caldo in inverno e freddo in estate.
Per il Minestrone all’Antica in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- la cicoria e la scarola,
eliminare le nervature centrali tagliarle in pezzi
e tenere da parte - i fagioli freschi,
scolarli e tenere da parte - tritare la cipolla
e tenere da parte - tritare l’aglio
e tenere da parte - tagliare la patata a cubetti
e tenere da parte.
Su di un tagliere,
tagliare il lardo in striscioline,
con un coltello ben affilato
e tenere da parte.
Mettere, in una pentola di terracotta,
con lo spargifiamma sotto,
a rosolare il lardo a striscioline
e lo spicchio di aglio,
a fiamma moderata.
Aggiungere l’ acqua e far bollire,
a fiamma moderata,
togliere l’aglio.
Mettere il suo coperchio di terracotta
ed abbassare la fiamma.
Al primo bollore aggiungere la cicoria,
la scarola, i fagioli, le patate a cubetti,
la cipolla tritata e mescolare ogni tanto.
Cuocere a fiamma bassa per 90 minuti
o a cottura completa di tutti gli ingredienti.
Aggiustare di sale e pepe e mescolare bene.
Servire il minestrone, in tavola,
in terrine di terracotta mettendo sul fondo di ognuna
pezzi di pane casereccio o pane abbrustolito.
Oppure servire in tavola nella pentola di terracotta
distribuendo il minestrone nei piatti
con le fette di pane casereccio
o pane abbrustolito.
Nota
L’aglio (Allium sativum ) è una pianta coltivata bulbosa, assegnata tradizionalmente alla famiglia delle Lilliaceae.
Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.
A causa della sua coltivazione molto diffusa l’aglio viene considerato quasi ubiquitario, ma le sue origini sono asiatiche (sono state rintracciate nella Siberia sud-occidentale), velocemente diffusosi nel bacino mediterraneo e già conosciuto nell’antico Egitto.
L’odore caratteristico dell’aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l’ alliina ed i suoi derivati, come l’allicina ed il disolfuro di diallile.
La pianta non ama il freddo autunno-invernale. Allora comincia ad afflosciarsi, fino a seccarsi del tutto. È a questo punto che il tubero sotterraneo andrebbe raccolto. I bulbi che invece si lasciano in loco, rivegeteranno l’anno seguente, coi primi caldi. L’aglio in cucina è molto utilizzato come condimento, ad esempio come ingrediente per salse come Bagna cauda, pesto, aioli, tzatziki . La parte commestibile sono i bulbilli (spicchi). Si consuma crudo o cotto, fresco o secco, intero, a fettine, tritato, in polvere. Talvolta gli spicchi vengono utilizzati per insaporire la pietanza ma non vengono direttamente consumati.
Nel folclore europeo, si riteneva che l’aglio tenesse lontani i vampiri e si indossava in un sacchetto intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei “parassiti” e conseguentemente l’aglio, avendo proprietà antibatteriche, li teneva lontani.
Il suo potere antisettico era noto fin dall’antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni e tutt’oggi è ampiamente usato nella medicina popolare.
Si consigliava di tenere l’aglio addosso la notte che precede il 24 giugno (S. Giovanni Battista) insieme ad altre erbe per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d’ Estate.