Minestrone alla Napoletana in Terracotta
Il Minestrone alla Napoletana in Terracotta è un primo piatto gustoso, ottimo da gustare con familiari ed amici.
Per il Minestrone alla Napoletana in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare
la cipolla e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio
e tenere da parte.
Pelare la carota, lavarla,
tritarla e tenere da parte.
Lavare il sedano,
pestarlo con la lama di un coltello,
tritarlo e tenere da parte.
Pelare le patate con il pela-verdure,
lavarle sotto acqua corrente,
tagliarle a cubetti e tenere da parte.
Tagliare testa e fondo alle zucchine,
lavarle sotto acqua corrente, affettarle a rondelle
e tenere da parte.
Pelare la rapa, lavarla,
tagliarla a pezzetti
e tenere da parte.
Pelare la zucca, togliere il torsolo,
i semi, affettarla sottilmente
e tenere da parte.
Sgranare i fagioli
e tenere da parte.
Sgranare i piselli
e tenere da parte.
Mettere, in una pentola di terracotta,
con lo spargi-fiamma sotto, la carota,
il sedano, la rapa, i fagioli, i piselli,
l’olio evo, ricoprire con 2 litri di acqua fredda
e salare.
Mettere il suo coperchio di terracotta sulla pentola
e cuocere per 60 minuti a fiamma bassa.
Aggiungere la passata di pomodoro,
le patate, le zucchine, la zucca, la cipolla tritata,
l’aglio, il prezzemolo, pepare
e cuocere per 60 minuti a fiamma moderata,
mescolare.
Terminata la cottura versare nella stessa pentola di terracotta
il riso e cuocere per 20 minuti a fiamma bassa.
Servire in tavola
nella pentola di terracotta.
Nota
Il Minestrone alla Napoletana in Terracotta è un piatto della tradizione culinaria
Napoletana.
Il Minestrone alla Napoletana in Terracotta è ottimo sia caldo che freddo.
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris ) è una pianta della famiglia delle Leguminose anche detta Fabaceae o Papilionaceae, originaria dell’America Centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell’America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine Subsahariana. I fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto al Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).
Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi (fagioli da sgranare) o secchi, oppure per l’intero legume da mangiare fresco (fagiolini, o cornetti). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni. I semi di fagiolo crudi ed anche i frutti acerbi sono spesso causa di avvelenamenti nei bambini, poiché i fagioli vengono da essi riconosciuti come alimento. Solo tramite una lunga cottura viene distrutta la proteina velenosa (fasina).
Varietà tipiche italiane:
Fagiolo tianese o fagiolo di Tiana. Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Sardegna. -Borlotto nano di Levada, Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolino Meraviglia di Venezia Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo bianco di Pigna – Fagiolo della regina Gorga – Fagiolo di Atina – Fagiolo di Caria – Fagiolo di Mandia, inserito tra i prodotti tradizionali del Cilento della Regione Campania, sono coltivati sui terreni di Mandia di Ascea nel Parco Nazionale del Cilento. – Fagiolo di Controne Prodotto Agroalimentare Tradizionale – Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP – Fagiolo di Negruccio di Biella -Fagiolo di Saluggia Prodotto agroalimentare tradizionale -Fagiolo di Sarconi IGP -Fagiolo di Sorana IGP -Fagiolo Gialèt Prodotto agroalimentare tradizionale -Fagiolo Scalda Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo Tondino di Villaricca (NA) – Fagiolo Zolfino – Fasola Posenata di Posina (var. fagiolo di Spagna) Prodotto agroalimentare tradizionale – Fasou de’ Brebbie (Fagiolo di Brebbia) – Fagiolo a pisello del Turano –