Naselli alla Anconetana
I Naselli alla Anconetana sono un ottimo secondo piatto da servire in un pranzo o ad una cena a base di pesce con familiari ed amici.
Per i Naselli alla Anconetana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pulire, lavare,
affettare i cipollotti e tenere da parte.
Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione,
tritarle e tenere da parte.
Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione,
tritarle e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio
e tenere da parte.
In una ciotola capiente mettere l’aglio tritato,
i cipollotti affettati, l’olio evo, pepe, sale
e tenere da parte.
Lavare i naselli, eviscerarli, togliere la testa,
le pinne ed asciugarli con carta assorbente da cucina,
disporli su di un piatto di portata
ed irrorarli con la marinata di cipollotti
appena preparata.
Far riposare per 60 minuti
e rigirarli di tanto in tanto.
Rigirare i naselli
nel pangrattato.
Cospargerli ancora con la marinata
e allinearli su di una griglia ben calda
rivoltandoli spesso e spennellandoli di olio.
In una padella antiaderente
mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere la fecola,
le acciughe tritate, l’aceto,
pepe, sale, cuocere per 10 minuti,
mescolare sempre.
Depositare i naselli su di un piatto di portata
e cospargerli con la salsina preparata.
Servire in tavola
su piatto di portata.
Nota
I Naselli alla Anconetana si accompagnano con patate fritte o con insalata fresca.
Il nasello è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia delle Merluciidae. Il nome nasce nel termine medievale Maris Lucius, “luccio di mare”, per la sua somiglianza con il luccio. Questa specie si trova nel Mar mediterraneo, nel sud del Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale tra l’ Islanda e la Mauritania. Predilige i fondali di tipo sabbioso o melmoso a profondità comprese tra i 30 ed i 370 metri. I giovani tendono ad essere più costieri e gli adulti possono essere rinvenuti fino a 1000 metri. Si presenta con un corpo allungato e slanciato, i denti prominenti sono distribuiti sulle due mascelle: quella inferiore è più lunga di quella superiore. La bocca, profondamente incisa e rettilinea, armata di forti denti, ricorda quella del Luccio. Le pinne dorsali sono due, la prima alta e stretta, la seconda allungata, con una profonda intaccatura centrale. La pinna anale è simmetrica alla seconda dorsale, e ha la stessa forma. Può raggiungere grosse dimensioni: 140 cm di lunghezza per un peso di 15 kg. Le forme giovanili si nutrono prevalentemente di crostacei, mentre all’avvicinarsi dell’età adulta sembrano cambiare dieta rivolgendosi dapprima a pesci di taglia piccola, per dedicarsi infine esclusivamente a cefalopodi e pesci di una certa dimensione nell’età adulta. Gli adulti sono cannibali e predano spesso giovani della loro specie. Si riproduce in inverno fino all’inizio della primavera. Predatore notturno, di giorno passa il tempo sul fondo. È una specie di grandissima importanza per le marinerie mediterranee ed europee. Viene pescato sia con reti a strascico che con palamiti. Le carni sono delicate e molto digeribili, consumate spesso lesse. Prima che l’Unione Europea ne vietasse la cattura, i piccoli esemplari erano impiegati per la caratteristica frittura di paranza.