Naselli alla Siciliana

Naselli alla Siciliana

I Naselli alla Siciliana sono un ottimo secondo piatto da servire in un pranzo o ad una cena a base di pesce con familiari ed amici.

Per i Naselli alla Siciliana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione,
tritarli, versare 1 cucchiaio di olio evo, mescolare
e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
gli aghi di rosmarino, tritarli
e tenere da parte.

Spremere un limone nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.

In un piatto fondo mettere il pangrattato
e tenere da parte.

 

Lavare i naselli, eviscerarli, togliere le pinne,
le lische centrali ed asciugarli con carta assorbente da cucina,
peparli internamente, disporli su di una placca da forno
ricoperta da carta da forno.

Irrorarli con olio evo, cospargerli di pangrattato
e di rosmarino tritato.

Infornare in forno caldo a 180°C
per 20 minuti.

5 minuti prima di fine cottura cospargere
i naselli con le acciughe tritate
e condite con olio evo.

Sfornare, depositare i naselli su di un piatto di portata
e cospargerli con il succo di limone.

 

Servire in tavola su piatto di portata.

 

 

 

Nota

I Naselli alla Siciliana si accompagnano con patate lessate o con insalata fresca.

Il nasello è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia delle Merluciidae. Il nome nasce nel termine medievale Maris Lucius, “luccio di mare”, per la sua somiglianza con il luccio. Questa specie si trova nel Mar mediterraneo, nel sud del Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale tra l’ Islanda e la Mauritania. Predilige i fondali di tipo sabbioso o melmoso a profondità comprese tra i 30 ed i 370 metri. I giovani tendono ad essere più costieri e gli adulti possono essere rinvenuti fino a 1000 metri. Si presenta con un corpo allungato e slanciato, i denti prominenti sono distribuiti sulle due mascelle: quella inferiore è più lunga di quella superiore. La bocca, profondamente incisa e rettilinea, armata di forti denti, ricorda quella del Luccio. Le pinne dorsali sono due, la prima alta e stretta, la seconda allungata, con una profonda intaccatura centrale. La pinna anale è simmetrica alla seconda dorsale, e ha la stessa forma. Può raggiungere grosse dimensioni: 140 cm di lunghezza per un peso di 15 kg. Le forme giovanili si nutrono prevalentemente di crostacei, mentre all’avvicinarsi dell’età adulta sembrano cambiare dieta rivolgendosi dapprima a pesci di taglia piccola, per dedicarsi infine esclusivamente a cefalopodi e pesci di una certa dimensione nell’età adulta. Gli adulti sono cannibali e predano spesso giovani della loro specie. Si riproduce in inverno fino all’inizio della primavera.  Predatore notturno, di giorno passa il tempo sul fondo. È una specie di grandissima importanza per le marinerie mediterranee ed europee. Viene pescato sia con reti a strascico che con palamiti. Le carni sono delicate e molto digeribili, consumate spesso lesse. Prima che l’Unione Europea ne vietasse la cattura, i piccoli esemplari erano impiegati per la caratteristica frittura di paranza.

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