Ingredienti
- 1kg Spinaci
- 4 Uova
- 40gr Burro
- 50gr Parmigiano Reggiano
- 1 cucchiaio Farina 00
- 60gr Panna
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Nidi di Spinaci con Uova
I Nidi di Spinaci con Uova sono un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per i Nidi di Spinaci con Uova disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, mondare gli spinaci, eliminare i gambi, le foglie ammalorate e tenere da parte.
Mettere gli spinaci in una pentola senza acqua e cuocere a pentola coperta per 20 minuti a fiamma moderata.
Scolarli, far raffreddare e strizzarli bene con le mani.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere gli spinaci, pepe, sale e far insaporire mescolando per 5 minuti.
Unire la farina, la panna, mescolare bene e cuocere per altri 10 minuti, mescolare di tanto in tanto.
Versare gli spinaci in una pirofila da forno leggermente imburrata, livellarli con una spatola e con il dorso di un cucchiaio formare a distanza regolare 4 incavi.
Rompere in ogni incavo un uovo intero, salare, pepare e spolverizzare il tutto con il parmigiano grattugiato.
Infornare a forno caldo a 180°C fino a quando l’albume si sarà rappreso.
Sfornarli e servire in tavola direttamente nella pirofila.
Nota
I Nidi di Spinaci con Uova non necessitano di contorno.
Lo spinacio (Spinanacia oleracea) è della famiglia delle Chenopodiaceae.
In Italia è arrivato attorno all’anno 1000, direttamente dalla Spagna dove era stato diffuso dagli arabi o dai crociati, a seconda delle versioni. L’origine più probabile è persiana. La sua coltivazione si diffonde solamente a partire dal quattordicesimo secolo, in particolar modo in Toscana, negli orti delle suore Benedettine. Si narra che fossero molto amati da Caterina de’ Medici, tanto che, alla sua partenza per la Francia dove sarebbe diventata moglie del futuro re Enrico II, portò con sé alcuni cuochi di corte per assicurarsi di avere sempre a disposizione sulla tavola gli amati spinaci. Sembra derivare da qui il detto tutto francese à la florentine, riferito alle pietanze servite su un letto di spinaci. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi. Gli spinaci sono tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro, ma è diffusa l’errata convinzione che ne contenga un quantitativo elevato tanto che a volte si mangiano spinaci in alcuni casi di anemia. Sembra che questa credenza, più volte smentita, sia nata in seguito ad un errore di battitura su un’etichetta: invece di scrivere 3,4 mg ogni 100 gr, anche se secondo altre rilevazioni la quantità sarebbe di 2,9 mg ogni 100gr, fu scritto 34. Questo avvenne prima del 1929, quando fece la sua comparsa il fumetto Braccio di Ferro. A parità di peso altri vegetali hanno un contenuto di ferro molto più alto: lenticchie (9 mg di ferro ogni 100 g), semi di girasole (8,9 mg), farina di soia (8,4 mg), ceci (6,7 mg/100 g). Sono indicati per la salute dei nostri occhi, per prevenire patologie all’apparato cardiocircolatorio, oltre che per le gestanti. Pur essendo più comoda la cottura in acqua, il consiglio degli esperti per mantenere intatte tutte le proprietà positive degli spinaci è quello di mangiarli crudi, oppure di scottarli senza l’utilizzo di acqua, visto che ne contengono già in abbondanza. Gli spinaci possono essere surgelati ed hanno la proprietà di non perdere il sapore li hanno fatti diventare nel tempo uno dei prodotti principali dell’industria conserviera. I vari tipi di spinaci vengono impiegati in modi diversi in cucina, ci sono quelli piccoli e con foglie lisce, destinati ad essere mangiati crudi, in insalata; ci sono poi quelli con foglie molto sottili, difficili da trovare sul mercato perché coltivati per la produzione di surgelati; per finire ci sono quelli con foglie più coriacee e bollose, che sono invece destinate al consumo fresco solo a seguito di una cottura. Negli ultimi anni, si stanno sempre di più diffondendo le varietà a foglia liscia anche per la cottura casalinga, perché più facili da lavare e pulire dai residui di terra e sabbia. Si tratta di una verdura che si può trovare quasi tutto l’anno, anche se il picco di produzione si ha fra l’autunno e l’inverno, con semine che vanno dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno.