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Oca alla Piemontese

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Ingredienti

Regolare le porzioni
2kg Oca pulita
4 spicchi Aglio
1 rametto rosmarino
qb Sale

informazioni Nutrizionali

16g
Proteine
370k
Calorie
33g
Grassi
1g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Oca alla Piemontese

Oca alla Piemontese

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Oca alla Piemontese:
In una pentola con acqua fredda mettere i pezzi di oca, il rametto di rosmarino, gli spicchi di aglio e schiacciarli con i rebbi di una forchetta, sale.
Lessare l’oca per 110 minuti a fuoco moderato, durante la cottura, ogni tanto, punzecchiare i pezzi di oca con una forchetta per far fuoriuscire il suo grasso.
Togliere i pezzi di oca con un mestolo forato farli sgocciolare sulla pentola di cottura e posarli su di una zuppiera.
Versare sopra i pezzi di oca il brodo di cottura ancora caldo con il suo grasso e far raffreddare.

  • 130
  • Serves 8
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Oca alla Piemontese

L’Oca alla Piemontese è un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per l’Oca alla Piemontese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, il rametto di rosmarino e tenere da parte.

Pelare l’aglio e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, l’oca già pulita, tagliarla a pezzi e tenere da parte.

In una pentola con acqua fredda mettere i pezzi di oca, il rametto di rosmarino, gli spicchi di aglio e schiacciarli con i rebbi di una forchetta, sale.

Lessare l’oca per 110 minuti a fuoco moderato, durante la cottura, ogni tanto, punzecchiare i pezzi di oca con una forchetta per far fuoriuscire il suo grasso.

Togliere i pezzi di oca con un mestolo forato farli sgocciolare sulla pentola di cottura e posarli su di una zuppiera.

Versare sopra i pezzi di oca il brodo di cottura ancora caldo con il suo grasso e far raffreddare.

Servire fredda in zuppiera o ad ogni commensale su piatto individuale.

Nota

L’Oca alla Piemontese coperta dal suo brodo si può conservare in frigorifero per alcuni giorni.

L’Oca alla Piemontese è un secondo piatto della tradizione culinaria del Piemonte.

L’Oca alla Piemontese è ottima servita fredda oppure la si può riscaldare.

L’Oca alla Piemontese riscaldata si può accompagnare con verdure cotte a piacere insaporite con il grasso dell’oca.

Oca (plurale oche) è il nome italiano di un numero considerevole di uccelli, appartenenti alla famiglia delle Anatidae. Questa famiglia include anche i cigni, la maggior parte dei quali sono più grandi delle oche, e le anatre, più piccole.

Le oche sono state addomesticate per secoli. In Occidente, le oche da cortile discendono da quella selvatica, ma in Asia è stata allevata più o meno a lungo l’oca cigno.

Tutte le oche hanno una dieta per lo più vegetariana e possono diventare nocive quando gli stormi si nutrono sui terreni coltivati, negli stagni abitati o nelle aree erbose in ambienti urbani. Catturano anche invertebrati se ne hanno l’opportunità; le oche domestiche assaggiano qualunque nuovo genere di cibo commestibile venga loro offerto.

Le oche solitamente si accoppiano con lo stesso partner per tutta la vita, ma un piccolo numero di esse può “divorziare” e cercarsi un nuovo compagno. Tendono a deporre un numero di uova più basso delle anatre, ma entrambi i genitori proteggono il nido e i piccoli, che solitamente hanno un tasso di sopravvivenza più alto rispetto a quelli allevati da un solo genitore.

L’oca italiana, detta anche “oca romagnola” o “oca romana”, è il nome ufficiale di una razza di oca, così denominata dallo standard italiano razze avicole nel 1996.

La razza è caratterizzata dal piumaggio bianco. Il maschio pesa circa 4–5 kg ed è abbastanza aggressivo; la femmina pesa circa 6 kg ed è in grado di produrre più di 100 uova ogni anno.

La razza è originaria dell’Emilia Romagna.

È stata allevata come animale da cortile fin dall’antichità.

Secondo Lucrezio le leggendarie oche del Campidoglio dell’episodio del 390 A.C. erano bianche come questa razza, mentre Virgilio le descrive come grigie, facendo pensare piuttosto che fossero della razza dell’oca grigia padovana.

Il nome di “oca romana” fu attribuito dal professor Ghigi in onore delle oche del Campidoglio, a tutte le oche con piumaggio bianco, rapido sviluppo e abbondante produzione di uova, mentre il selezionatore Ferruccio Frau-Sanna fece notare che esistevano razze diverse di oche bianche, differenziate per mole e per produzione di uova.

  1. Charon, sul Journal d’agriculture pratique, si preoccupò di avere informazioni da Frau-Sanna su queste razze per migliorare le oche francesi.

L'”oca bianca romagnola” fu presentata dall’Italia alla seconda Esposizione mondiale di Avicoltura, tenutasi a Barcellona nel 1924 e fu apprezzata negli Stati Uniti, dove prese il nome di “Roman Goose”.

In un libro inglese del 1956 si riferisce che l’oca bianca italiana era stata utilizzata in Germania e nei Paesi Bassi per originare la razza Embden.

Nel 1977 fu riconosciuta ufficialmente negli Stati Uniti la razza Tufted Roman Goose (“oca romana ciuffata”).

L’oca è alla base di alcuni piatti come l’Oca arrosto, l’oca ripiena ed il fois gras.

 

 

Oca Ripiena

 

 

Oca Ripiena

 

 

 

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