Ingredienti
- 2kg Ocapulita
- 250gr Olive verdi
- 500gr Passata di pomodoro
- 1 Carote
- 1 Cipolle rosse
- 1 costa Sedano
- 10 foglie Basilico
- 6 foglie Salvia
- 1 foglia alloro
- 1 cucchiaino Maggiorana
- 1/2 litro Vino bianco secco
- 2 bicchierini Brandy
- 20gr Farina 00
- 3 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Oca alle Olive
L’Oca alle Olive è un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici o per un buffet.
Per l’Oca alle Olive disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di salvia e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la foglia di alloro e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di basilico e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Pelare le carote, lavarle, tritarle e tenere da parte.
Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tritarlo e tenere da parte.
Lavare le olive sotto acqua corrente, metterle in una pentola con acqua calda e sbollentarle per 10 minuti a fiamma moderata e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, l’oca già pulita, tagliarla a pezzi.
In una ciotola capiente mettere i pezzi di oca a marinare con il vino bianco secco, la cipolla, la carota, il sedano tutti tritati, l’alloro, il basilico, la salvia, la maggiorana, pepe, sale per 12 ore mescolare di tanto in tanto.
Sgocciolare i pezzi di oca sulla marinata che va tenuta da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere i pezzi di oca sgocciolati, il brandy e farlo evaporare quasi completamente, unire la marinata, la farina e mescolare bene.
Versare la passata di pomodoro e mescolare.
Versare il tutto in una pirofila da forno, coprirla con stagnola per alimenti ed infornare a forno caldo a 180°C per 60 minuti.
Togliere i pezzi di oca con un mestolo forato farli sgocciolare sulla pirofila di cottura e posarli su di un piatto di portata.
Passare il fondo di cottura al minipimer ad immersione.
Versare sopra i pezzi di oca il fondo di cottura ancora caldo e decorare con le olive sbollentate.
Servire direttamente su piatto di portata.
Nota
Oca (plurale oche) è il nome italiano di un numero considerevole di uccelli, appartenenti alla famiglia delle Anatidae. Questa famiglia include anche i cigni, la maggior parte dei quali sono più grandi delle oche, e le anatre, più piccole.
Le oche sono state addomesticate per secoli. In Occidente, le oche da cortile discendono da quella selvatica, ma in Asia è stata allevata più o meno a lungo l’oca cigno.
Tutte le oche hanno una dieta per lo più vegetariana e possono diventare nocive quando gli stormi si nutrono sui terreni coltivati, negli stagni abitati o nelle aree erbose in ambienti urbani. Catturano anche invertebrati se ne hanno l’opportunità; le oche domestiche assaggiano qualunque nuovo genere di cibo commestibile venga loro offerto.
Le oche solitamente si accoppiano con lo stesso partner per tutta la vita, ma un piccolo numero di esse può “divorziare” e cercarsi un nuovo compagno. Tendono a deporre un numero di uova più basso delle anatre, ma entrambi i genitori proteggono il nido e i piccoli, che solitamente hanno un tasso di sopravvivenza più alto rispetto a quelli allevati da un solo genitore.
L’oca italiana, detta anche “oca romagnola” o “oca romana”, è il nome ufficiale di una razza di oca, così denominata dallo standard italiano razze avicole nel 1996.
La razza è caratterizzata dal piumaggio bianco. Il maschio pesa circa 4–5 kg ed è abbastanza aggressivo; la femmina pesa circa 6 kg ed è in grado di produrre più di 100 uova ogni anno.
La razza è originaria dell’Emilia Romagna.
È stata allevata come animale da cortile fin dall’antichità.
Secondo Lucrezio le leggendarie oche del Campidoglio dell’episodio del 390 A.C. erano bianche come questa razza, mentre Virgilio le descrive come grigie, facendo pensare piuttosto che fossero della razza dell’oca grigia padovana.
Il nome di “oca romana” fu attribuito dal professor Ghigi in onore delle oche del Campidoglio, a tutte le oche con piumaggio bianco, rapido sviluppo e abbondante produzione di uova, mentre il selezionatore Ferruccio Frau-Sanna fece notare che esistevano razze diverse di oche bianche, differenziate per mole e per produzione di uova.
- Charon, sul Journal d’agriculture pratique, si preoccupò di avere informazioni da Frau-Sanna su queste razze per migliorare le oche francesi.
L'”oca bianca romagnola” fu presentata dall’Italia alla seconda Esposizione mondiale di Avicoltura, tenutasi a Barcellona nel 1924 e fu apprezzata negli Stati Uniti, dove prese il nome di “Roman Goose”.
In un libro inglese del 1956 si riferisce che l’oca bianca italiana era stata utilizzata in Germania e nei Paesi Bassi per originare la razza Embden.
Nel 1977 fu riconosciuta ufficialmente negli Stati Uniti la razza Tufted Roman Goose (“oca romana ciuffata”).
L’oca è alla base di alcuni piatti come l’Oca arrosto, l’oca ripiena ed il fois gras.