Ofelle alla Triestina

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Ofelle alla Triestina

Le Ofelle alla Triestina sono un ottimo primo piatto delicato e saporito da gustare nelle festività ed in tutte le occasioni importanti di famiglia.

Per le Ofelle alla Triestina disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare in centrifuga per insalata, le foglie di spinaci e tenere da parte.

Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.

Pelare, le patate, lavarle sotto acqua corrente e tenere da parte.

Spellare la salsiccia spezzettarla a mano e tenere da parte.

Preparazione del ripieno:

in una pentola senza acqua mettere gli spinaci, sale e cuocere per 20 minuti a fiamma moderata.

Scolarli, strizzarli, tritarli e metterli in una ciotola.

Aggiungere la carne trita, la salsiccia spezzettata, sale e mescolare bene.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.

Aggiungere la cipolla tritata e farla rosolare bene.

Unire il ripieno appena preparato e cuocere per 25 minuti a fiamma moderata, mescolare di tanto in tanto.

Preparazione della pasta:

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le patate per 30 minuti a fiamma moderata.

Scolarle, passarle allo schiacciapatate sulla spianatoia.

Aggiungere l’uovo, il lievito in polvere, 1 pizzico di sale, la farina ed impastare al fine di ottenere un composto liscio ed omogeneo. (deve essere simile all’impasto per gli gnocchi).

Stendere il composto in una sfoglia piuttosto sottile.

Ricavare dalla pasta dei quadrati di 6 cm di lato, depositare sulla metà dei quadrati fatti un po’ di ripieno e ricoprire ogni ofella con l’altra metà dei quadrati rimasti.

Premere bene ai bordi in modo da impedire la fuoriuscita del ripieno in cottura.

In un pentolino mettere il burro per il condimento e far fondere a fiamma bassa e tenere da parte.

Mettere una pentola con acqua salata sul fuoco, quando prende il bollore buttare le ofelle, aggiungere nell’acqua bollente qualche goccia di olio per evitare che la pasta fresca si attacchi, cuocere alcuni minuti, circa 5 (ma dipende anche dallo spessore della pasta).

Prelevare le ofelle con un mestolo e depositarle in una zuppiera.

Condirle con il burro fuso ed il parmigiano, mescolare delicatamente.
Servire in tavola nella zuppiera o ad ogni commensale su piatto individuale.

Nota

Le Ofelle alla Triestina sono uno dei primi piatti più conosciuti della cucina tradizionale Triestina, si trovano in quasi tutte le trattorie e ristoranti di Trieste

La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della Specie Solanum tuberosum, molto utilizzato a scopo alimentare previa cottura. Originaria delle Ande, la patata fu domesticata nella regione del lago Titicaca e divenne uno degli alimenti principali degli Inca, che ne svilupparono un gran numero di varietà per adattarla ai diversi ambienti delle regioni da loro abitate.

I primi europei a conoscere la patata furono i Conquistadores spagnoli del Perù: la prima descrizione scritta della pianta risale al 1537. La patata giunse in Europa intorno alla metà del XVI secolo: è segnalata in Spagna nel 1573, un po’ più tardi nei Paesi Bassi ed in Italia (allora possedimenti spagnoli), in Inghilterra nel 1588 (portatavi da Walter Raleigh), in Germania alla fine del secolo. In Italia venne chiamata tartuffolo o tartufo bianco. Presente nei giardini botanici, a lungo il suo rilievo nell’agricoltura e nell’alimentazione fu marginale, e veniva considerata un cibo adatto prevalentemente agli animali.

La patata si affermò soltanto a partire dalla metà del XVIII secolo, quando il rapido incremento della popolazione in Europa, con l’aumento delle necessità di cibo, rese necessaria l’adozione di coltivazioni, come la patata ed il mais, che avevano un rendimento maggiore rispetto ai cereali. La patata poteva fornire una quantità di calorie di 2-4 volte superiore a parità di superficie coltivata rispetto al frumento, alla segale e all’avena; inoltre aveva tempi di maturazione minori.

I modi per preparare le patate sono vari. Le patate possono essere cotte con la buccia o senza, intere o a pezzi, con condimenti o senza. La cottura è sempre necessaria per scomporre gli amidi. La maggior parte delle preparazioni a base di patate sono servite calde. In alternativa – come nel caso dell’insalata di patate e delle patatine fritte – le patate possono essere servite anche fredde.

Le ricette più comuni sono quelle del purè di patate, preparato con patate bollite, pelate e schiacciate, cui in seguito si aggiungono latte e burro. Vi sono poi le patate cotte intere al forno; le patate bollite o cotte al vapore; tagliate in cilindri o in dischi e poi fritte; tagliate a cubetti e cotte al forno; cotte in casseruola e condite con salse dense; tagliate a cubetti o in fette e fritte; tagliate alla julienne e fritte; possono essere altresì usate per fare gnocchi, rosti e focacce. Tagliate in pezzi, le patate sono un ingrediente comunemente usato nello spezzatino.

Le patate sono molto popolari in Europa. In Italia sono utilizzate per preparare gnocchi e purè, oppure accompagnano i pasti bollite, arrostite o saltate; di solito vengono consumate senza buccia. Tra i piatti regionali, citiamo l’mbriulata siciliana e la pitta pugliese, il gâteau di patate tipico soprattutto inLazio, Campania e Calabria. In Svizzera accompagnano la raclette, oppure, nel rosti, ormai quasi un piatto nazionale, sono grattugiate e poi cotte. Le patate sono anche l’ingrediente principale di molte minestre o zuppe. In Irlanda il “side plate” (piattino laterale sempre presente nelle tavole apparecchiate) ha precisamente la funzione di accogliere una, due o più patate sempre in accompagnamento a qualsiasi secondo piatto. Se con il primo (solitamente una zuppa) in tavola era presente del pane, viene portato via perché carni e pesce si accompagnano con verdure miste ma soprattutto e sempre con patate bollite.

Le patate schiacciate sono un ingrediente importante di molti piatti inglesi, come la shepherd’pie. Le patate novelle sono considerate prelibate in Europa Settentrionale (Danimarca, Svezia, Finlandia): servite lesse e insaporite con aneto, fanno da contorno alle aringhe del Baltico. Il piatto nazionale della cucina lituana, gli cepelinai, è una sorta di gnocco, ottenuto da patate grattugiate e ripieno di carne e/o formaggio.

Si dice scherzosamente che gli inglesi parlino soprattutto del tempo atmosferico; ebbene invece gli irlandesi, immancabilmente, ad ogni pasto disquisiscono sulla bontà e la qualità delle patate, tanto più apprezzate quanto più farinose e capaci quindi di trattenere il burro salato che si usa per condirle. “Ball of flour” (palla di farina) è il miglior “complimento” per una patata in Irlanda. Molti (ma non tutti) la mangiano con la buccia. Persino nei ristoranti cinesi in Irlanda, qualsiasi piatto prevede, oltre ai classici tipi di riso, l’accompagnamento di patate fritte.

 

 

Ricetta Ofelle della lomellina

 

 

Ricetta per Sogliole fritte alla triestina

 

 

 

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