Orecchiette Chi Vruoccoli Arriminati
Le Orecchiette Chi Vruoccoli Arriminati sono un primo piatto gustoso ed originale da gustare con familiari ed amici.
Per le Orecchiette Chi Vruoccoli Arriminati disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire l’uvetta per almeno 30 minuti, strizzarli e tenere da parte.
Lavare il peperoncino, tagliarlo a pezzettini e tenere da parte.
Tagliare le cime dei broccoletti, staccandoli dal gambo e dividendoli a metà nel senso della lunghezza e lavarli bene in acqua fredda.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Lavare sotto acqua corrente i filetti di acciuga, asciugare con carta assorbente da cucina, tritarli a poltiglia e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le cimette dei broccoli per 5 minuti, prelevarle con un mestolo forato, tenere l’acqua di cottura, e tenere da parte.
In una padella antiaderente capiente mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Aggiungere le cimette scolate, la cipolla tritata, l’uvetta, i pinoli, 1 pizzico di sale e pepe, far rosolare per 8 minuti a fiamma moderata, mescolare.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Aggiungere l’aglio e schiacciarlo con i rebbi di una forchetta, il peperoncino a pezzettini, i filetti di acciuga a poltiglia, la passata di pomodoro e cuocere per 10 minuti a fiamma moderata, mescolare.
Versare il sugo nella padella delle cimette e tenere in caldo.
Versare le orecchiette nell’ acqua bollente di cottura delle cimette tenuta da parte.
Cuocerle secondo le indicazioni scritte sulla confezione dal produttore.
Scolarle al dente versarle nella padella con il sugo preparato, aggiungere il pecorino grattugiato e mescolare bene.
Servire in tavola ad ogni commensale
su piatto individuale.
Nota
Le Orecchiette Chi Vruoccoli Arriminati sono un primo piatto della cucina tradizionale palermitana, considerati l’eccellenza di questa cucina insieme alla pasta con le sarde e gli anelletti al forno.
Il nome “arriminato” significa mescolato e deriva dall’atto del continuo mescolare.
Per i palermitani i broccoli sono i cavolfiori.
Si possono usare i bucatini al posto delle orecchiette.
La “pasta chi vrocculi arriminati” si può trovare cucinata in diversi modi come per esempio col broccolo bianco o verde e pasta in bianco, o con l’estratto di pomodoro, o con l’aggiunta di qualche pomodoro pelato o con lo zafferano o con della salsiccia insieme alle sarde salate o al forno.
Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica Olearacea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio. Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all’epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio). Oltre alle più diffuse varietà con l’infiorescenza bianca esistono altre con differenti colorazioni, come ad esempio il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania. Il cavolfiore può essere consumato bollito, fritto, arrostito o cotto al vapore. Può essere usato come contorno o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura. Contrariamente a ciò che si pensa, questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, misto alle insalate. Si deve prendere solo la parte superiore del “fiore”, le cosiddette testine, il resto si può usare cotto come al solito, e tagliarle a fettine sottili il più possibile. Queste, aggiunte alle verdure miste, saranno una prelibatezza. Un buon misto può essere fatto da varietà diverse di cicorie, lattughe e indivie. E ancora, spinaci, cavolo cappuccio o verza, sempre tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, rucola, valerianella o gallinella che dir si voglia, erba cipollina, tarassaco e infine cipolla, sempre tagliata sottile e da aggiungere alla fine. Il tutto condito con sale, limone e olio d’oliva.