Ostriche al forno
Le Ostriche al forno sono una ricetta semplice e veloce da preparare di grande effetto e molto raffinata, perfetta per un’occasione speciale. Le ostriche al forno sono un secondo piatto raffinato ed elegante.
Per le Ostriche al forno
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Grattugiare l’emmental e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Tritare finemente la mollica di pane e tenere da parte.
Lavare e raschiare con molta cura le ostriche,
aprirle a metà con l’aiuto dell’apposito coltello e togliere l’eventuale “barbetta”.
Prendere gli spicchi di aglio sbucciati,
lasciarli per 5 minuti in un contenitore di acqua bollente,
scolarli, pestarli in un mortaio, ridurli in poltiglia e tenere da parte.
In una ciotola, montare il burro, con le fruste elettriche,
al fine di ottenere una crema corposa.
Aggiungere l’aglio in poltiglia e mescolare bene per ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Aggiungere alla crema di burro la mollica di pane tritata ed il prezzemolo tritato.
Mescolare bene ed incorporare 20gr di formaggio Emmental grattugiato.
Sistemare all’ interno delle ostriche, utilizzando un cucchiaio,
il composto preparato, in modo che copra bene il mollusco.
Spolverizzare, con il restante Emmental grattugiato, la superficie delle ostriche.
Depositarle ordinatamente su di una teglia da forno.
Infornare a forno caldo a 200°C per qualche minuto
o fino a quando la superficie delle ostriche sarà dorata.
Servire calde.
Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Le ostriche devono essere lavate accuratamente,
passarle sotto l’acqua corrente una alla volta in modo da togliere tutte le impurità.
Si può utilizzare il pangrattato al posto della mollica di pane.
A piacere a ostriche cotte in forno si possono condire con un filo di olio evo.
Le ostriche al forno sono sono un piatto versatile si possono gustare come antipasto o come secondo piatto di pesce, aumentando la dose individuale di ogni commensale, per una cena raffinata.
Ostrea (nome volgare ostrica) è un genere di molluschi bivalvi dalla conchiglia tondeggiante ricoperta di lamelle squamose ondulate.
Le due valve sono disuguali e quella inferiore, a cui è ancorato l’animale, è più grande e incavata della superiore.
Vive in tutti i mari d’Europa a bassa profondità, abbarbicata alle rocce o ad altri corpi solidi.
Alcune ostriche, principalmente le specie dei mari orientali, producono perle.
È molto apprezzata nella cucina Mediterranea.
Il consumo di ostriche è stato, sin dal periodo preistorico, un elemento importante dell’alimentazione nel bacino del Mar Mediterraneo, infatti diversi cumuli di gusci di ostriche furono rinvenuti da Heinrich Schliemann durante i suoi scavi a Micene.
Buona parte della costa greca è da sempre ricca di ostriche allo stato naturale, così come le coste egiziane, francesi ed italiane.
Nella Roma Imperiale di Nerone ci fu una vera e propria “moda” del consumo di ostriche, che da piatto povero divenne invece un alimento riservato ai ceti sociali più facoltosi. In particolare, è certo che durante il periodo neroniano giungessero a Roma navi cariche di ostriche provenienti dalla Britannia, molto diverse da quelle che si potevano raccogliere lungo le coste italiane.
Inoltre buona parte dell’approvvigionamento romano proveniva dall’ostricoltura che si praticava lungo le coste francesi. I metodi utilizzati per l’allevamento di ostriche furono ben descritti dal poeta romano Decimo Magno Ausonio, vissuto nel IV secolo dopo Cristo.
Così come allora, anche oggi la Francia resta una delle principali produttrici mondiali di ostriche per uso alimentare.
L’ostricoltura è una pratica dell’acquacoltura che prevede l’allevamento delle ostriche per il consumo umano. Spesso l’allevamento delle ostriche avviene insieme a quello delle perle. La storia dell’ostricoltura risale agli Antichi Romani, che la praticavano in Gran Bretagna per trasportare poi i prodotti in Italia. A partire dal XVIII secolo è un’attività molto fiorente in Francia.
Gli ostricultori mettono le ostriche a purgare in bacini di decantazione per far loro espellere melma e sabbia. Alcuni installano un iniettore d’ossigeno per lottare contro i batteri tossici (che affiorano come schiuma, facile da eliminare).
Poi le ostriche sono poste in speciali panieri per essere spedite, dopo controllo sanitario, ai ristoratori, ai privati sul posto, ai mercati o ai negozi di pesce.