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Ostriche in Pastella

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Ingredienti

Regolare le porzioni
28 Ostrica
2 limone
2 cucchiai Vino bianco secco
1/2 litro olio arachidi
qb Sale
Per Pastella
130gr Farina 00
2 Albume
2 cucchiai Olio Evo
50cl tiepida Acqua
qb Sale

informazioni Nutrizionali

11,5g
Proteine
102k
Calorie
3,8g
Grassi
5,5g
Carboidrati
1,3g
Zuccheri

Ostriche in Pastella

Ostriche in Pastella

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Immergere nella pastella le valve di ostriche.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Immergerle poco per volta nell’olio bollente.
Friggerle in ogni loro parte, girandole ogni tanto fino a doratura completa.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Depositare le 14 fettine di limone ordinatamente su di un piatto di portata.
Mettere 2 ostriche fritte su ogni fettina di limone.

  • 40
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

  • Per Pastella

Direzione

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Ostriche in Pastella

Le Ostriche in Pastella sono un antipasto gustoso ed elegante, ideale per un pranzo od una cena importanti a base di pesce, in famiglia o con amici o per un buffet.

Per le Ostriche in Pastella
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare e tagliare i limoni ricavandone 14 fettine
e tenere da parte.

Aprire le ostriche con l’apposito coltello,
staccare le valve dal guscio,
recuperare il loro liquido in una pentola.

Aggiungere il vino bianco,
le valve delle ostriche e cuocerle per 5 minuti
a fiamma moderata.

Scolarle bene, depositarle su di un piatto
e tenere da parte.


Preparare la pastella:

in una ciotola mettere la farina,
l’acqua tiepida, l’olio evo, 1 pizzico di sale,
e frustare al fine di ottenere un composto morbido
ed omogeneo.

Far riposare la pastella per 30 minuti.

In una ciotola montare a neve ben ferma gli albumi
utilizzando lo sbattitore elettrico con le fruste.

Incorporare delicatamente gli albumi, nella pastella fatta riposare,
utilizzando un cucchiaio al silicone e mescolando dal basso verso l’alto.

Immergere nella pastella le valve di ostriche.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.

Immergerle poco per volta nell’olio bollente.

Friggerle in ogni loro parte,
girandole ogni tanto fino a doratura completa.

Prelevarle dalla padella con un mestolo forato
e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.

Depositare le 14 fettine di limone ordinatamente
su di un piatto di portata.

 

Mettere 2 ostriche fritte su ogni fettina di limone.

 

Servire in tavola direttamente su piatto di portata.

 

 

 

Nota

Ostrea (nome volgare ostrica) è un genere di molluschi bivalvi dalla conchiglia tondeggiante ricoperta di lamelle squamose ondulate.

Le due valve sono disuguali e quella inferiore, a cui è ancorato l’animale, è più grande e incavata della superiore.

Vive in tutti i mari d’Europa a bassa profondità, abbarbicata alle rocce o ad altri corpi solidi.

Alcune ostriche, principalmente le specie dei mari orientali, producono perle.

È molto apprezzata nella cucina Mediterranea.

Il consumo di ostriche è stato, sin dal periodo preistorico, un elemento importante dell’alimentazione nel bacino del Mar Mediterraneo, infatti diversi cumuli di gusci di ostriche furono rinvenuti da Heinrich Schliemann durante i suoi scavi a Micene.

Buona parte della costa greca è da sempre ricca di ostriche allo stato naturale, così come le coste egiziane, francesi ed italiane.

Nella Roma Imperiale di Nerone ci fu una vera e propria “moda” del consumo di ostriche, che da piatto povero divenne invece un alimento riservato ai ceti sociali più facoltosi. In particolare, è certo che durante il periodo neroniano giungessero a Roma navi cariche di ostriche provenienti dalla Britannia, molto diverse da quelle che si potevano raccogliere lungo le coste italiane.

Inoltre buona parte dell’approvvigionamento romano proveniva dall’ostricoltura che si praticava lungo le coste francesi. I metodi utilizzati per l’allevamento di ostriche furono ben descritti dal poeta romano Decimo Magno Ausonio, vissuto nel IV secolo dopo Cristo.

Così come allora, anche oggi la Francia resta una delle principali produttrici mondiali di ostriche per uso alimentare.

L’ostricoltura è una pratica dell’acquacoltura che prevede l’allevamento delle ostriche per il consumo umano. Spesso l’allevamento delle ostriche avviene insieme a quello delle perle. La storia dell’ostricoltura risale agli Antichi Romani, che la praticavano in Gran Bretagna per trasportare poi i prodotti in Italia. A partire dal XVIII secolo è un’attività molto fiorente in Francia.

Gli ostricultori mettono le ostriche a purgare in bacini di decantazione per far loro espellere melma e sabbia. Alcuni installano un iniettore d’ossigeno per lottare contro i batteri tossici (che affiorano come schiuma, facile da eliminare).

Poi le ostriche sono poste in speciali panieri per essere spedite, dopo controllo sanitario, ai ristoratori, ai privati sul posto, ai mercati o ai negozi di pesce.

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Chef Ricettiamo

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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