Panpepato Senese

Panpepato Senese

Il Panpepato Senese è ottimo da servire come dessert a fine pasto con un buon bicchiere di Vin Santo.

Per il Panpepato Senese
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Sul piano di lavoro tagliare a dadini fini la frutta candita
e tenere da parte.

Sul piano di lavoro tagliare grossolanamente i gherigli di noce
e tenere da parte.

In un padellino antiaderente versare il cioccolato,
lo zucchero e far fondere a fiamma bassa,
mescolare velocemente sempre per favorire l’amalgama
ed evitare che il composto bruci.

Togliere da fuoco, unire le noci, i canditi,
le mandorle intere, la noce moscata (8 grattate),
1 cucchiaino di cannella in polvere
e mescolare bene per amalgamare il tutto.

Mettere su di una teglia da forno ricoperta da carta da forno le ostie
leggermente distanziate le une dalle altre,
depositare su di ognuna un po’ di composto preparato dello spessore di 1cm
e che stia ben all’interno dell’ostia, rabboccare l’ostia verso il composto in modo da racchiuderlo.

Infornare a forno caldo a 160°C per 30 minuti.

Toglierli dal forno e spolverizzarli con la cannella in polvere.

Servire in tavola su piatto di portata
o su alzatina per dolci.

 

 

Nota
Indipendentemente dalle forme che si vogliono dare al panpepato, la definizione corretta di questa ricetta è “Bottoni di Panpepato”.

Il pampepato, o panpepato, o pampapato è un tipo di dolce italiano.

Gli ingredienti e la forma variano secondo la zona di produzione, ma di solito include mandorle, nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, arancia e cedro canditi, uvetta, il tutto impastato con o senza cacao, cioccolato, caffè, liquore, miele, farina, mosto cotto d’uva. Il dolce è poi cotto al forno (meglio se in forno a legna).

Viene consumato, di solito, come dolce delle festività natalizie.

Resta essenzialmente un prodotto artigianale, infatti in alcune zone persiste la preparazione casalinga e la tradizionale usanza dello scambio del dolce accompagnato da un rametto di vischio.

ll panpepato di Siena risale al periodo medievale.

Nell’800, in onore della regina Margherita, fu fatto un nuovo tipo di panforte, o pampepato, coperto di zucchero a velo, a cui fu dato il nome di Panforte Margherita.

Diverse città vantano come tradizione la produzione del panpepato come Siena, Terni, Ferrara ed Anagni.

Infine, il panpepato non va confuso con il pan di zenzero, altro tipo di impasto speziato usato per fare dolci (gingerbread) e biscotti (Lebkuchen), talvolta impropriamente nominato con questo nome.

Il pampepato è stato riconosciuto prodotto tradizionale dalla Regione Toscana, dalla Regione Umbra e dalla Regione Emilia- Romagna e inserito nell’apposito elenco del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Il Panpapato di Ferrara o Pampepato di Ferrara ha ottenuto il riconoscimento I.G.P. nel 2015. Il Pampepato di Terni ha ottenuto il riconoscimento I.G.P. dall’Unione Europea Il 23 ottobre 2020.

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