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Pansoti alla Ligure

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Ingredienti

Regolare le porzioni
Per la Pasta
400gr Farina 00
4 Uova
1 cucchiaio Olio Evo
qb Sale
3,5 litri Brodo vegetale
Per Ripieno
300gr Spinaci
150gr Bietole
130gr Crescione
250gr Ricotta
2 Uova
qb Noce moscata
qb Sale
Per Condire
80gr Parmigiano Reggiano
150gr Gherigli di noce
50gr Pinoli
1 spicchio Aglio
4 cucchiai Olio Evo
qb Sale

informazioni Nutrizionali

11,5g
Proteine
296k
Calorie
8,1g
Grassi
41,9g
Carboidrati
3,5g
Zuccheri

Pansoti alla Ligure

Pansoti alla Ligure

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Pansoti alla Ligure:
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a scottare i gherigli di noce per 5 minuti, pelarli, asciugare con carta assorbente da cucina, metterli nel mortaio con i pinoli, l’aglio, 1 pizzico di sale pestare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare il composto di noci in una ciotola, versare a filo l’olio evo e mescolare continuamente come per fare una maionese e depositare in frigorifero.
Rimettere al fuoco il brodo vegetale, quando bolle il brodo buttare i pansoti, aggiungere nel brodo bollente qualche goccia di olio per evitare che la pasta fresca si attacchi, cuocere alcuni minuti, circa 5 (ma dipende anche dallo spessore della pasta).
Prelevare i pansoti con un mestolo forato e depositarli in una zuppiera, condirli con la salsa di noci e pinoli ed il parmigiano, mescolare delicatamente.

  • 70
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

  • Per la Pasta

  • Per Ripieno

  • Per Condire

Direzione

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Pansoti alla Ligure

I Pansoti alla Ligure sono un ottimo primo piatto delicato e saporito da gustare nelle festività ed in tutte le occasioni importanti di famiglia.

 

Per i Pansoti alla Ligure disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare sotto acqua corrente le foglie di spinaci, delle bietole, del crescione, tagliarle grossolanamente e tenere da parte.

In una pentola con 3,5 litri di acqua leggermente salata ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota, far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.

Preparazione del ripieno:

In una pentola con poca acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare gli spinaci, le bietole, il crescione per 30 minuti a fiamma moderata.

Scolarli, far raffreddare un po’, tritarli finemente, o passarli al minipimer ad immersione e metterle in una ciotola.

Aggiungere la ricotta, le uova, 2 grattate di noce moscata, pepe, sale ed amalgamare bene il tutto al fine di ottenere un composto omogeneo e tenere da parte.

Preparazione della pasta all’uovo:

Setacciare con cura la farina sulla spianatoia, formare la fontana, mettere al centro le uova, l’olio evo e un pizzico di sale.

Sbattere con una forchetta di legno le uova.

Incorporare la farina con la punta delle dita, partendo dai bordi della fontana.

Lavorare con le mani il composto per 15-20 minuti, amalgamando bene gli ingredienti e avendo cura di cospargere di tanto in tanto la spianatoia con un poco di farina.

Aggiungere, se fosse il caso, acqua calda.

Continuare in questo modo fino ad ottenere un impasto sodo e omogeneo, quando nella pasta iniziano a vedersi delle bollicine, raccoglierla formando una palla.

Lasciarla riposare in una ciotola per 30 minuti.

Altro modo: mettere gli ingredienti nella impastatrice con gancio o con l’impastatore a fruste ritorte e lavorarli fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, aggiungere acqua calda alla bisogna, velocità 4 per 10 minuti, eventualmente terminare la lavorazione a mano.

Lasciarla riposare in una ciotola per 30 minuti.

Tirare la sfoglia a mano, con il mattarello, o con la macchinetta a manovella o elettrica. (Ampia o Imperia)

Nel primo caso la sfoglia va lavorata ancora con le mani per alcuni minuti e poi appiattita con il mattarello allargandola fino a formare un grande disco di spessore sottile ed omogeneo.

Si lascia riposare per 10 minuti coperta da un telo.

Con la macchina per tirare la pasta Ampia o Imperia

Passare l’impasto 10 volte    sul     N°       1

“              “   1      “        “       “         3

“              “   1      “        “       “         5 o 6

Tagliare dalle strisce di pasta, con la rotella, dei quadrati da 6 cm per lato.

E’ importante evitare di infarinare la sfoglia al termine della sua preparazione, altrimenti non si attacca quando viene ripiegata per racchiudere il ripieno.

Porre al centro di ogni quadrato di pasta delle palline di ripieno, poi mettere sopra altri quadrati di pasta facendo aderire bene i bordi, premendo con le mani attorno al ripieno.

Depositare i pansoti sul piano di lavoro.

Preparare il condimento:

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a scottare i gherigli di noce per 5 minuti, pelarli, asciugare con carta assorbente da cucina, metterli nel mortaio con i pinoli, l’aglio, 1 pizzico di sale pestare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.

Versare il composto di noci in una ciotola, versare a filo l’olio evo e mescolare continuamente come per fare una maionese e depositare in frigorifero.

Rimettere al fuoco il brodo vegetale, quando bolle il brodo buttare i pansoti, aggiungere nel brodo bollente qualche goccia di olio per evitare che la pasta fresca si attacchi, cuocere alcuni minuti, circa 5 (ma dipende anche dallo spessore della pasta).

Prelevare i pansoti con un mestolo forato e depositarli in una zuppiera, condirli con la salsa di noci e pinoli ed il parmigiano, mescolare delicatamente.

Servire in tavola nella zuppiera o ad ogni commensale su piatto individuale.

 

 

 

Nota

DADO VEGETALE

Ingredienti: 250gr sale grosso – 300gr carote – 200gr sedano – 2 cipolle grandi (o 1 cipolla+ ½ porro) – 2 spicchi d’aglio – 10 foglie di salvia – 1 rametto rosmarino – 1 mazzetto prezzemolo – 4 vasetti Bormioli da 250gr –

Ricoprire col sale grosso il fondo di una pentola in acciaio a fondo spesso e disporre sopra le verdure mondate, lavate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 1 ora.

Cotte le verdure, frullarle, con minipimer ad immersione, con tutto il liquido che avranno rilasciato ed il sale non ancora sciolto.

A questo punto si possono intraprendere 2 vie:

una prevede la trasformazione del composto in “dado granulare” l’altra detta ”fase umida” prevede  che dopo aver frullato tutto si invasi, si chiudano ermeticamente i vasetti e si capovolgano per  fare il sottovuoto.

I vasetti si possono mettere in frigorifero o in luogo fresco ed asciutto, durano più di un anno. Le dosi di riferimento sono: 1 cucchiaino equivale ad 1 dado industriale. Con il dado preparato può essere utilizzato per tutte le preparazioni in cui è richiesto l’uso di dado o brodo vegetale.

I Pansoti alla Ligure sono uno dei primi piatti più conosciuti della cucina tradizionale Ligure, non sono altro che ravioli di magro, così chiamati per la loro forma panciuta che in dialetto ligure si dice appunto “pansoto”.

Lo spinacio (Spinanacia oleracea) è della famiglia delle Chenopodiaceae.

In Italia è arrivato attorno all’anno 1000, direttamente dalla Spagna dove era stato diffuso dagli arabi o dai crociati, a seconda delle versioni. L’origine più probabile è persiana. La sua coltivazione si diffonde solamente a partire dal quattordicesimo secolo, in particolar modo in Toscana, negli orti delle suore Benedettine. Si narra che fossero molto amati da Caterina de’ Medici, tanto che, alla sua partenza per la Francia dove sarebbe diventata moglie del futuro re Enrico II, portò con sé alcuni cuochi di corte per assicurarsi di avere sempre a disposizione sulla tavola gli amati spinaci. Sembra derivare da qui il detto tutto francese à la florentine, riferito alle pietanze servite su un letto di spinaci. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi. Gli spinaci sono tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro, ma è diffusa l’errata convinzione che ne contenga un quantitativo elevato tanto che a volte si mangiano spinaci in alcuni casi di anemia. Sembra che questa credenza, più volte smentita, sia nata in seguito ad un errore di battitura su un’etichetta: invece di scrivere 3,4 mg ogni 100 gr, anche se secondo altre rilevazioni la quantità sarebbe di 2,9 mg ogni 100gr, fu scritto 34. Questo avvenne prima del 1929, quando fece la sua comparsa il fumetto Braccio di Ferro. A parità di peso altri vegetali hanno un contenuto di ferro molto più alto: lenticchie (9 mg di ferro ogni 100 g), semi di girasole (8,9 mg), farina di soia (8,4 mg), ceci (6,7 mg/100 g). Sono indicati per la salute dei nostri occhi, per prevenire patologie all’apparato cardiocircolatorio, oltre che per le gestanti. Pur essendo più comoda la cottura in acqua, il consiglio degli esperti per mantenere intatte tutte le proprietà positive degli spinaci è quello di mangiarli crudi, oppure di scottarli senza l’utilizzo di acqua, visto che ne contengono già in abbondanza. Gli spinaci possono essere surgelati ed hanno la proprietà di non perdere il sapore li hanno fatti diventare nel tempo uno dei prodotti principali dell’industria conserviera. I vari tipi di spinaci vengono impiegati in modi diversi in cucina, ci sono quelli piccoli e con foglie lisce, destinati ad essere mangiati crudi, in insalata; ci sono poi quelli con foglie molto sottili, difficili da trovare sul mercato perché coltivati per la produzione di surgelati; per finire ci sono quelli con foglie più coriacee e bollose, che sono invece destinate al consumo fresco solo a seguito di una cottura. Negli ultimi anni, si stanno sempre di più diffondendo le varietà a foglia liscia anche per la cottura casalinga, perché più facili da lavare e pulire dai residui di terra e sabbia. Si tratta di una verdura che si può trovare quasi tutto l’anno, anche se il picco di produzione si ha fra l’autunno e l’inverno, con semine che vanno dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno.

 

 

 

Linguine alla ligure

 

Ricetta per Nociata

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