Pappardelle alla Cacciatora
Le Pappardelle alla Cacciatora sono un primo piatto gustoso, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per le Pappardelle alla Cacciatora
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Togliere il burro dal frigorifero e tenere a temperatura ambiente.
Pulire, lavare, tagliare a metà la cipolla
e tenere da parte.
Pelare, lavare, la carota
e tenere da parte.
Lavare, pestare con la lama di un coltello la gamba di sedano,
tagliarla a pezzi e tenere da parte.
Preparare le pappardelle:
Setacciare con cura la farina sulla spianatoia, formare la fontana,
mettere al centro le uova, l’olio e un pizzico di sale.
Sbattere con una forchetta le uova.
Incorporare la farina con la punta delle dita, partendo dai bordi della fontana.
Lavorare con le mani il composto per 10 minuti,
amalgamando bene gli ingredienti e avendo cura
di cospargere di tanto in tanto la spianatoia con un poco di farina.
Aggiungere, se fosse il caso, acqua calda.
Continuare in questo modo fino ad ottenere un impasto sodo e omogeneo,
quando nella pasta iniziano a vedersi delle bollicine, raccoglierla formando una palla.
Lasciarla riposare in una ciotola per 30 minuti.
Altro modo:
mettere gli ingredienti nella impastatrice con gancio o con l’impastatore a fruste ritorte
e lavorarli fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo,
aggiungere acqua calda alla bisogna, velocità 4 per 10 minuti,
eventualmente terminare la lavorazione a mano.
Lasciarla riposare in una ciotola per 30 minuti.
Tirare la sfoglia a mano, con il mattarello,
o con la macchinetta a manovella o elettrica.
(Ampia o Imperia)
Nel primo caso la sfoglia va lavorata ancora con le mani per alcuni minuti
e poi appiattita con il mattarello allargandola fino a formare un grande disco
di spessore sottile ed omogeneo.
Si lascia riposare per 10 minuti coperta da un telo.
Con la macchina per tirare la pasta Ampia o Imperia
Passare l’impasto 10 volte sul N° 1
“ “ 1 “ “ “ 3
“ “ 1 “ “ “ 5 o 6
Per pappardelle, tagliatelle, tagliolini,
fettuccine passare i fogli di pasta sottile nelle apposite trafile
site sulla macchina Imperia o Ampia.
Montare sulla macchina l’accessorio per pappardelle,
passare le strisce di pasta ricavate e depositare le pappardelle fuoriuscite
sulla spianatoia un po’ infarinata, sparigliarle in modo che non si attacchino le une con le altre.
Misura delle pappardelle larghezza 2cm lunghezza da 15 a 20cm.
Preparazione del condimento:
pulire le anatre, privarle delle interiora
e lavarle sotto acqua corrente.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare le anatre pulite, la cipolla,
la carota ed il sedano per 60 minuti a fiamma moderata.
A cottura ultimata lasciarle raffreddare nella loro acqua di cottura.
Filtrare il brodo di cottura al colino fine e mettere sul fuoco a bollire.
Mettere le anatre sul piano di lavoro, togliere tutta la polpa
e tagliarla a filettini, metterli in un pentolino
e scaldarle con un po’ di brodo di cottura filtrato.
Mettere le Pappardelle a cuocere nella pentola con il brodo filtrato
e cuocere per 5 minuti circa dalla ripresa del bollore,
dipende dallo spessore della pasta.
Scolarle al dente versarle in una zuppiera,
versare i filetti di anatre scaldati, il burro a pezzetti,
il parmigiano e mescolare bene.
Servire in tavola
direttamente nella zuppiera.
Nota
Per le Pappardelle alla Cacciatora, se si vogliono accelerare i tempi, si possono acquistare quelle secche al supermercato, ma per la cottura seguire le istruzioni riportate sulla confezione dal produttore.
Non sono la stessa cosa di quelle fatte in casa ma sono buone comunque.
Anatra (o anitra, dal latino anas) è il nome comune di un importante numero di uccelli anseriformi, generalmente migratori appartenenti alla famiglia degli Anatidi. Si tratta di una definizione priva di valore sistematico, in quanto raggruppa specie appartenenti a svariati generi e sottofamiglie diverse; in linea generale il termine “anatra” si applica alle specie di Anseriformi di dimensioni inferiori e con spiccato dimorfismo sessuale, in contrapposizione ad oca, che definisce al contrario specie di grande mole e prive di dimorfismo. Le anatre hanno abitudini diverse a seconda della specie, ma sono, assai più delle oche, legate all’acqua; tutte le specie sono infatti ottime nuotatrici. Gli ambienti più frequentati dalle anatre sono gli stagni e i laghi, ma possono trovarsi anche lungo le coste marine, i piccoli corsi d’acqua o addirittura le fontane e i laghetti artificiali dei parchi urbani. Alcune specie sono allevate nei giardini quali uccelli ornamentali, in virtù della colorazione variopinta, soprattutto dei maschi. Le specie più spiccatamente acquatiche non hanno un buon coordinamento dei movimenti sulla terraferma; altre si trovano invece a proprio agio in entrambi gli ambienti. L’anatra non è una specie monofiletica. La maggior parte delle razze derivano infatti dal germano reale, ma esistono varietà che discendono invece dall’anatra muta; molti incroci industriali utilizzati per la produzione di carne e di foie grass sono incroci sterili tra le due specie precedenti. La carne di anatra è molto apprezzata come alimento e il volatile è soggetto ad allevamento a scopo culinario. Particolarmente apprezzata in Francia, è famosa la cottura di ali, cosce e petto d’anatra nel grasso del volatile stesso, piatto noto come “confit de canard”, così com’è nota la preparazione culinaria del petto di anatra, il ” magret”. Per molto tempo si è creduto che il verso dell’anatra non producesse l’eco. Tale fatto è stato smentito da studi specifici che hanno dimostrato che il verso produce un’eco come qualunque altro suono, ma che tale eco è solitamente difficile da rilevare a causa delle sue peculiarità timbriche. L’anatra, per tenersi le uniche parti del corpo scoperte (becco e zampe) al caldo, le inserisce sotto l’ala.