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Parmigiana di Baccalà

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Ingredienti

Regolare le porzioni
600gr Baccalà ammollato
1/2 bicchiere Olio d'arachidi
1 bicchiere Vino bianco secco
1 litro Latte
1 litro Brodo vegetale Vedi nota
1 cucchiaio aceto
30gr Uvetta
30gr Pinoli
1 Cipolle rosse
100gr Farina 00
1 cucchiaio Concentrato di pomodoro doppio concentrato
1 spicchio Aglio
1 pizzico Zucchero
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

18,73g
Proteine
85k
Calorie
1g
Grassi
0,8g
Carboidrati
0,8g
Zuccheri

Parmigiana di Baccalà

Parmigiana di Baccalà

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Mettere a friggere i pezzettoni di baccalà 5 minuti per parte e metterli su carta assorbente da cucina per eliminare l’olio in eccesso.
In una padella antiaderente mettere lo spicchio d’aglio, la cipolla tagliata a julienne, una macinata di pepe, coprire con il brodo vegetale e far stufare, a pentola coperta, per 15 minuti a fuoco basso.
Versare il vino e far evaporare a fuoco vivace.
Aggiungere il doppio concentrato di pomodoro, un pizzico di zucchero, mescolare bene e continuare la cottura per 20 minuti a padella coperta.
Aggiungere il baccalà fritto nel sugo e portare al primo bollore a padella coperta.
Aggiungere l’aceto, i pinoli, l’uvetta strizzata e continuare la cottura, a fuoco basso, per altri 7 minuti.
Regolare di sale e pepe e togliere dal fuoco.

  • 65
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Parmigiana di Baccalà

La Parmigiana di Baccalà si può servire come antipasto di pesce o come piatto unico tutto dipende dalle dosi servite nel piatto.

Per la Parmigiana di Baccalà
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tagliare il baccalà a pezzettoni e tenere da parte.

In una ciotola capiente versare il latte,
mettere i pezzettoni di baccalà e lasciar riposare per una notte.

In una pentola con 1 litro di acqua leggermente salata ed un cucchiaino di dado vegetale,
vedi nota, far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.

In una tazza con acqua tiepida mettere
ad ammorbidire l’uvetta per 30 minuti e tenere da parte.

Pulire, lavare,
tagliare a julienne la cipolla e tenere da parte.

Pelare, l’aglio
e tenere da parte.

Prelevare i pezzettoni di baccalà farli scolare
ed infarinarli in ogni loro parte.

In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio di arachidi.

Mettere a friggere i pezzettoni di baccalà 5 minuti per parte
e metterli su carta assorbente da cucina per eliminare l’olio in eccesso.

In una padella antiaderente mettere lo spicchio d’aglio,
la cipolla tagliata a julienne, una macinata di pepe,
coprire con il brodo vegetale e far stufare, a pentola coperta,
per 15 minuti a fuoco basso.

Versare il vino e far evaporare a fuoco vivace.

Aggiungere il doppio concentrato di pomodoro,
un pizzico di zucchero, mescolare bene
e continuare la cottura per 20 minuti a padella coperta.

Aggiungere il baccalà fritto nel sugo
e portare al primo bollore a padella coperta.

Aggiungere l’aceto, i pinoli, l’uvetta strizzata
e continuare la cottura, a fuoco basso, per altri 7 minuti.

Regolare di sale e pepe e togliere dal fuoco.

Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.

 

Nota
DADO VEGETALE
Ingredienti:
250gr sale grosso – 300gr carote – 200gr sedano
– 2 cipolle grandi (o 1 cipolla+ ½ porro) –  2 spicchi d’aglio
– 10 foglie di salvia – 1 rametto rosmarino – 1 mazzetto prezzemolo
– 4 vasetti Bormioli da 250gr

Ricoprire col sale grosso il fondo di una pentola in acciaio a fondo spesso e disporre sopra le verdure mondate, lavate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 1 ora.

Cotte le verdure, frullarle, con minipimer ad immersione, con tutto il liquido che avranno rilasciato ed il sale non ancora sciolto.

A questo punto si possono intraprendere 2 vie:

una prevede la trasformazione del composto in “dado granulare” l’altra detta ”fase umida” prevede  che dopo aver frullato tutto si invasi, si chiudano ermeticamente i vasetti e si capovolgano per  fare il sottovuoto.

I vasetti si possono mettere in frigorifero o in luogo fresco ed asciutto, durano più di un anno. Le dosi di riferimento sono: 1 cucchiaino equivale ad 1 dado industriale. Con il dado preparato può essere utilizzato per tutte le preparazioni in cui è richiesto l’uso di dado o brodo vegetale.

Il baccalà è il merluzzo nordico, preparato per la conservazione tramite un processo di salagione e susseguente stagionamento.

Se il merluzzo nordico viene conservato tramite essicazione, senza l’uso del sale, viene commerciato col nome di styoccafisso, che anche se simile d’aspetto, va ben distinto dal baccalà. In Veneto e nell’area della dominazione veneziana lo stoccafisso assume tuttavia il nome di bacalà, tanto che il baccalà alla vicentina è in effetti preparato con lo stoccafisso.

I paesi principali di produzione del baccalà sono Danimarca, Isole Faer Oer, Norvegia, Islanda e Canadà.

Il baccalà è elemento essenziale di molte cucine popolari, nelle quali il suo utilizzo si alterna a quello dello stoccafisso che è sempre merluzzo, ma conservato mediante essiccazione.

Tanto il baccalà quanto lo stoccafisso, per essere utilizzabili, hanno bisogno di una lunga immersione in acqua fredda, che provvede a eliminare il sale in eccesso nel primo e a reidratare il secondo, restituendo ai tessuti l’originale consistenza.

La maggior parte del merluzzo pescato nel mondo proveniva dai Grandi Banchi di Terranova (Grand Banks), una zona di bassi fondali situata nell’Atlantico settentrionale, e dalle coste del Labrador. Rientra nella lista rossa di Greenpeace che segnala le specie marine a rischio di estinzione a causa della pesca intensiva o i cui metodi di allevamento siano estremamente dannosi per l’ambiente.

Baccalà” deriva dalla parola basso tedesca bakkel-jau che significa “pesce salato” che è una trasposizione di bakel-jau che significa “duro come una corda”,

In Campania è uno dei piatti tipici della vigilia natalizia che si accompagna sempre al capitone, serviti entrambi infarinati e fritti in abbondante olio e i pezzi che restano utilizzati per “rinforzare” l’insalata (soprattutto nel napoletano). Sempre in Campania viene preparato a Napoli in cassuola (con capperi, olive, uvetta e sugo di pomodoro) e alla cannaruta (il baccalà, infarinato e fritto, viene ripassato in padella con cipolla, noci, pinoli e uvetta ed infine sfumato col vino bianco), mentre in Irpinia alla pertecaregna (cioè con i peperoni essiccati e condito con aglio, olio e prezzemolo).

In Lombardia e Piemonte viene cucinato in pastella o in umido.

In Liguria è cucinato in pastella, oppure al verde o in agrodolce oppure Brandacujun, cioè mantecato, con crostini di polenta.

In Toscana è tipico il “baccalà alla livornese”, una preparazione di tranci di baccalà ammollato (dissalato) infarinati e fritti in olio d’oliva, quindi immersi in un soffritto già preparato con cipolle affettate, pomodori pelati, aglio, da cuocere successivamente con patate tagliate a cubetti.

In Basilicata, in particolare ad Avigliano, il cosiddetto baccalà alla lucana viene preparato, come da tradizione, con peperoni rossi dolci essiccati e scottati, detti peperoni cruschi.

In Calabria è molto in voga il baccalà alla cosentina, tipico della città di Cosenza e parte della sua provincia, preparato secondo tradizione con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe.

Nella cucina tradizionale siciliana viene consumato il baccalà “alla siciliana” (con pomodori, patate, olive nere, pinoli e uvetta) e “alla messinese” (con pomodoro, capperi e olive verdi).

A Roma il filetto di baccalà pastellato e fritto è uno dei pezzi del tradizionale fritto misto alla romana e viene servito assieme al fiore di zucca, al supplì, al carciofo alla giudia e alla crema fritta (quest’ultima caduta in disuso negli ultimi decenni).

Il baccalà è un piatto tipico anche della cucina molisana, nella sua variante del c.d. baccalà “arracanato” (con mollica di pane, noci, uva passa, olive nere, pomodorini e aglio).

Nel Triveneto, nel Bresciano e nelle altre aree un tempo appartenenti all’antica Repubblica di Venezia il termine “baccalà” o “bacalà” (es. baccalà alla vicentina, baccalà mantecato) ancor oggi identifica comunemente lo stoccafisso (merluzzo essiccato) e non il merluzzo salato.

L’Italia è il secondo consumatore mondiale di questo prodotto, dopo il Portogallo, dov’è noto come bacalhau e dove, si dice, esista una ricetta diversa per cucinarlo per ogni giorno dell’anno (cioè 365 ricette diverse

In media la parte edule del baccalà è il 75% del peso per quello secco e l’82% per quello ammollato

 

Ricetta Baccalà fritto con le cipolle

 

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Chef Ricettiamo

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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