Pasta alle noci o Nociata
La Pasta alle noci o Nociata è buona, veloce da preparare ed è ideale da servire in qualsiasi occasione. La Pasta alle noci o Nociata è un primo piatto veloce e semplice ed accontenta tutta la famiglia.
Per la Pasta alle noci o Nociata
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina il limone,
grattugiare la scorza e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente salata,
mettere la pasta a cuocere.
Tritare grossolanamente le noci, metterle in una ciotola capiente con lo zucchero,
metà della scorza di limone grattugiata,
½ cucchiaino di cannella e mescolare bene.
Scolare la pasta al dente,
metterla in una ciotola capiente
e condirla con il burro.
Unire alla pasta il composto di noci
e mescolare a lungo.
Far riposare 3 minuti.
Versare la pasta sul piatto di portata
e cospargere con un altro cucchiaino di cannella
e la rimanente scorza di limone.
Servire in tavola ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Primo piatto molto insolito per il suo gusto agrodolce.
Viene preparato la sera della Vigilia di Natale in Umbria e nel Lazio e viene servito sia caldo che freddo. Esiste anche la Nociata come dolce che viene preparato sia in Umbria che nel Lazio e nella Sabina sempre come dolce per le feste di Natale.
La Pasta alle noci o Nociata è un piatto sfizioso, è un ottimo primo piatto semplice e veloce da preparare.
La noce è il frutto degli alberi del genere Juglans spesso riferito al Juglans regia. La parte generalmente ritenuta commestibile è il seme contenuto nella drupa, ricoperto da un endocarpo legnoso. Le due specie di noce da frutto più comuni sono la Juglans regia e la Juglans nigra. La prima ha origini persiane, mentre la seconda proviene dal Nord America. Numerose cultivar di noce sono state commercializzate, quasi tutte ibridi della Juglans regia.
Altre specie includono la J. Californica (variante californiana della J. nigra), la J. cinerea e la J. major (diffusa principalmente in Arizona).
Dalla parte carnosa della buccia, il mallo, si estrae un succo che macchia e che viene utilizzato in tintoria. Le tinture al mallo di noce hanno delle sfumature fulve e brune, molto solide, si applicano con il pennello su legno bianco e secco per dargli una parvenza di noce; esse virano al nero grazie al solfato di ferro o prendono riflessi vivaci con l’allume. Vengono preparate con mallo ben maturo, che si stacca facilmente dalla buccia, e che viene posto in un recipiente coperto di acqua, ove si conserva anche più di un anno, emanando tuttavia un forte odore.
Le noci fresche o secche possono essere consumate direttamente come frutta secca, rompendone il guscio.
I gherigli possono essere utilizzati in cucina per insaporire insalate, dolci ma anche per preparare delle confetture. Le noci entrano inoltre nella composizione di numerosi alimenti trasformati: pane alle noci, formaggio alle noci, miele alle noci, confetture, liquori, aperitivi, ecc.
Dalla noce si estrae anche, per pressione e riscaldamento, l’olio di noci con un rendimento di circa il 50% con la pressatura corrente, cioè per ogni 40 kg di gheriglio si possono ottenere fino a venti litri di olio. Si tratta di un olio di buona qualità, al gusto di noce cotta talvolta pronunciato a seconda della quantità di calore applicata e dalle proprietà nutrizionali benefiche (molti acidi grassi tipo Omega-3 per un po’ di acidi grassi di tipo Omega-6).
Si fa anche il “vino di noci”, così come il mallo di noce entra nella preparazione dei numerosi tipi di Nocino, bevuti in genere come digestivi.
I gusci di noci possono essere utilizzati come combustibile, le foglie e i castoni (fiori maschi) possono essere utilizzati nella preparazione di alcolici o di decotti e la noce verde può entrare nei condimenti.
Le noci verdi raccolte nel mese di luglio servono a preparare delle confetture o intere noci candite, consumate in particolare in Romania, Armenia, Grecia e Turchia.
Estratto di mallo: essendo il mallo un astringente, esso viene impiegato contro le diarree e i dolori di stomaco e viene preparato con il solo mallo, senza aromatizzanti, ma spesso insieme al gheriglio intero della noce verde, alla macerazione del quale si aggiunge zucchero e aromatizzanti
Le noci hanno la tendenza a irrancidire in pochi mesi e ad ammuffire, se l’umidità è troppo elevata. È quindi inutile farne una provvista troppo grande. È possibile conservarle da uno a due anni in una gabbietta su carta da giornale in un ambiente secco, fresco (meno di 10 °C) e aerato, a condizione di averle raccolte dalla loro caduta dall’albero e mescolandole periodicamente durante il periodo di seccaggio.
I residui solidi del trattamento a pressione possono essere utilizzati come mangime per il bestiame.
Falegnameria: il legno di noce è un legno di qualità per la falegnameria e l’ebanisteria. In questo caso si utilizza essenzialmente la juglans regia, ma anche la juglans nigra (noce nero americano), ma specie ibride di juglans-nigra con legno più chiaro vengono parimenti utilizzate.