Ingredienti
- 1kg Filetti di pescevedi nota
- 200gr Pomodori pachino
- 1 spicchio Aglio
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 1 bicchiere Vino bianco secco
- 1 cucchiaio Olio Evo
- qb Sale
Direzione
Pesce in Terracotta
Il Pesce in Terracotta è un secondo piatto gustoso e prelibato ideale in ogni stagione per un pranzo od una cena a base di pesce.
Per il Pesce in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle finemente
e tenere da parte.
Lavare, eviscerare, sfilettare il pesce,
asciugarlo con carta assorbente da cucina
e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Mettere, in una pentola di terracotta,
con lo spargifiamma sotto,
a scaldare l’olio evo a fiamma moderata.
Mettere lo spicchio d’aglio e far imbiondire.
Togliere l’aglio
e disporre il pesce sfilettato nella pentola,
abbassare la fiamma.
Bagnarlo col vino bianco e far evaporare.
A metà cottura togliere il pesce e tenere da parte.
Aggiungere in padella i pomodorini,
schiacciarli al fondo di cottura con un cucchiaio di legno
e cuocere per 5 minuti.
Rimettere il pesce in padella per completare la cottura,
con il suo coperchio di terracotta per 10 minuti.
Mettere il pesce su piatto di portata
ed irrorare con il suo sugo.
Cospargerlo di prezzemolo tritato finemente
e servire in tavola.
Nota
Per questa ricetta si possono utilizzare pesci come:
orate, branzini, sogliole, naselli,
ma anche trote ed altri pesci di acqua dolce.
Il branzino noto comunemente come spigola in Italia peninsulare ed insulare o branzino prevalentemente in Italia settentrionale è un pesce osseo marino e d’acqua salmastra della famiglia delle Moronidae. Il nome “branzino” potrebbe derivare dal veneto “frongina caghina” (chela) o da branchie, il pesce dalle branchie in vista, mentre il nome “spigola” deriva da “spiga” riferendosi alle punte dei raggi delle pinne dorsali. È un pesce molto apprezzato in cucina per le carni sode, gustose e povere di lische. Può essere cotto, grigliato, al cartoccio, al sale, al forno o in court bouillon.
Il nasello è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia delle Merluciidae. Il nome nasce nel termine medievale Maris Lucius, “luccio di mare”, per la sua somiglianza con il luccio. Questa specie si trova nel Mar mediterraneo, nel sud del Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale tra l’ Islanda e la Mauritania. Predilige i fondali di tipo sabbioso o melmoso a profondità comprese tra i 30 ed i 370 metri. I giovani tendono ad essere più costieri e gli adulti possono essere rinvenuti fino a 1000 metri. Si presenta con un corpo allungato e slanciato, i denti prominenti sono distribuiti sulle due mascelle: quella inferiore è più lunga di quella superiore. La bocca, profondamente incisa e rettilinea, armata di forti denti, ricorda quella del Luccio. Le pinne dorsali sono due, la prima alta e stretta, la seconda allungata, con una profonda intaccatura centrale. La pinna anale è simmetrica alla seconda dorsale, e ha la stessa forma. Può raggiungere grosse dimensioni: 140 cm di lunghezza per un peso di 15 kg. Le forme giovanili si nutrono prevalentemente di crostacei, mentre all’avvicinarsi dell’età adulta sembrano cambiare dieta rivolgendosi dapprima a pesci di taglia piccola, per dedicarsi infine esclusivamente a cefalopodi e pesci di una certa dimensione nell’età adulta. Gli adulti sono cannibali e predano spesso giovani della loro specie. Si riproduce in inverno fino all’inizio della primavera. Predatore notturno, di giorno passa il tempo sul fondo. È una specie di grandissima importanza per le marinerie mediterranee ed europee. Viene pescato sia con reti a strascico che con palamiti. Le carni sono delicate e molto digeribili, consumate spesso lesse. Prima che l’Unione Europea ne vietasse la cattura, i piccoli esemplari erano impiegati per la caratteristica frittura di paranza.