Pesto alla siciliana

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Il Pesto alla siciliana è una salsa saporita e gustosa che racchiude tutti i sapori del Mediterraneo e della Sicilia. Il Pesto alla siciliana è un condimento irresistibile, fresco e profumato.

Per il Pesto alla siciliana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:

  • le foglie di prezzemolo e tenere da parte
  • le foglie di sedano e tenere da parte
  • le foglie di basilico e tenere da parte
  • i pomodorini e tenere da parte
  • Pelare l’aglio, eliminare il germoglio verde interno,
    soprattutto quando l’aglio non è più novello e tenere da parte.

Pestare gli ingredienti nel mortaio unendo l’olio un po’ alla volta
fino ad ottenere una salsa omogenea e morbida.

oppure mettere tutto nel mixer e frullare velocemente
per non far scaldare troppo il basilico ed il prezzemolo.

Condire la pasta appena scodellata e servire subito.

Usare la salsa per tutte le preparazioni per cui necessiti il suo uso
o la si voglia utilizzare.

 

 

Nota
Il Pesto alla siciliana è un condimento estivo semplice da fare una salsa molto saporita per condire pasta e bruschette. Il Pesto alla siciliana è una salsa fredda preparata a crudo, saporita a base di ingredienti semplici e genuini.

Il pistacchio (Pistacia vera – L.) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae e del genere dei Pistacia. È originario del Medio Oriente, dove veniva coltivato già in età preistorica, particolarmente in Persia. Come riferisce nel suo celebre I Dipnosofisti, Ateneo di Naucrati, scrittore e sofista greco vissuto nel II secolo, nell’Impero Romano, diversi autori greci ed ellenistici parlano del pistacchio, collocandone la coltivazione in Siria, Persia e India, e chiamandolo bistachion o pistakia o pistakion. Il pistacchio è un albero caducifoglie e latifoglie, può raggiungere un’altezza di circa 11-12 metri, ma generalmente si ferma a 5-6 metri. Il pistacchio è molto longevo e raggiunge un’età di 300 anni circa, ma ha un accrescimento molto lento. In Italia vi è storicamente una coltivazione di nicchia: rinomati sono i pistacchi di Bronte e Adrano alle pendici dell’Etna, tutelati dal marchio DOP ” Pistacchio Verde di Bronte”. L’Italia è passata da una produzione di 2.400 tonnellate nel 2005 a 2.850 tonnellate del 2012, diventando il settimo produttore al mondo. Zone di coltivazione a rilevanza internazionale si trovano in Medio Oriente (soprattutto Iran, ma anche Turchia e Siria, anche se quest’ultima in forte calo), in California e, negli ultimi anni, anche in Cina. La varietà più diffusa in Italia è la Bianca (comunemente chiamata Napoletana o Nostrale, il seme è verde e rappresenta il fattore commerciale di pregio). Altre varietà sono la Cappuccia, Cerasola, Insolia, Silvana, Femminella. Una volta raccolto, il pistacchio va fatto asciugare e poi bisogna togliere il mallo che ricopre il guscio legnoso, infine si fa seccare per consentire la conservazione per lungo periodo e la vendita. I pistacchi vengono utilizzati sia sgusciati sia pelati, spesso tostati e salati, anche in pasticceria, per preparare gelati, creme, bevande e per la produzione di salumi o come condimenti per primi e secondi piatti

 

 

 

Sugo Ricotta e Menta

 

Sugo Prosciutto cotto e Piselli

 

 

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