Petti di Pollo al Cartoccio
I Petti di Pollo al Cartoccio sono un piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per i Petti di Pollo al Cartoccio disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare i petti di pollo, asciugarli con carta assorbente da cucina, batterli leggermente con il pesta-carne per rompere le fibre e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere i petti di pollo, farli rosolare da ambo le parti a fuoco vivace, pepare, salare e tenere da parte.
Sul piano di lavoro stendere 4 fogli di carta da forno, mettere sopra ad ognuno 1 fetta di prosciutto, cospargerla con un po’ di ragù, mettere sopra il petto di pollo, cospargerlo con un po’ di ragù e sopra ancora 1 fetta di prosciutto cotto.
Fare un cartoccio chiudendo molto bene i bordi.
Disporre i cartocci su di una leccarda da forno unta di olio evo.
Infornare a forno caldo a 200°C fino a quando i cartocci si gonfiano.
Sfornare e depositare i cartocci su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata preparato.
Nota
Se non si ha del ragù pronto, di seguito la ricetta per un buon ragù.
RAGU’
Ingredienti: 1 carota – 1 cipolla – 1 gambo di sedano – 60gr di pancetta –
3 cucchiai olio evo – 30gr di burro – 150gr di salsiccia – 200gr di
polpa di manzo tritata – 1 tazza passata pomodoro – 1 bicchiere di
vino rosso – sale – pepe –
Tritare finemente la carota, il sedano, la cipolla e la pancetta.
Spellare la salsiccia.
In un tegame di coccio fare sciogliere una noce di burro ed unire le verdure e la pancetta tritata.
Cuocere, mescolando, per circa 10 minuti.
Unire la carne macinata, la salsiccia e far rosolare per qualche minuto.
Quando la carne ha preso colore, sfumare con il vino e lasciare evaporare.
Quando il vino è completamente evaporato, unire la passata di pomodoro ed un mestolo di acqua bollente.
Cuocere per circa 1 ora e 30 minuti, a fiamma bassa mescolando ogni tanto e unendo acqua bollente se il ragù dovesse asciugare troppo.
Salare e pepare solo alla fine.
Il ragù deve risultare abbastanza denso.
Utilizzare la grammatura richiesta in ricetta ed usufruire il ragù avanzato per altre preparazioni.
Il pollo o Gallus gallus domesticus o Gallus sinae, è un uccello domestico derivante da varie specie selvatiche di origini indiane. I polli domestici sono sempre stati allevati per moltissimi scopi: carne, uova, piume, compagnia, gare di combattimento tra galli, motivazioni religiose, sportive od ornamentali. Il maschio riproduttore è più propriamente chiamato gallo, la femmina gallina; quando quest’ultima alleva i pulcini viene detta chioccia. A seconda dell’età e del peso il pollo viene definito anche: pulcino, fino a 3-5 mesi ed un peso di 500gr, pollo di grano, fino ad 1 anno e 1 kg di peso, pollo o pollastra, fino a maturità ed un peso di 1,5 kg circa, galletto il maschio giovane di circa 6 mesi, gallo ruspante quello al massimo di 10 mesi, cappone il maschio castrato all’età circa di due mesi che arriva fino a circa 2,5 kg. In natura i polli possono vivere da cinque a tredici anni a seconda della razza. Negli allevamenti intensivi, i polli da carne generalmente vengono abbattuti all’età di 6-14 settimane. Le razze selezionate per la produzione di uova possono fornire fino a 300 uova l’anno. Le galline ovaiole, raggiunta l’età di 12 mesi, cominciano a diminuire la capacità produttiva; vengono quindi macellate per ricavare alimenti per l’infanzia, alimenti per animali e altri prodotti alimentari. Il pollo più vecchio del mondo, secondo il Guinness dei primati, è morto all’età di 16 anni. Il termine “pulcino”, generico per i piccoli di uccelli, viene sovente identificato specificamente per i piccoli della gallina. Il periodo di cova dura all’incirca 3 settimane (nella cultura contadina si suole dire “21 giorni”), lo svezzamento dei pulcini circa un paio di mesi. Nell’ italiano come nelle varie forme linguistiche, dialettali nazionali e delle lingue regionali, vengono più spesso usati i termini gallina e gallo, con un preponderante riferimento alla prima definizione per indicare tutta la specie, data la sproporzione (in allevamento) fra il numero delle prime e quello dei secondi.