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Petti di Pollo con Asparagi

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Ingredienti

Regolare le porzioni
4 Petti di pollo da 150gr l’uno –
400gr Asparagi di sole punte
80gr Burro
30gr Farina 00
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

31g
Proteine
166k
Calorie
3,5g
Grassi
1,1g
Carboidrati
0,9g
Zuccheri

Petti di Pollo con Asparagi

Petti di Pollo con Asparagi

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Petti di Pollo con Asparagi:
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 20gr di burro.
Aggiungere le punte di asparagi e far insaporire a fiamma bassa per 8 minuti mescolando delicatamente e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 60gr di burro.
Aggiungere i petti di pollo infarinati, farli rosolare da ambo le parti a fuoco vivace, pepare, salare.
Disporre ordinatamente su di un piatto di portata i petti di pollo, contornarli con le punte di asparagi, irrora sopra la preparazione il burro di cottura dei petti.

  • 45
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Petti di Pollo con Asparagi

I Petti di Pollo con Asparagi sono un piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per i Petti di Pollo con Asparagi
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

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In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.

Pareggiare gli asparagi tagliare tutta la parte verde,
tenere solo le punte che devono pesare 400gr.

Metterle in una pentola adatta per la cottura a bagnomaria
e cuocerle per 15 minuti.

Sgocciolare le punte di asparagi, disporli ordinatamente su di un piatto di portata caldo

e tenere da parte.

Lavare i petti di pollo, asciugarli con carta assorbente da cucina,
batterli leggermente con il pesta-carne per rompere le fibre,
passarli nella farina e tenere da parte.

 

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 20gr di burro.

Aggiungere le punte di asparagi e far insaporire a fiamma bassa per 8 minuti
mescolando delicatamente e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 60gr di burro.

Aggiungere i petti di pollo infarinati,
farli rosolare da ambo le parti a fuoco vivace,
pepare, salare.

Disporre ordinatamente su di un piatto di portata i petti di pollo,
contornarli con le punte di asparagi, irrora sopra la preparazione il burro di cottura dei petti.

 

Servire in tavola
direttamente sul piatto di portata preparato.

 

 

Nota

I Petti di Pollo con Asparagi non necessitano di contorno.

Il pollo o Gallus gallus domesticus o Gallus sinae, è un uccello domestico derivante da varie specie selvatiche di origini indiane. I polli domestici sono sempre stati allevati per moltissimi scopi: carne, uova, piume, compagnia, gare di combattimento tra galli, motivazioni religiose, sportive od ornamentali. Il maschio riproduttore è più propriamente chiamato gallo, la femmina gallina; quando quest’ultima alleva i pulcini viene detta chioccia. A seconda dell’età e del peso il pollo viene definito anche: pulcino, fino a 3-5 mesi ed un peso di 500gr, pollo di grano, fino ad 1 anno e 1 kg di peso, pollo o pollastra, fino a maturità ed un peso di 1,5 kg circa, galletto il maschio giovane di circa 6 mesi, gallo ruspante quello al massimo di 10 mesi, cappone il maschio castrato all’età circa di due mesi che arriva fino a circa 2,5 kg. In natura i polli possono vivere da cinque a tredici anni a seconda della razza. Negli allevamenti intensivi, i polli da carne generalmente vengono abbattuti all’età di 6-14 settimane. Le razze selezionate per la produzione di uova possono fornire fino a 300 uova l’anno. Le galline ovaiole, raggiunta l’età di 12 mesi, cominciano a diminuire la capacità produttiva; vengono quindi macellate per ricavare alimenti per l’infanzia, alimenti per animali e altri prodotti alimentari. Il pollo più vecchio del mondo, secondo il Guinness dei primati, è morto all’età di 16 anni. Il termine “pulcino”, generico per i piccoli di uccelli, viene sovente identificato specificamente per i piccoli della gallina. Il periodo di cova dura all’incirca 3 settimane (nella cultura contadina si suole dire “21 giorni”), lo svezzamento dei pulcini circa un paio di mesi. Nell’ italiano come nelle varie forme linguistiche, dialettali nazionali e delle lingue regionali, vengono più spesso usati i termini gallina e gallo, con un preponderante riferimento alla prima definizione per indicare tutta la specie, data la sproporzione (in allevamento) fra il numero delle prime e quello dei secondi.

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