Ingredienti
- 4 Petti di polloda 150gr l’uno
- 70gr Prosciutto crudo
- 100gr Burro
- 500gr Piselligià sgranati
- 1 Cipolle rossepiccola
- 2 Uova
- 20gr Farina 00
- 30gr Pangrattato
- qb Sale
Direzione
Petti di Pollo Panati con Piselli
I Petti di Pollo Panati con Piselli sono un secondo piatto ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per i Petti di Pollo Panati con Piselli
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tagliare a filettini il prosciutto crudo e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pangrattato
e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere la farina
e tenere da parte.
In un piatto fondo sbattere con i rebbi di una forchetta le uova,
1 pizzico di sale e tenere da parte.
Sgranare i piselli, lavarli in uno scolapasta sotto acqua corrente e scolarli.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare i piselli per 15 minuti a fiamma moderata.
Scolarli e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 30gr di burro.
Aggiungere la cipolla tritata e far rosolare, mescolare.
Versare in padella i piselli lessati ed il prosciutto crudo a filetti,
cuocere per 8 minuti mescolando.
Lavare i petti di pollo, asciugarli con carta assorbente da cucina,
batterli leggermente con il pesta-carne per rompere le fibre e tenere da parte.
Passare i petti nelle uova sbattute, nella farina ed infine nel pangrattato.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il restante burro.
Aggiungere i petti di pollo,
farli rosolare da ambo le parti a fuoco vivace,
pepare, salare e tenere da parte.
Disporre i petti di pollo panati ai bordi di un piatto di portata
e cospargerli con il burro di cottura.
Mettere al centro del piatto i piselli con i filetti di prosciutto crudo.
Servire in tavola
direttamente sul piatto di portata preparato.
Nota
I Petti di Pollo Panati con Piselli non necessitano di contorno.
Il pollo o Gallus gallus domesticus o Gallus sinae, è un uccello domestico derivante da varie specie selvatiche di origini indiane. I polli domestici sono sempre stati allevati per moltissimi scopi: carne, uova, piume, compagnia, gare di combattimento tra galli, motivazioni religiose, sportive od ornamentali. Il maschio riproduttore è più propriamente chiamato gallo, la femmina gallina; quando quest’ultima alleva i pulcini viene detta chioccia. A seconda dell’età e del peso il pollo viene definito anche: pulcino, fino a 3-5 mesi ed un peso di 500gr, pollo di grano, fino ad 1 anno e 1 kg di peso, pollo o pollastra, fino a maturità ed un peso di 1,5 kg circa, galletto il maschio giovane di circa 6 mesi, gallo ruspante quello al massimo di 10 mesi, cappone il maschio castrato all’età circa di due mesi che arriva fino a circa 2,5 kg. In natura i polli possono vivere da cinque a tredici anni a seconda della razza. Negli allevamenti intensivi, i polli da carne generalmente vengono abbattuti all’età di 6-14 settimane. Le razze selezionate per la produzione di uova possono fornire fino a 300 uova l’anno. Le galline ovaiole, raggiunta l’età di 12 mesi, cominciano a diminuire la capacità produttiva; vengono quindi macellate per ricavare alimenti per l’infanzia, alimenti per animali e altri prodotti alimentari. Il pollo più vecchio del mondo, secondo il Guinness dei primati, è morto all’età di 16 anni. Il termine “pulcino”, generico per i piccoli di uccelli, viene sovente identificato specificamente per i piccoli della gallina. Il periodo di cova dura all’incirca 3 settimane (nella cultura contadina si suole dire “21 giorni”), lo svezzamento dei pulcini circa un paio di mesi. Nell’ italiano come nelle varie forme linguistiche, dialettali nazionali e delle lingue regionali, vengono più spesso usati i termini gallina e gallo, con un preponderante riferimento alla prima definizione per indicare tutta la specie, data la sproporzione (in allevamento) fra il numero delle prime e quello dei secondi.