Ingredienti
- 300gr Farina 00
- 200gr Farina 0
- 300cl Acquatiepida
- 40gr Parmigiano Reggiano
- 15gr Sale
- 25cl Olio Evo
- 1 cucchiaino Zucchero
- 300gr Polpa pomodoroproduzione Emiliana
- 300gr Mozzarellax pizza, asciutta
- 1 cucchiaio origano
- 1 cubetto Lievito di birraper inverno= 1/2 cubetto per l'Estate = 1/4 cubetto
Direzione
Pizza per 1 teglia
La Pizza per 1 teglia insieme alla pasta, è una delle ricette italiane più conosciuta nel mondo. La Pizza per 1 teglia è una ricetta molto versatile, infatti, si può gustare come piatto unico, come primo piatto, come antipasto o per un aperitivo se tagliata a quadretti, come finger food o per un buffet.
Per la Pizza per 1 teglia disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Sul piano di lavoro miscelare le 2 farine.
Mettere la metà delle 2 farine miscelate in una terrina con l’acqua,
l’olio ed il lievito sciolto in acqua tiepida.
(la temperatura dell’acqua non deve superare i 40°C altrimenti i fermenti lievitanti muoiono)
Impastare con planetaria con fruste ritorte oppure a mano.
Lasciare riposare 30 minuti coperta con pellicola per alimenti in luogo riparato.
(dispensa).
Aggiungere 1 cucchiaio di sale,
lo zucchero e l’altra metà della farina.
Impastare con planetaria con fruste ritorte oppure a mano.
Lasciare riposare almeno 5 ore coperta con pellicola per alimenti.
Oliare la teglia di alluminio per pizza, stendere l’impasto
e lasciare riposare 1 ora coperta con pellicola per alimenti.
In una ciotola schiacciare la polpa di pomodoro con una forchetta
e condirla con olio evo, sale, pepe ed origano.
Mettere sopra l’impasto la polpa di pomodoro,
il parmigiano grattugiato e l’olio a filo.
Infornare in forno caldo a 250°C
fino a che il fondo della pizza sia dorato circa 15 minuti.
Tagliare la mozzarella per pizza a fettine,
se fosse bagnata strizzare le fette.
Disporre la mozzarella in maniera fitta, sulla pizza,
ed aggiungere altre eventuali farciture a piacere,
come 5 acciughe, capperi, verdure grigliate, salsiccia, formaggi ecc.
Infornare fino a quando la mozzarella si è sciolta circa 10 minuti.
Togliere dal forno e servire.
Servire in tavola ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Valgono multipli e sottomultipli delle dosi date.
La teglia deve essere rigorosamente di alluminio diametro cm 32 o cm 36x26x5
Usare passata di pomodoro prodotta in Emilia, la mozzarella deve essere asciutta e messa fitta sulla pizza.
Il pomodoro (Solanum lycopersicum, identificato secondo il Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica (ICBN) Lycopersicon esculentum (L.) Karsten ex Farw. della famiglia delle Solanacee, è una pianta annuale. Le sue bacche, dal caratteristico colore rosso, sono largamente utilizzate in ambito alimentare in molti Paesi del mondo.
Il pomodoro è nativo della zona dell’America centrale, del Sud America e della parte meridionale dell’America settentrionale, zona compresa oggi tra i paesi del Messico e Perù. Gli Aztechi lo chiamarono xitomatl, mentre il termine tomatl indicava vari frutti simili fra loro, in genere sugosi.
La data del suo arrivo in Europa è il 1540 quando lo spagnolo Hernan Cortes rientrò in patria e ne portò alcuni esemplari; ma la sua coltivazione e diffusione attese fino alla seconda metà del XVII secolo. In Italia è documentato da Pietro Andrea Mattioli che nel suo Medici Senensis Commentarii del 1544 lo definì mala aurea, poi tradotto letteralmente in italiano come “pomo d’oro” dal suo caratteristico colore giallo oro. Ma già nel 1572 in una lettera di Costanzo Felici a Ulisse Aldrovandi si fa riferimento ad una varietà di colore rosso gagliardamente, che poi venne selezionata nel tempo e divenne prevalente. In particolare, la tradizione locale dice che la selezione decisiva del viraggio al rosso si ebbe nell’agro nocerino nel 600 o nel 700, dove tuttora la coltivazione del pomodoro è una delle principali industrie e nel cui circondario si conservano varietà importanti come il pomodoro di Sorrento, originale ingrediente della caprese, il pomodoro Corbarino ed il pomodorino giallo del Vesuvio che ancora conserva il colorito originario. Nel 1762 ne furono definite le tecniche di conservazione in seguito agli studi di Lazzaro Spallanzani che, per primo, notò come gli estratti fatti bollire e posti in contenitori chiusi non si alterassero. In seguito, nel 1809, un cuoco parigino, Nicolas Appert, pubblicò l’opera L’art de conserver les substances alimentaires d’origine animale et végétale pour pleusieurs années, dove fra gli altri alimenti era citato anche il pomodoro. Il pomodoro è ricco di acqua, di minerali, di antiradicali liberi come lo zinco ed il selenio, di vitamine antiossidanti come la A e la C, necessarie per la elasticità della pelle e numerose fibre solubili che saziano senza irritare l’intestino. Per 100gr di pomodoro si riscontrano solo 18 calorie per cui è indicato anche per diete ipocaloriche, inoltre, la tomatina presente nel pomodoro combatte le cardiopatie ed i tumori.