Ingredienti
- 800gr Polipodi piccoli polipi
- 100gr Passata di pomodoro
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 1 rametto rosmarino
- 1 Cipollapiccola
- 1 spicchio Aglio
- 30gr Funghi secchi
- 8 fette Pane casereccio
- 4 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Polipetti alla Genovese
I Polipetti alla Genovese sono un secondo piatto gustoso, ottimo da servire per un pranzo od una cena a base di pesce con familiari ed amici.
Per i Polipetti alla Genovese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire i funghi secchi per almeno 30 minuti, strizzarli e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, il rametto di rosmarino e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Oliare le fette di pane disporle su di una leccarda da forno, ricoperta da carta da forno, leggermente distanziati le une dalle altre.
Infornare a forno caldo a 180°C per 8 minuti, girarle 1 volta sola, sfornare e tenere da parte.
Per pulire bene i polpi staccare con le dita la pellicola che ricopre la sacca che contiene le interiora, per agevolare l’operazione immergere i polipi per alcuni minuti in acqua salata, eliminare le budella e risciacquare poi abbondantemente sotto l’acqua corrente.
Depositarli sul piano di lavoro capovolgerli per individuare il becco, si trova nel lembo di carne che unisce i tentacoli, incidere con un coltello ben affilato e far pressione con le dita in modo da far fuoriuscire il becco.
Rigirare ancora i polpi e tagliare con le forbici gli occhi ed eliminarli.
Battere leggermente la polpa dei polpi con un batticarne, in modo da ammorbidirli.
Risciacquare sotto acqua corrente mettere i polpi su di un panno asciutto a scolare e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere la cipolla tritata e far appassire.
Unire il prezzemolo, il rametto di rosmarino, l’aglio, i funghi strizzati, la passata di pomodoro e cuocere per 10 minuti a fiamma moderata e mescolare.
Aggiungere i polipetti, pepare, salare e cuocere a fiamma bassa per 25 minuti.
Se la preparazione asciugasse troppo versare qualche cucchiaio di acqua tiepida.
A cottura ultimata, togliere l’aglio ed il rametto di rosmarino.
In 4 piatti piani disporre 2 fette di pane abbrustolito per piatto, versare sopra ognuno un po’ di polipetti con il loro sugo.
Servire in tavola direttamente nei piatti individuali preparati.
Nota
I Polipetti alla Genovese non necessitano di contorno.
Il polpo ed il polipo sono due animali distinti che troppo spesso vengo confusi. I polipi (dal greco πολύς, polýs, “molto” e πούς, poùs, “piede”, quindi “dai molti piedi”), sono animali appartenenti al phylum degli Cnidaria, il polpo è un cefalopode del phylum Mollusca.
Il polpo comune (Octopus vulgaris ) o piovra è un cefalopode della famiglia Octopodidae. Viene chiamato anche pòlipo nell’uso comune, ma non deve essere confuso con il polipo che invece è ad esempio l’animale (appartenente agli Cnidari) che dà origine al corallo.
Il polpo è un mollusco cefalopode molto diffuso nei bassi fondali, non oltre i 200 metri. Preferisce i substrati aspri, rocciosi, perché ricchi di nascondigli, fessure e piccole caverne in cui nascondersi: l’assenza di endo – ed esoscheletro gli permette di prendere qualsiasi forma, e di passare attraverso cunicoli molto stretti. Presente in tutti i mari e gli oceani, è molto diffuso anche nel Mar Mediterraneo. Nel Mediterraneo viene pescato principalmente in due diversi periodi dell’anno: da settembre a dicembre (in buone quantità, seppur ancora di piccola taglia) e da maggio a luglio (periodo nel quale è di taglia più grossa). Il polpo è un mollusco molto ambito nella pesca di professione, ma anche sportiva. Le tecniche di pesca sono tradizionali e consistono nell’utilizzo di un’esca chiamata polpara che talvolta viene utilizzata insieme a granchi e pesci. Talvolta il polpo fresco viene preparato con la tecnica dell’arricciatura direttamente sugli scogli o in macchine apposite che ne consentono la degustazione a crudo. Il polpo arricciato si presenta con i tentacoli a forma di “boccoli”, le ventose dilatate ed ha una caratteristica consistenza “croccante”. Per le sue carni gustose è utilizzato nelle cucine di molti paesi. Viene consumato principalmente bollito e successivamente condito in molteplici modi, ma anche arrostito, fritto ed in tegame.