Pollo allo Champagne
Il Pollo allo Champagne è un secondo piatto gustoso e saporito ideale per iniziare un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per il Pollo allo Champagne disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la foglia di alloro, tritarla e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tritare il prosciutto crudo e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, pulire il pollo, togliere le interiora, le zampe, il collo, la testa, lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, tagliarlo a pezzi e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 25gr di burro.
Aggiungere il prosciutto tritato, il pollo a pezzi e farlo rosolare in ogni sua parte.
Versare lo champagne e far evaporare.
Unire l’alloro tritato, pepe, sale, la passata di pomodoro e cuocere per 50 minuti a fiamma moderata, se la preparazione asciugasse troppo versare qualche cucchiaio di acqua tiepida, mescolare di tanto in tanto.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il restante burro.
Aggiungere la farina e farla leggermente tostare mescolando.
Unire la panna e mescolare.
A cottura ultimata del pollo, sgocciolarlo sulla padella di cottura, depositarlo su di un piatto di portata caldo e tenere da parte.
Versare nel sugo di cottura del pollo la panna con la farina tostata cuocere per 5 minuti mescolando a fiamma bassa.
Passare il minipimer ad immersione nella padella con il sugo appena preparato in modo da ottenere una salsa omogenea e versarla sul pollo disposto su piatto di portata.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata preparato.
Nota
Il pollo o Gallus gallus domesticus o Gallus sinae, è un uccello domestico derivante da varie specie selvatiche di origini indiane. I polli domestici sono sempre stati allevati per moltissimi scopi: carne, uova, piume, compagnia, gare di combattimento tra galli, motivazioni religiose, sportive od ornamentali. Il maschio riproduttore è più propriamente chiamato gallo, la femmina gallina; quando quest’ultima alleva i pulcini viene detta chioccia. A seconda dell’età e del peso il pollo viene definito anche: pulcino, fino a 3-5 mesi ed un peso di 500gr, pollo di grano, fino ad 1 anno e 1 kg di peso, pollo o pollastra, fino a maturità ed un peso di 1,5 kg circa, galletto il maschio giovane di circa 6 mesi, gallo ruspante quello al massimo di 10 mesi, cappone il maschio castrato all’età circa di due mesi che arriva fino a circa 2,5 kg. In natura i polli possono vivere da cinque a tredici anni a seconda della razza. Negli allevamenti intensivi, i polli da carne generalmente vengono abbattuti all’età di 6-14 settimane. Le razze selezionate per la produzione di uova possono fornire fino a 300 uova l’anno. Le galline ovaiole, raggiunta l’età di 12 mesi, cominciano a diminuire la capacità produttiva; vengono quindi macellate per ricavare alimenti per l’infanzia, alimenti per animali e altri prodotti alimentari. Il pollo più vecchio del mondo, secondo il Guinness dei primati, è morto all’età di 16 anni. Il termine “pulcino”, generico per i piccoli di uccelli, viene sovente identificato specificamente per i piccoli della gallina. Il periodo di cova dura all’incirca 3 settimane (nella cultura contadina si suole dire “21 giorni”), lo svezzamento dei pulcini circa un paio di mesi. Nell’ italiano come nelle varie forme linguistiche, dialettali nazionali e delle lingue regionali, vengono più spesso usati i termini gallina e gallo, con un preponderante riferimento alla prima definizione per indicare tutta la specie, data la sproporzione (in allevamento) fra il numero delle prime e quello dei secondi.