Polpette alla Siciliana con Pittaggio

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Polpette alla Siciliana con Pittaggio

Le Polpette alla Siciliana con Pittaggio sono un secondo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In una ciotola con un po’ di latte mettere a bagnare la mollica di pane, strizzarla e tenere da parte.

Pulire, togliere le foglie più dure, tagliare le parti spinose, dividere i carciofi in

spicchi sottili e tenere da parte.

Sgranare i piselli, lavarli sotto acqua corrente, scolarli e tenere da parte.

Sgranare le fave, lavarle sotto acqua corrente, scolarli e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Pelare l’aglio, tritarlo e tenere da parte.

In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.

Mettere in una ciotola la carne trita, la mollica di pane strizzata, il prezzemolo, l’aglio, il parmigiano, pepe, sale, le uova ed amalgamare bene il tutto al fine di ottenere un composto omogeneo.

Prendere con 1 cucchiaio un po’ di composto preparato e con le mani formare delle palline della grandezza di circa 50gr, formare delle polpette appiattite con le mani e passarle nella farina.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.

Immergere le polpette nell’olio bollente un po’ per volta.

Friggerle in ogni loro parte, girandole ogni tanto fino a doratura completa.

Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.

Mettere le polpette su di un piatto di portata.

 

Preparare il pittaggio:

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le fettine di carciofo, i piselli, le fave per 25 minuti a fiamma moderata.

Al termine della cottura, scolarli.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere le fettine di carciofo, i piselli, le fave, pepe, sale e far insaporire per 5 minuti a fiamma moderata mescolando.

Mettere le polpette a corona in un piatto di portata e al centro disporre le verdure insaporite.

Servire in tavola direttamente su piatto di portata

 

Nota

Le Polpette alla Siciliana con Pittaggio non necessitano di contorno.

Le Polpette alla Siciliana con Pittaggio sono un secondo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

 

Il maiale (Sus scrofa domesticus), chiamato anche suino o porco, è un suide addomesticato appartenente ai mammiferi dell’ordine artidattili suiformi. Il maschio fertile si chiama verro, la femmina scrofa e i cuccioli lattonzoli; questi ultimi, in particolare, a loro volta si definiscono verretti se maschi o scrofette se femmine.

Si tratta di uno tra gli animali da macello più diffusi e più utilizzati dall’uomo, anche in ragione dell’ampia gamma di sottoprodotti derivati, che vanno da articolatissime specifiche lavorazioni delle sue carni allo sfruttamento delle setole (da qui il detto “del maiale non si butta via niente”). Il maiale domestico appartiene alla stessa specie del cinghiale e può riprodursi con esso.

Il termine maiale deriva dal latino majalem (“porco castrato”), così chiamato poiché era spesso utilizzato come sacrificio a Maia, madre di Mercurio.

L’allevamento del maiale pare antichissimo, e raffigurazioni di suoi presumibili progenitori sono anche nei graffiti della grotta di Altamira (ca. 40.000 a.C.). Intorno al 5.000 a.C. si suppone che sia avvenuta la domesticazione, in Cina, e tracce di poco più recenti se ne hanno anche in Mesopotamia.

Il maiale è sempre stato di vitale importanza nel sistema alimentare dell’uomo e la sua copiosa produzione lo ha reso di generale popolarità. Molte delle caratteristiche morfologiche o comportamentali del maiale sono anzi entrate nella fraseologia comune presso quasi tutte le culture (per lo più in senso spregiativo o offensivo, sino alla blasfemia).

Le caratteristiche nutrizionali della carne di maiale, ricca di grassi, sono forse all’origine di taluni precetti di alcune religioni (particolarmente di alcune originate in aree calde del Pianeta) che vietano di cibarsene o ne limitano l’assunzione.

L’utilizzo del maiale in cucina è sempre stato il principale e spesso unico scopo del suo allevamento. La sua carne viene utilizzata in svariati modi culinari, cotta con tecniche simili a quelle della carne bovina, oppure utilizzata per farne salumi di vario genere o per utilizzarne il solo grasso, a seconda del taglio. Si usano in cucina anche alcune frattaglie, fra cui il cervello, il fegato, il sangue (come, ad esempio, nel migliaccio pistoiese) e addirittura i piedi. Le varie forme culinarie di utilizzo possono variare da paese a paese e, all’interno dello stesso, da regione a regione. Nemmeno il grasso distribuito nella parte interna del maiale viene sprecato: si tratta della sugna, che viene fusa e poi utilizzata in vari modi, tra i quali la ricopertura della parte magra del prosciutto nella fase di stagionatura di quest’ultimo. In Italia la cottura delle carni avviene quasi sempre in padella o sulla griglia, mediante frittura o a fuoco lento nella preparazione di arrosti e brasati. Nei paesi nordici quali Germania e Austria parti delle carni di maiale idonee vengono anche servite bollite.

 

 

Ricetta Polpette colorate

 

 

 

Ricetta Polpette con verdure

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