Ingredienti
Per pasta brisèe
- 300gr Farina 00
- 150gr Burro
- 80cl Acqua
- 1 pizzico Sale
Per Ripieno
- 1 Verza
- 5 Patate
- 500gr Salsiccia
- 1 spicchio Aglio
- 2 Uova
- 2 cucchiai Olio Evo
- 200gr Parmigiano Reggiano
- qb Pangrattato
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Quiche doppia cottura della Pasta
La Quiche doppia cottura della Pasta un antipasto ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per la Quiche doppia cottura della Pasta disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la salsiccia, togliere la pelle tagliarla a cubetti e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la verza, tagliarla a fettine sottili e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
Pelare, lavare le patate e tenere da parte.
Preparare la pasta brisèe:
Mettere in una ciotola capiente il burro a pezzetti, la farina, il sale, l’acqua ed impastare con lo sbattitore elettrico a fruste ritorte, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Formare una palla con l’impasto coprirlo con pellicola per alimenti e far riposare in frigorifero per 60 minuti.
Togliere dal frigorifero, mettere l’impasto tra 2 fogli di carta da forno, tirare con il mattarello fino a ridurre l’impasto allo spessore di 4 mm.
Foderare uno stampo imburrato con la pasta ottenuta, bucarla con i rebbi di una forchetta, coprirla con carta da forno e cospargere di fagioli secchi in modo da coprire tutta la superficie.
Infornare a forno caldo ventilato a 180°C per 10 minuti.
Togliere dal forno, levare i fagioli e la carta da forno e tenere da parte.
In una teglia da forno cosparsa di sale grosso mettere le 5 patate sbucciate.
Infornare a forno caldo a 180°C per 50 minuti in modo da far asciugare bene le patate.
Sfornare e schiacciare le patate con l’uso di uno schiacciapatate mettere in una ciotola capiente e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Mettere lo spicchio di aglio, la verza a fettine e far cuocere per 30 minuti a fuoco moderato, mescolare spesso.
Aggiungere la salsiccia a cubetti e continuare la cottura per 15 minuti.
Togliere la padella dal fuoco e far raffreddare.
Mettere nella ciotola capiente delle patate schiacciate il composto di verza e salsiccia, mescolare bene per amalgamare il composto.
Aggiungere le uova, il parmigiano, sale e, pepe e mescolare bene.
Riempire lo stampo, con la pasta brisèe tenuta da parte, con il composto ottenuto, distribuirlo bene sulla pasta.
Distribuire sulla superficie della torta poco pangrattato e parmigiano grattugiato.
Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.
Servire in tavola su piatto di portata,
tagliata a fettine se rotonda od a quadrati 5×5 cm se rettangolare,
per favorire la presa ai commensali.
Nota
Per questa ricetta si può utilizzare anche la pasta brisèe confezionata già pronta, l’importante è seguire il metodo di preparazione.
La pasta può essere tonda o rettangolare è a discrezione di chi la prepara.
La Quiche doppia cottura della Pasta è un modo per ottenere un composto friabile e leggero, si può fare con qualsiasi tipo di ripieno, questa è una ricetta di esempio ma nessuno vieta di usare qualsiasi tipo ingrediente.
Questa è una di quelle ricette che vengono chiamate svuota frigorifero per la duttilità degli ingredienti che si possono utilizzare, l’importante che non contengano molta acqua per non bagnare troppo la pasta che darebbe problemi in cottura.
La salsiccia, nell’uso popolare in alcune regioni anche salciccia, è un insaccato di carne, tipico di molte regioni italiane e diffuso in tutto il mondo. In Italia, secondo gli ingredienti e le zone dove viene prodotta, assume varie denominazioni: luganega, salamella, salamina, salamino, salametto, bardiccio, rocchio, zazzicchia.
La prima testimonianza storica sull’uso di insaccare nel budello di maiale la sua carne insieme a spezie e sale è dello storico romano Marco Terenzio Varrone, che ne attribuisce l’invenzione e l’uso ai Lucani: «Chiamano lucanica una carne tritata insaccata in un budello, perché i nostri soldati hanno appreso il modo di prepararla dai Lucani».
Secondo una tradizione lombarda, spuria e molto recente, la sua invenzione sarebbe invece opera della regina longobarda Teodolinda che inventò la salsiccia e che ne avrebbe poi regalato la ricetta agli abitanti di Monza.
Anche i Veneti rivendicano la paternità di questo prodotto, affermando che la salamella sarebbe nata sul loro suolo, e sono tante altre regioni italiane che ne reclamano i natali. Tuttavia, le fonti antiche che si occupano di questa ricetta sono concordi nel ritenere che essa sia un’invenzione del popolo dei Lucani, conquistato da Roma nel III secolo a.C. (l’antica Lucania corrisponde all’odierna Basilicata, comprese limitate zone della Campania meridionale).
Viene prodotta solitamente riempiendo un budello naturale di suino (budellozza) o di montone (lucanicchia o, nel linguaggio volgare, luganega) con un misto di parti magre (es. spalla) e grasse (es. pancetta) tagliate a dadini (o tritate) e mescolate con sale. All’impasto così ottenuto viene aggiunto solitamente vino (prevalentemente rosso) e altre spezie, quali possono essere pepe, peperoncino, coriandolo, finocchio, noce moscata, anche zucchero (destrosio e saccarosio).
Nelle produzioni industriali viene aggiunto di norma acido ascorbico (E300) come antiossidante e latte in polvere affinché il salume conservi una certa morbidezza nel tempo. L’insieme del sale e degli aromi viene denominato concia. Può essere consumata fresca (previa cottura) o secca (quindi stagionata).
Gli abitanti della Basilicata, e in particolare di Picerno, riadottarono il nome originario dell’insaccato, associandolo al territorio di provenienza. La “Lucanica di Picerno” è riconosciuta come prodotto IGP. Su proposta delle rispettive regioni, sono stati riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali le salsicce ed inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Italiani.