Ingredienti
- 1 Costolette di maiale
- 300gr Manzo
- 1 Cipolla
- 1 spicchio Aglio
- 4 cucchiai Olio Evo
- 500gr Pomodoriperini
- qb Sale
- qb Pepe
Direzione
Ragù di Anna di Lerici
Il Ragù di Anna di Lerici è perfetto per accompagnare una pasta fresca, per le lasagne ed ha un profumo irresistibile. Il Ragù di Anna di Lerici è il classico condimento dei primi piatti delle domeniche in famiglia.
Per il Ragù di Anna di Lerici
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- la costoletta di maiale, tritarla e tenere da parte
- i pomodori, tagliarli a metà e tenere da parte
- la carne di manzo, tritarla e tenere da parte.
Pelare, l’aglio e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
In una padella antiaderente,
soffriggere con l’olio, l’aglio e la cipolla tritata.
Aggiungere tutta la carne tritata e rosolarla in ogni sua parte.
In una altra padella antiaderente cuocere per 10 minuti a fuoco medio,
i pomodori tagliati a metà.
Scolarli e passarli nel passaverdura
o con il minipimer ad immersione.
Aggiungerli in padella con la carne e cuocere a fuoco lento per 1 ora.
Utilizzare il ragù per la pasta,
per le lasagne e per tutte le preparazioni per cui necessiti il ragù.
Nota
Il Ragù di Anna di Lerici è ricco e gustoso, per la sua consistenza densa e corposa.
L’aglio (Allium sativum ) è una pianta coltivata bulbosa, assegnata tradizionalmente alla famiglia delle Lilliaceae.
Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.
A causa della sua coltivazione molto diffusa l’aglio viene considerato quasi ubiquitario, ma le sue origini sono asiatiche (sono state rintracciate nella Siberia sud-occidentale), velocemente diffusosi nel bacino mediterraneo e già conosciuto nell’antico Egitto.
L’odore caratteristico dell’aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l’ alliina ed i suoi derivati, come l’allicina ed il disolfuro di diallile.
La pianta non ama il freddo autunno-invernale. Allora comincia ad afflosciarsi, fino a seccarsi del tutto. È a questo punto che il tubero sotterraneo andrebbe raccolto. I bulbi che invece si lasciano in loco, rivegeteranno l’anno seguente, coi primi caldi. L’aglio in cucina è molto utilizzato come condimento, ad esempio come ingrediente per salse come Bagna cauda, pesto, aioli, tzatziki . La parte commestibile sono i bulbilli (spicchi). Si consuma crudo o cotto, fresco o secco, intero, a fettine, tritato, in polvere. Talvolta gli spicchi vengono utilizzati per insaporire la pietanza ma non vengono direttamente consumati.
Nel folclore europeo, si riteneva che l’aglio tenesse lontani i vampiri e si indossava in un sacchetto intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei “parassiti” e conseguentemente l’aglio, avendo proprietà antibatteriche, li teneva lontani.
Il suo potere antisettico era noto fin dall’antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni e tutt’oggi è ampiamente usato nella medicina popolare.
Si consigliava di tenere l’aglio addosso la notte che precede il 24 giugno (S. Giovanni Battista) insieme ad altre erbe per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d’ Estate.