Ingredienti
- 32 Ranegià pulite e spellate
- 400gr Funghi Porcini
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 80gr Burro
- 6 Filetti di acciugasotto olio
- 1/2 bicchiere Vino bianco secco
- 50cl Latte
- qb Sale
Direzione
Rane alla Vercellese
Le Rane alla Vercellese sono un secondo piatto gustoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per le Rane alla Vercellese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire con carta assorbente da cucina i funghi, togliere i gambi, tagliare la parte terrosa dai gambi, pulirli con carta assorbente da cucina, affettare finemente teste e gambi e tenere da parte.
Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione, tritarli e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le rane pulite e spellate,
Metterle in una ciotola con acqua fredda, latte e far spurgare per 60 minuti.
Sgocciolarle ed asciugare con carta assorbente da cucina.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 40gr di burro.
Aggiungere i funghi affettati, sale e cuocere per 8 minuti a fiamma moderata, mescolare
A cottura ultimata prelevare i funghi con un mestolo forato, metterli in una ciotola, spolverizzarli con il prezzemolo tritato e tenere al caldo.
Nella padella di cottura dei funghi, aggiungere il restante burro e far scaldare.
Aggiungere le rane allineate, sale farle dorare da ambo le parti a fiamma vivace.
Abbassare la fiamma e cuocere per 15 minuti mescolare di tanto in tanto.
Versare il vino bianco e far evaporare.
Unire le acciughe tritate, i funghi tenuti al caldo e continuare la cottura per 3 minuti mescolando.
Disporle la preparazione su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata.
Nota
Le Rane alla Vercellese sono un secondo piatto gustoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Con il nome di rana si indica la maggioranza degli anfibi appartenente all’ordine degli Anuri.
In ambito tassonomico, è bene notare che il nome è invece attribuito esclusivamente ai membri del genere Rana.
Il vocabolo “rana” risale al latino rāna(m), una voce di origine onomatopeica, imitante il verso gracidante tipico dell’animale
Generalmente, le rane sono anfibi che vivono principalmente in acqua, privi di coda e con zampe posteriori adatte a saltare; la pelle è liscia e di colore giallo o verde, gli occhi sporgenti, e sono dotati di denti nella mascella superiore
Nella cultura vi sono riferimenti alle rane in relazione al loro aspetto e al loro comportamento (come nei modi di dire “verde come una rana” o “saltare come una rana”, ma anche “cantare come una rana”, riferito ad una voce stridula o sgradevole) il loro caratteristico modo di nuotare dà il nome allo stile di nuoto a rana, e venivano chiamati “uomini rana” i membri dei reparti d’assalto e di sabotaggio speciali della marina militare italiana che operarono durante la seconda guerra mondiale.
Alle rane vengono anche associate caratteristiche simboliche; per via di una favola di Fedro, nella quale una rana orgogliosa cerca di gonfiarsi fino a diventare grande come un bue e finendo per esplodere, esiste ad esempio il detto “gonfiarsi come una rana”, che si usa per indicare una persona tronfia o boriosa.
In araldica invece la rana rappresenta la prudenza.
Le zampe delle rane vengono consumate, solitamente fritte, in molte aree del mondo fra cui la Francia, il Piemonte e l’Indonesia.
Ottimo anche il brodo di rana, il risotto con le rane e la frittura di rana.
La carne di rana contiene poco colesterolo ed è priva di fibre, lattosio e glutine.
Le vitamine contenute nella carne di rana sono la vitamina B1 e la vitamina PP. I sali minerali contenuti sono il fosforo ed il ferro.
La maggior parte della carne di rana in commercio in Italia proviene dal Sud Est asiatico, dalla Romania, dall’ex Jugoslavia, dalla Turchia, dove la rana è ancora oggi una fonte di reddito per quelle popolazioni.