Rane in Guazzetto alla Milanese

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Rane in Guazzetto alla Milanese

Le Rane in Guazzetto alla Milanese sono un secondo piatto gustoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per le Rane in Guazzetto alla Milanese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire i funghi secchi per almeno 30 minuti, strizzarli, tritarli e tenere da parte.

Imburrare le fette di pane disporle su di una leccarda da forno, ricoperta da carta da forno, leggermente distanziati le une dalle altre.

Infornare a forno caldo a 180°C per 8 minuti, girarle 1 volta sola, sfornare e tenere da parte.

In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.

Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le rane pulite e spellate,

incrociare le cosce sul dorso, passarle nella farina e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.

Allineare le rane, farle rosolare in ogni loro parte, versare il vino bianco secco e far evaporare la metà.

Aggiungere i funghi tritati, l’aglio tritato, pepe, sale, cuocere per 15 minuti a fiamma moderata, mescolare di tanto in tanto.

Disporre ordinatamente le rane su di un piatto di portata, irrorarle con il sugo di cottura e contornare con le fette di pane tostate.

Servire in tavola direttamente sul piatto di portata.

 

 

 

 

Nota

L’aglio (Allium sativum ) è una pianta coltivata bulbosa, assegnata tradizionalmente alla famiglia delle Lilliaceae.

Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.

A causa della sua coltivazione molto diffusa l’aglio viene considerato quasi ubiquitario, ma le sue origini sono asiatiche (sono state rintracciate nella Siberia sud-occidentale), velocemente diffusosi nel bacino mediterraneo e già conosciuto nell’antico Egitto.

L’odore caratteristico dell’aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l’allina ed i suoi derivati, come l’allicina ed il disolfuro di diallile.

La pianta non ama il freddo autunno-invernale. Allora comincia ad afflosciarsi, fino a seccarsi del tutto. È a questo punto che il tubero sotterraneo andrebbe raccolto. I bulbi che invece si lasciano in loco, rivegeteranno l’anno seguente, coi primi caldi. L’aglio in cucina è molto utilizzato come condimento, ad esempio come ingrediente per salse come Bagna cauda, pesto, aioli, tzatziki . La parte commestibile sono i bulbilli (spicchi). Si consuma crudo o cotto, fresco o secco, intero, a fettine, tritato, in polvere. Talvolta gli spicchi vengono utilizzati per insaporire la pietanza ma non vengono direttamente consumati.

Nel folclore europeo, si riteneva che l’aglio tenesse lontani i vampiri e si indossava in un sacchetto intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei “parassiti” e conseguentemente l’aglio, avendo proprietà antibatteriche, li teneva lontani.

Il suo potere antisettico era noto fin dall’antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni e tutt’oggi è ampiamente usato nella medicina popolare.

Si consigliava di tenere l’aglio addosso la notte che precede il 24 giugno (S. Giovanni Battista) insieme ad altre erbe per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d’ Estate.

 

 

Ricetta Rane in guazzetto

 

 

Moscardini in guazzetto

 

 

 

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