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Ricci di Mare alla Romana

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Ingredienti

Regolare le porzioni
2kg Ricci di mare
2 limone
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

11,5g
Proteine
86k
Calorie
2,1g
Grassi
3,7g
Carboidrati
0,8g
Zuccheri

Ricci di Mare alla Romana

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Allineare i ricci puliti su di un piatto di portata coperto da ghiaccio tritato, cospargerli con il succo di limone e pepare abbondantemente.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.

  • 20
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Ricci di Mare alla Romana

I Ricci di Mare alla Romana sono un piatto versatile, gustoso e saporito si possono servire come antipasto o come secondo piatto, ideali per un pranzo od una cena importanti a base di pesce, in famiglia o con amici.

Per i Ricci di Mare alla Romana disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

Mettere i ricci in una ciotola grande piena di acqua salata e tenerli immersi per 3 ore, cambiando l’acqua salata ogni ora.

Tagliare con le forbici tutti gli aculei.

Svuotare i gusci, incidere con un coltellino ben affilato il dischetto, eliminare tutto il liquido interno e gli intestini, senza togliere la parte giallo-arancio che sono le uova.

Risciacquare sotto acqua corrente e mettere su di un panno asciutto a scolare e tenere da parte.

Allineare i ricci puliti su di un piatto di portata coperto da ghiaccio tritato, cospargerli con il succo di limone e pepare abbondantemente.

Servire in tavola direttamente su piatto di portata.

Nota

I Ricci di Mare alla Romana sono un antipasto della tradizione culinaria italiana.

Il riccio di mare (Paracentrotus lividus (Lamarck, 1816)) è un riccio della famiglia delle Parechinidae, altri nomi comunemente usati sono riccio di mare comune o riccio di mare di roccia, spesso erroneamente indicato anche con il nome di riccio femmina nell’erronea convinzione che si tratti dell’esemplare femminile di Arbacia lixula, che è in realtà una specie differente

È molto comune in tutto il Mar Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, dalla Scozia alle Canarie.

Vive sui fondali rocciosi e popola le praterie di Posidonia Oceanica, da 0 a 30 metri di profondità.

Si nutre di alghe ma anche di piccoli animali e spugne, ed è tra i pochi organismi in grado di cibarsi direttamente delle foglie di Posidonia Oceanica principalmente nelle ore notturne. Anche se vive nelle zone meno profonde e quindi più luminose ha bisogno di ombra e quindi si ricopre con pezzetti di Posidonia, sassolini e conchiglie, che vengono trattenuti con i peduncoli a ventosa.

Il riccio di mare, come viene comunemente chiamato, è una specie molto ricercata per la prelibatezza delle sue gonadi, che vengono consumate prevalentemente crude accompagnate da pane e vino, in cucina vengono usate per la preparazione di numerosi piatti, tra cui gli spaghetti al riccio di mare. Le gonadi si possono trovare anche confezionate in vasetti sotto vetro. La tradizione vuole che i paesi dove più è ricercato sono quelli latino/mediterranei quali la Francia, Italia e la Spagna, ovviamente in prevalenza lungo le fasce costiere ma è consumato più o meno in tutto il mondo. In Italia le regioni dove vi è molta richiesta sono quelle meridionali dove vengono anche organizzate per tradizione popolare sagre e manifestazioni culinarie. In natura il riccio ha tra i suoi predatori principali il Sarago e l’Orata che nonostante gli aculei, grazie alle possenti dentature che queste specie possiedono, sono in grado di rompere i gusci e divorarne il contenuto ma curiosamente anche tutto il guscio, il sarago particolarmente, non si sa perché, predilige inghiottire anche la lanterna.

In Italia la pesca del P. lividus è regolamentata dal decreto ministeriale del 12 gennaio 1995. Nelle regioni interessate vigono regolamentazioni specifiche sia relative alla dimensione che ai periodi e quantità di prelievo. In Sardegna per esempio tale pesca è consentita generalmente da 1º novembre al 30 marzo, sono consentite ca 50 unità a persona se pescate da privati e ca 3000 se pescate da Pescatori subacquei professionisti muniti di apposita licenza rilasciata dalla Regione di pertinenza.

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