Rigatoni Ripieni alla Pugliese
I Rigatoni Ripieni alla Pugliese sono un primo piatto gustoso e saporito da servire a pranzo o a cena con familiari ed amici.
Per i Rigatoni Ripieni alla Pugliese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato tritare la mortadella e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato tritare la mozzarella e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato tritare il provolone e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di ruta tritarle e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di timo tritarle e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Aggiungere metà della cipolla tritata e far appassire.
Unire la carne trita, pepe, sale e far rosolare bene.
Togliere la carne dal fuoco, far raffreddare, aggiungere i triti di mozzarella, mortadella, provolone mescolare bene e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare il restante olio evo.
Aggiungere i triti di aglio e della restante cipolla e far rosolare.
Versare la passata di pomodoro, la ruta, il timo, pepe, sale e cuocere per 30 minuti a fiamma bassa, mescolare di tanto in tanto.
In una pentola piena di acqua bollente mettere a cuocere i rigatoni secondo le indicazioni di cottura riportate sulla confezione dal produttore.
A metà cottura dei rigatoni scolarli e farcirli con il ripieno di trita e formaggi preparato.
Disporre i rigatoni farciti allineati ed a strati in una pirofila da forno unta di olio evo, cospargere ogni strato con la salsa di pomodoro e pecorino grattugiato, terminare con il pecorino.
Infornare a forno caldo a 180°C per 30 minuti.
Servire in tavola direttamente nella pirofila.
Nota
I Rigatoni Ripieni alla Pugliese sono un primo piatto della tradizione culinaria italiana.
Il manzo è il nome comune che indica l’utilizzo culinario della carne dei bovini, specialmente del bue domestico. La denominazione “manzo” si applica alla carne di bovino, in genere maschio castrato, macellata tra il terzo ed il quarto anno di età. Il manzo può essere anche ottenuto da mucche, tori e giovenche. Il bovino macellato entro il primo anno di vita viene invece chiamato vitello. L’accettabilità di questa carne come cibo varia in diverse parti del mondo. Il manzo è il terzo tipo di carne più consumata al mondo e rappresenta circa il 25% della produzione di carne mondiale, dopo la carne di maiale e la carne di pollo, rispettivamente al 38% e al 30%. In termini assoluti, Stati Uniti, Brasile e Cina sono i tre principali Paesi consumatori di manzo al mondo. I maggiori esportatori sono invece Brasile, India, Australia e Stati Uniti. La produzione di carne bovina è importante per tutte le economie del Sud America, soprattutto per Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile, ma anche per Messico, Canada, Nicaragua, Bielorussia e altri Stati.
Il manzo muscolare può essere tagliato per arrosti, costatine o bistecche (lombo, scamone, costata di manzo). Alcuni tagli sono trattati (carne in scatola, jerky ) e talvolta mescolato con carne di bovini di età superiore, più magri, macinata o utilizzata in salsicce.
Il sangue viene utilizzato in alcune varietà di sanguinaccio. Altre parti che si mangiano comprendono la coda, la lingua, il fegato, la trippa (dal reticolo al rumine), alcune ghiandole (in particolare il pancreas ed il timo, chiamato animella), il cuore, il cervello (anche se in alcuni casi si può incorrere in BSE), i reni e anche i testicoli del bue (negli Stati Uniti cucinati in un piatto chiamato Rocky Mountain oysters). Alcuni intestini sono cotti e mangiati così come sono, ma spesso vengono prima puliti per essere utilizzati come involucro naturale di salsicce. Le ossa, infine, sono usate per preparare il brodo di manzo.
Il manzo da bue domestico e da giovenca è molto simile, ossia tutti i trattamenti sono svolti allo stesso modo, anche se il bue è leggermente più grasso. La carne di vacca e di toro è più anziana e più difficile da trattare, quindi viene spesso utilizzata per essere tritata o macinata. Il bestiame allevato per la carne può essere lasciato crescere liberamente su praterie oppure il bacino di nutrimento può essere circoscritto a un recinto come parte di un’operazione di alimentazione chiamata foraggio. In questo tipo di impianti sono usati solitamente grano, proteine, crusca e preparati di vitamine.
La religione Indù considera la mucca un animale sacro, pertanto la macellazione e il consumo dei bovini è vietato nella maggior parte degli stati che costituiscono l’India.