Riso Pilaff con Cozze e Curry

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Riso Pilaff con Cozze e Curry

Il Riso Pilaff con Cozze e Curry è un primo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena importanti a base di pesce, in famiglia o con amici.

Per il Riso Pilaff con Cozze e Curry disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In una pentola con 1 litro di acqua leggermente salata ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota, far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la foglia di alloro e tenere da parte.

Spremere il 1/2 limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

Pulire, lavare, tritare le cipolle e tenere da parte.

Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tritarlo e tenere da parte.

Mettere le cozze sotto acqua corrente, eliminare il bisso, la barbetta che esce dalle due valve.

Spazzolarle una ad una, sempre sotto acqua corrente per rimuovere completamente tutte le incrostazioni.

Mettere le cozze man mano che si spazzolano in una ciotola capiente con acqua ed una manciata di sale grosso.

Lasciar riposare per 3 ore, in modo che ogni residuo di impurità vengano espulse dall’interno del mitile.

Cambiare l’acqua 3 o 4 volte nelle 3 ore aggiungendo sempre una manciata di sale grosso.

Mettere le cozze in uno scolapasta e far sgocciolare.

In una padella antiaderente capiente mettere le cozze, 1 cipolla tritata, metà prezzemolo tritato, in vino bianco secco, pepe, sale e cuocere a fiamma vivace, mescolare di tanto in tanto fino all’apertura di tutte le conchiglie.

Togliere la padella dal fuoco.

Aprire le cozze, eliminare le conchiglie e tenere da parte i mitili.

Filtrare al colino fine il liquido di cottura delle cozze, farlo ridurre un po’ a fiamma vivace e tenere da parte.

Preparare la Salsa al Curry;

In una padella antiaderente mettere a scaldare il burro.

Aggiungere 1 cipolla tritata, il sedano e metà del prezzemolo tritati, la foglia di alloro, il timo, la farina, il curry, far imbiondire e mescolare.

Versare 1 mestolo di brodo caldo e far riprendere l’ebollizione, grattare sopra la noce moscata, abbassare la fiamma e cuocere per 15 minuti.

Togliere la padella dal fuoco passare il composto al minipimer ad immersione in modo da ottenere una salsa omogenea.

Riportare all’ebollizione, appena bolle togliere dal fuoco aggiungere la panna ed 1 cucchiaio di succo di limone, mescolare bene.

Aggiungere alla salsa il liquido di cottura delle cozze, i mitili sgusciati, mescolare e tenere da parte.

Preparare il riso Pilaff:

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 50gr di burro.

Aggiungere la cipolla tritata, farla soffriggere a fiamma bassa ed a pentola coperta.

Unire il riso, salare, alzare la fiamma al massimo e mescolare per 30 secondi.

Versare 0,5 litri di brodo e far riprendere l’ebollizione.

Al primo bollore travasare il tutto in una pirofila da forno, coprirla con un coperchio o con alluminio per alimenti.

Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.

Sfornare, sgranarlo con i rebbi di una forchetta

Ungere una pirofila con il burro, riempirla fino alla metà con il riso pilaff, versare su tutta la superficie la salsa al curry e cozze preparata, ricoprirla con il restante riso pilaff e schiacciarlo con il dorso di un cucchiaio.

Infornare a forno caldo a 200°C a gratinare in superficie.

Sfornare, far riposare 1 minuto e capovolgerlo su di un piatto di portata.

Servire in tavola direttamente su piatto di portata con la restante salsa al curry in salsiera a disposizione dei commensali.

Nota

Il mitilo o cozza (Mytilus galloprovincialis), Regolamento (CE) N. 1638/2001 e Regolamento (CE) N. 216/2009), è un mollusco bivalve ed equivalve. I mitili vengono chiamati comunemente anche cozze, muscoli, peoci, pedoli, móscioli, a seconda della zona geografica italiana. Quando è necessario distinguere questa specie dalle altre del genere Mytilus, essa viene indicata con l’espressione mitilo mediterraneo.

È un mollusco lamellibranco, dotato cioè di branchie a lamelle che assorbono l’ossigeno per la respirazione e che trattengono contemporaneamente il cibo per l’alimentazione, costituita soprattutto da placton e particellato organico in sospensione.

La distribuzione naturale del mitilo mediterraneo comprende tutte zone ove vi siano scogli, emersi o sommersi, in tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e la fascia costiera dell’Atlantico orientale, dal Marocco alle Isole Britanniche.

I mitili sono frutti di mare molto apprezzati. Per questo motivo essi sono allevati in vivai distribuiti in tutto il Mediterraneo ed in alcune zone, particolarmente vocate, si pratica la pesca dei mitili selvatici.

Molte sono le ricette gastronomiche che vedono i mitili come protagonisti come in pentola o padella (eventualmente con vino bianco, pepe o altri aromi) insieme ai loro gusci; come componente di spiedini; fritti in pastella; come componente di sughi per condire la pasta, da soli o con altri frutti di mare; gratinati al forno con pan grattato, prezzemolo, aglio ed olio di oliva; in pentola con solo pepe e cotte con il coperchio (dopo opportuna pulizia dei gusci e del bisso – il filamento tipo spago che le tiene ancorate). Nel napoletano questa preparazione si chiama “impepata di cozze”, mentre se vi si aggiunge l’aglio e l’olio si chiama “sauté di cozze”.

Il mitilo mediterraneo è edule, ma il suo consumo richiede molte precauzioni poiché esso, se cresciuto in zone marine prossime a scarichi urbani od in zone ove le correnti marine trascinano elementi provenienti da acque reflue, può essere facilmente ricettacolo di batteri e/o virus molto pericolosi. Infatti i mitili, come d’altro canto tutti i lamellibranchi, filtrano attraverso le loro branchie una gran quantità di acqua trattenendone particelle e microorganismi in essa sospesi. I mitili potrebbero essere utilizzati per la depurazione delle acque, in quanto possono filtrare fino a 1000 litri di acqua al giorno. Per i motivi suddetti è sconsigliabile l’uso comune di mangiarli crudi. In ogni caso nella cottura i mitili devono necessariamente aprirsi in modo tale da far fluire il calore al centro del mollusco uccidendo tutti i batteri.

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