Ingredienti
- 400gr Riso Carnaroli
- 450gr Cozze
- 250gr Vongole
- 250gr Mazzancolle
- 250gr Seppiepiccole
- 1 ciuffettino Prezzemolo
- 1 spicchio Aglio
- 1 Cipolla
- 400gr Passata di pomodoro
- 30gr Burro
- 1 bicchiere Vino bianco secco
- 3 cucchiai Olio Evo
- 1,5 litri Brodo vegetale
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Risotto alla Anconetana
Il Risotto alla Anconetana è un primo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena importanti a base di pesce, in famiglia o con amici.
Per il Risotto alla Anconetana disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una pentola con 0,5 litri di acqua leggermente salata ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota, far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Mettere le cozze sotto acqua corrente, eliminare il bisso, la barbetta che esce dalle due valve.
Spazzolarle una ad una, sempre sotto acqua corrente per rimuovere completamente tutte le incrostazioni.
Mettere le cozze man mano che si spazzolano in una ciotola capiente con acqua ed una manciata di sale grosso.
Lasciar riposare per 3 ore, in modo che ogni residuo di impurità vengano espulse dall’interno del mitile.
Cambiare l’acqua 3 o 4 volte nelle 3 ore aggiungendo sempre una manciata di sale grosso.
Mettere le cozze in uno scolapasta e far sgocciolare.
Scartare a vista le vongole rovinate o con il guscio rotto.
Mettere le vongole selezionate in una ciotola capiente con acqua fredda ed una manciata abbondante di sale grosso.
Lasciarle in ammollo per 30 minuti in modo che le vongole si ossigenino e rilascino eventuali granelli di sabbia od impurità presenti all’interno.
Per ultimo scrupolo, battere le vongole 3 volte sul piano di lavoro per far fuoruscire eventuale sabbia rimasta e tenere da parte.
Sciacquare bene le code di mazzancolle, asciugare con carta assorbente da cucina.
I crostacei devono essere sciacquati a lungo con acqua fredda, affinché vengano eliminate le possibili sostanze che vengono utilizzate per la conservazione.
Lavare i crostacei con acqua e aceto e lasciarli a bagno per qualche minuto. Questa procedura si può utilizzare sia per i crostacei surgelati sia per quelli freschi in quanto toglie i residui di ammoniaca che viene usata per il mantenimento del crostaceo.
Queste accortezze sono sufficienti come misure igieniche.
Incidere la corazza delle mazzancolle con un coltello ben affilato.
Togliere la corazza ed il filino nero sul dorso.
Risciacquare ancora sotto acqua corrente trasferire i crostacei su di un panno asciutto a scolare e tenere da parte.
Lavare, le seppie sotto acqua corrente, staccare i tentacoli, togliere le interiora. togliere l’osso, levare la sacca, dell’inchiostro facendo attenzione di non romperla, togliere gli occhi laterali e la pelle, rilavarle sotto acqua corrente, asciugarle con carta assorbente da cucina, tagliarle a striscioline e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.
Aggiungere cozze e vongole, ½ bicchiere di vino bianco secco cuocere a fiamma vivace fino all’apertura delle valve.
Staccare i molluschi dalle valve e tenere da parte.
Filtrare con il colino fine il liquido di cottura e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.
Aggiungere l’aglio e far imbiondire, unire le seppioline e cuocere per 30 minuti a fiamma bassa, mescolare di tanto in tanto.
Unire le mazzancolle, versare il restante vino bianco, il liquido di cottura delle cozze e vongole, e farlo ridurre quasi completamente a fiamma vivace.
Aggiungere la passata di pomodoro, il prezzemolo tritato, pepe, sale e cuocere per 60 minuti a fiamma bassa e mescolare di tanto in tanto.
5 minuti prima di fine cottura aggiungere cozze e vongole senza guscio e mescolare.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo ed il burro.
Aggiungere la cipolla tritata e farla imbiondire.
Versare il riso farlo tostare per 1 minuto mescolando e portarlo a cottura versando un mestolo di brodo vegetale per volta man mano che il brodo si assorbe per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore.
Mettere il riso in una zuppiera, aggiungere il ragù di pesce preparato e mescolare bene.
Servire in tavola direttamente nella zuppiera.
Nota
Il Risotto alla Anconetana si può fare con i frutti di mare freschi che si riescono a reperire in pescheria, l’importante è seguire le norme igieniche di pulizia.
Il mitilo o cozza (Mytilus galloprovincialis), Regolamento (CE) N. 1638/2001 e Regolamento (CE) N. 216/2009), è un mollusco bivalve ed equivalve. I mitili vengono chiamati comunemente anche cozze, muscoli, peoci, pedoli, móscioli, a seconda della zona geografica italiana. Quando è necessario distinguere questa specie dalle altre del genere Mytilus, essa viene indicata con l’espressione mitilo mediterraneo.
È un mollusco lamellibranco, dotato cioè di branchie a lamelle che assorbono l’ossigeno per la respirazione e che trattengono contemporaneamente il cibo per l’alimentazione, costituita soprattutto da placton e particellato organico in sospensione.
La distribuzione naturale del mitilo mediterraneo comprende tutte zone ove vi siano scogli, emersi o sommersi, in tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e la fascia costiera dell’Atlantico orientale, dal Marocco alle Isole Britanniche.
I mitili sono frutti di mare molto apprezzati. Per questo motivo essi sono allevati in vivai distribuiti in tutto il Mediterraneo ed in alcune zone, particolarmente vocate, si pratica la pesca dei mitili selvatici.
Molte sono le ricette gastronomiche che vedono i mitili come protagonisti come in pentola o padella (eventualmente con vino bianco, pepe o altri aromi) insieme ai loro gusci; come componente di spiedini; fritti in pastella; come componente di sughi per condire la pasta, da soli o con altri frutti di mare; gratinati al forno con pan grattato, prezzemolo, aglio ed olio di oliva; in pentola con solo pepe e cotte con il coperchio (dopo opportuna pulizia dei gusci e del bisso – il filamento tipo spago che le tiene ancorate). Nel napoletano questa preparazione si chiama “impepata di cozze”, mentre se vi si aggiunge l’aglio e l’olio si chiama “sauté di cozze”.
Il mitilo mediterraneo è edule, ma il suo consumo richiede molte precauzioni poiché esso, se cresciuto in zone marine prossime a scarichi urbani od in zone ove le correnti marine trascinano elementi provenienti da acque reflue, può essere facilmente ricettacolo di batteri e/o virus molto pericolosi. Infatti i mitili, come d’altro canto tutti i lamellibranchi, filtrano attraverso le loro branchie una gran quantità di acqua trattenendone particelle e microorganismi in essa sospesi. I mitili potrebbero essere utilizzati per la depurazione delle acque, in quanto possono filtrare fino a 1000 litri di acqua al giorno. Per i motivi suddetti è sconsigliabile l’uso comune di mangiarli crudi. In ogni caso nella cottura i mitili devono necessariamente aprirsi in modo tale da far fluire il calore al centro del mollusco uccidendo tutti i batteri.