Risotto con le Tinche o altro Pesce di acqua dolce alla Lombarda
Il Risotto con le Tinche o altro Pesce di acqua dolce alla Lombarda è un primo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena, a base di pesce, con familiari ed amici.
Per il Risotto con le Tinche o altro Pesce di acqua dolce alla Lombarda disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tagliare la cipolla a metà e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
Pelare la carota, lavarla, tagliare a metà e tenere da parte.
Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tagliarlo a metà e tenere da parte.
Se il pesce non fosse già pulito, togliere le pinne, le interiora, accorciare la coda, squamarlo con l’apposito attrezzo, lavarlo sotto acqua corrente, asciugarlo con carta assorbente da cucina, con un coltello ben affilato praticare sul dorso qualche incisione in modo da agevolare la cottura.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a sbollentare i pesci per 8 minuti.
Prelevarli con un mestolo forato, togliere i filetti, la lisca centrale e le altre eventuali lische e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere le teste, le lische di pesce, la cipolla, la carota. La costa di sedano, pepe e far bollire per 30 minuti, filtrarlo al colino fine e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 40gr di burro.
Aggiungere i filetti di pesce tenuti da parte, salare e rosolarli da ambo le parti e tenerli da parte al caldo.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare i restanti 40gr di burro.
Aggiungere l’aglio ed il prezzemolo tritati e far imbiondire.
Unire il riso e mescolare per 1 minuto.
Versare 1 mestolo di brodo preparato, mescolare e portare a cottura versando 1 mestolo di brodo per volta dopo l’assorbimento del brodo precedente, sempre mescolando.
A cottura ultimata togliere la padella dal fuoco.
Versare il risotto in una zuppiera e disporre sopra i filetti di pesce.
Servire in tavola direttamente nella zuppiera.
Nota
La tinca (Tinca tinca è un pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae, nonché unico esponente della sotto famiglia Tincinae.
Solitamente raggiunge i 30–50 cm di lunghezza per 4 kg di peso, anche se sono registrate (non in Italia) tinche lunghe fino a 84 cm.
Pesce onnivoro, si nutre di organismi bentonici e vegetali, soprattutto in orari notturni.
È diffusa in tutte le acque dolci europee (arcipelago britannico compreso) a corso lento: laghi, fiumi, canali, stagni. La sua presenza è documentata anche nei fiumi della Siberia, così come nel lago Bajkal.
Predilige fondi melmosi o ricoperti di vegetazione. Sopravvive anche in ambienti poveri di ossigeno. In inverno non si nutre, muovendosi lo stretto indispensabile, seppellendosi parzialmente nella melma di fondali fangosi.
Negli ultimi anni si è notata in Italia una contrazione della specie, concomitante alla diffusione di specie alloctone, quali il carassio, il pesce gatto e il pesce siluro.
È un pesce dalle carni apprezzate, preda di pescatori sportivi e non, nonché oggetto di allevamento in acquacoltura. Il sapore è molto influenzato dall’ambiente in cui vive.
Per pescarla vengono impiegate canne bolognesi, fisse e da fondo, con montature medio-pesanti. Le esche sono simili a quelle in uso per la carpa, anche se sono maggiormente apprezzate quelle di origine animale quali il lombrico ed il bigattino.
La tinca è un pesce utilizzato per l’alimentazione umana. Tra le varietà più pregiate può essere segnalata la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino.