Salsa Americana

Salsa Americana

La Salsa Americana è ideale per crostacei, in particolare aragosta e astice. La Salsa americana appartiene al gruppo delle salse neutre  che per elezione sono quelle che condiscono carni, pesci, crostacei, legumi, verdure e uova.

Per la Salsa Americana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
i pomodori, tagliarli a dadini e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di dragoncello, tritarle e tenere da parte.

Lavare, tagliare a pezzetti il guscio del crostaceo
e tenere da parte.

Pulire, lavare, tritare lo scalogno
e tenere da parte.

In una padella antiaderente
mettere a scottare i pezzetti di guscio di crostaceo in 30gr di burro e olio evo.

Mettere sale e pepe bianco.

Aggiungere lo scalogno tritato, il cognac,
la polpa dei pomodori tagliata a pezzi ed un pizzico di pepe di Cajenna e mescolare bene.

Versare il vino e farlo ridurre di metà.

Eliminare i pezzetti di guscio di crostaceo.

Completare la cottura con il burro rimanente,
con il dragoncello e con la panna.

Mettere in salsiera e servire in tavola per l’uso.

 

 

Nota

L’aragosta (Palinurus elephas), conosciuta comunemente come aragosta mediterranea, aragosta spinosa europea, aragosta spinosa comune, è un crostaceo dell’ordine Decapoda che vive nei fondali del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico orientale. Ha una taglia medio – grande con una lunghezza media di 20–40 cm e massima di 50 cm ed un peso fino a 8 kg. Vive nei fondali rocciosi dai 20 m fino ai 150 m di profondità. È una specie gregaria, si trovano spesso insieme numerosi esemplari. Teoricamente questo crostaceo può vivere all’ infinito, dato che il suo DNA non invecchia, ma lo sforzo del cambio di carapace e le probabili infezioni a cui va incontro durante questa fase della sua crescita, sono la causa della sua morte.

Ne sono stati pescati esemplari di oltre 150 anni, più di uno con peso superiore ai 20 kg.

Si nutre di plancton, alghe,spugne, anellidi,echinodermi, briozoi,crostacei, pesci e alcune specie di coralli, a volte anche carcasse di questi.

In alcune ricette viene applicato il metodo della cottura a vivo in acqua bollente, in quanto è opinione diffusa che gli invertebrati non percepiscano dolore. Nel febbraio 2013 è stato pubblicato un nuovo studio di ricercatori irlandesi che ha smentito l’opinione comune ed il vecchio studio norvegese, evidenziando come i movimenti del crostaceo al momento dell’immersione non sarebbero dovuti a riflessi automatici, ma a reale percezione del dolore

Nelle aragoste, come per molti artropodi, la proteina tropomiosina è allergenica e può essere causa di allergia alimentare anche grave.

 

 

La Colazione Italiana – americana – anglotedesca

 

Scampi alla Americana

 

Astice alla griglia

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