Ingredienti
- 3 spicchi Aglio
- 1 Scalogno
- 12cl Acqua
- 50gr Paprica
- 2 cucchiai salsa chili piccantein polvere
- 2 cucchiai Sale
- 1/2 cucchiaino Pepenero
- 1/2 cucchiaino Zenzerograttugiato
- 1 baccello cardamomoi semi
- 1/4 cucchiaino Coriandolomacinato
- 1/4 cucchiaino Fieno grecoi semi
- 1/4 cucchiaino Noce moscatagrattugiata
- 1 pizzico Cannellain polvere
- 2 cucchiai aceto
Direzione
La Salsa Berberè in amarico, la lingua ufficiale dell’Etiopia, berberé significa polvere di peperoncino rosso puro, ma é un termine usato anche per indicare questa salsa molto piccante usata per accompagnare piatti di carne o verdura.
Per la Salsa Berberè
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pulire, grattugiare lo zenzero e tenere da parte.
Pelare, lavare, tritare lo scalogno e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
Mettere in un bicchiere di frullatore:
aglio, scalogno, aceto e acqua
e frullare fino ad ottenere un impasto morbido e tenere da parte.
In una padella dal fondo pesante i rimanenti ingredienti:
la paprica in polvere, il chili in polvere, il sale, il pepe macinato,
lo zenzero grattugiato,il cardamomo in semi.
Il coriandolo macinato, il fieno greco in semi,
la noce moscata in polvere, la cannella in polvere
e farli tostare a fuoco medio, mescolando continuamente.
Lasciar raffreddare.
Trasferire il composto di aglio e scalogno nella padella con le spezie e mescolare bene.
Metterla nuovamente sul fuoco e far cuocere a fuoco basso
per 10 minuti fino ad ottenere una certa consistenza.
Lasciare raffreddare.
Versare la salsa in un barattolo
o mettere in salsiera e servire in tavola per l’uso.
Nota
Se il barattolo di salsa viene tenuto in frigorifero, ben chiuso, si può conservare per un mese circa.
L’aglio (Allium sativum ) è una pianta coltivata bulbosa, assegnata tradizionalmente alla famiglia delle Lilliaceae.
Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.
A causa della sua coltivazione molto diffusa l’aglio viene considerato quasi ubiquitario, ma le sue origini sono asiatiche (sono state rintracciate nella Siberia sud-occidentale), velocemente diffusosi nel bacino mediterraneo e già conosciuto nell’antico Egitto.
L’odore caratteristico dell’aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l’ alliina ed i suoi derivati, come l’allicina ed il disolfuro di diallile.
La pianta non ama il freddo autunno-invernale. Allora comincia ad afflosciarsi, fino a seccarsi del tutto. È a questo punto che il tubero sotterraneo andrebbe raccolto. I bulbi che invece si lasciano in loco, rivegeteranno l’anno seguente, coi primi caldi. L’aglio in cucina è molto utilizzato come condimento, ad esempio come ingrediente per salse come Bagna cauda, pesto, aioli, tzatziki . La parte commestibile sono i bulbilli (spicchi). Si consuma crudo o cotto, fresco o secco, intero, a fettine, tritato, in polvere. Talvolta gli spicchi vengono utilizzati per insaporire la pietanza ma non vengono direttamente consumati.
Nel folclore europeo, si riteneva che l’aglio tenesse lontani i vampiri e si indossava in un sacchetto intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei “parassiti” e conseguentemente l’aglio, avendo proprietà antibatteriche, li teneva lontani.
Il suo potere antisettico era noto fin dall’antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni e tutt’oggi è ampiamente usato nella medicina popolare.
Si consigliava di tenere l’aglio addosso la notte che precede il 24 giugno (S. Giovanni Battista) insieme ad altre erbe per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d’ Estate.