Salsa Liptauer
La Salsa Liptauer è ideale per accompagnare wurstel o carni rosse e bianche. La Salsa Liptauer è ottima sul pane tostato, sui cracker, sulle bagels o come ripieno in piatti freddi come i pomodori ripieni, peperoni e uova sode.
Per la Salsa Liptauer
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Mettere il burro in un piattino e lasciarlo a temperatura ambiente fino al momento dell’uso.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
i capperi, tritarli e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
l’erba cipollina, tritarla e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
il cetriolo sotto aceto, tritarlo finemente e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare finemente la cipolla e tenere da parte.
In una ciotola mettere il burro, montarlo con una forchetta.
Unire gli altri ingredienti tritati finemente e mescolare molto bene.
Nota
Il Liptauer è un formaggio spalmabile piccante composto da un formaggio di latte di pecora, formaggio di capra, quark o ricotta. E’ un prodotto originario della cucina regionale della Slovacchia chiamato Šmirkás.
Il nome deriva dal tedesco Liptau, che fa riferimento alla regione ungherese del Liptó nel nord della Slovacchia, ex contea nell’Impero austro-ungarico.
Il Liptauer può essere realizzato con qualsiasi tipo di formaggi molli. Ricotta, formaggio quark, caprino a pasta molle o il pecorino sono tutti adatti a questo scopo, ma circa un terzo dei Liptauer “tradizionali” si compone di bryndza, un formaggio di latte di pecora. Il formaggio è mescolato con panna acida locale, burro, margarina o birra e cipolle tritate finemente, cui si aggiungono spezie come paprika, prezzemolo fresco o semi interi di cumino. In altre ricette sono presenti la senape, la salsa Worcestershire, i capperi o la pasta di acciughe.
Il Liptauer già pronto è generalmente disponibile in piccoli pacchetti di stagnola ed ha un sapore tagliente e piccante.
In Austria il Liptauer è uno spuntino tipico servito nel Heuriger, una sorta di taverna locale dove si mangia e si beve. In Slovacchia ed in Ungheria molte famiglie hanno la loro ricetta. In Serbia il piatto è disponibile nella maggior parte dei ristoranti che servono cucina locale ed è speziato con paprika, peperoni rossi arrostiti e tuorli d’uovo.
Il cetriolo (Cucumis sativus L., 1753) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, originario dell’India. È una pianta strisciante o rampicante quando trova dei supporti, ai quali si attacca attraverso i cirri prodotti dai fusti e dai rami (vedi anche Melone). Il fusto, quadrangolare, è peloso con coste più o meno evidenti. Le foglie, piuttosto grandi, sono palmato-lobate, con lungo picciolo, verde scuro e ruvide. I fiori gialli a cinque lobi, non molto grandi, sono unisessuali, portati dalla stessa pianta (pianta monoica), i maschili a gruppi di circa cinque soggetti, i femminili sono solitari o a coppie. Il frutto è una bacca polposa ricca d’acqua. In Lombardia, Piemonte e Liguri il cetriolo è conosciuto anche con il termine cocomero per derivazione dalle lingue lombarda e Ligure.
Già nel Cinquecento, il medico e umanista italiano Pietro Andrea Mattioli raccomandava i semi ed il succo del cetriolo per “far bella la pelle”.
È indicato per ammorbidire la pelle che tende ad assumere una maggiore elasticità, il suo succo è consigliato dopo un’esposizione al sole, mentre la polpa è efficace per le pelli secche.
Oltre a questo uso esterno, non bisogna dimenticare che il cetriolo è ricco di sali minerali, vitamina C e amminoacidi.
Viene mangiato crudo tagliato a fette in insalata ed entra come componente di insalate miste o come guarnitura di piatti freddi. Raccolto immaturo, di piccole dimensioni (cetriolino), viene posto sotto aceto e consumato in antipasti misti ed entra affettato nella composizione della giardiniera.
Va preferibilmente consumato quando al tatto è duro: se la polpa non risulta soda significa che l’ortaggio non è più buono. Dal punto di vista della digestione non è ben tollerato da tutti: in particolare è talora indigesto per i bambini. Ci sono diverse tipologie di cetriolo, tra cui la varietà ibrida tra cetriolo e melone tipica pugliese denominata “Carosello Bianco Barese”, spesso chiamata familiarmente “Cocomero”.