Sciroppo di Amarene
Lo Sciroppo di Amarene è ideale preparare cocktail e bevande dissetanti, per guarnire e decorare dolci e gelati.
Lo Sciroppo di Amarene è uno sciroppo per bibite senza glutine,
senza conservanti e senza coloranti e di altissima qualità.
Lo Sciroppo di Amarene è ideale per creare ottimi cocktail
e long drink ed è ottimo, diluito in acqua,
per dissetarsi nelle calde giornate estive.
Per lo Sciroppo di Amarene
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le amarene e tenere da parte.
Togliere il picciolo alle amarene,
metterle in una grande ciotola e schiacciarle con le mani,
levando, con le mani, i noccioli (mettendoli tutti da parte)
e lasciandole poi riposare per almeno 24 ore.
Bagnare una salvietta con acqua,
mettere dentro le amarene,
stringere e spremere più volte e con forza facendo uscire tutto il sugo
che andrà raccolto in una pentola.
Nel mortaio pestare una ventina di noccioli di amarena,
e gli altri tenerli da parte interi.
Unire nella pentola, del sugo di amarena,
il pesto di noccioli e fare bollire per 15 minuti.
Bagnare un’altra salvietta,
metterla dentro un imbuto posato su un’altra pentola
e filtrare il sugo bollito.
Pesarlo, aggiungere lo zucchero in dose doppia del peso del sugo,
e fare bollire per 5 minuti,
mescolando sempre con un cucchiaio di legno per non farlo attaccare.
Lasciare raffreddare dentro la pentola.
Imbottigliare in bottiglie di vetro scuro,
posando prima sul fondo una decina di noccioli interi.
Chiudere con tappi di sughero.
Nota
Se ben preparato e conservato al buio,
lo sciroppo durerà un anno.
Da consumare diluito in acqua ghiacciata
o versato puro sul gelato
o nella macedonia al posto del limone.
Lo Sciroppo di Amarene è ideale preparare cocktail
e bevande dissetanti, per guarnire e decorare dolci e gelati.
Lo Sciroppo di Amarene è uno sciroppo per bibite senza glutine,
senza conservanti e senza coloranti e di altissima qualità.
Ideale per creare ottimi cocktail e long drink ed è ottimo,
diluito in acqua, per dissetarsi nelle calde giornate estive.
Il ciliegio aspro o Prunus cerasus è un albero da frutto
appartenente alla famiglia delle Rosacee ed al genere Prunus.
Il frutto del ciliegio acido è simile alla ciliegia del ciliegio (Prunus Avium).
In Italia si distinguono principalmente tre varietà di ciliegio acido,
con frutti di diverso colore e diversa acidità:
l’Amareno (la varietà più diffusa),
con frutti di colore rosso chiaro e sapore amarognolo,
leggermente acido (le amarene);
il Visciolo, con frutti di colore rosso intenso e sapore relativamente dolce,
leggermente acido (le visciole);
il Marasco, con frutti piccoli di colore rosso-nerastro e sapore molto amaro e acido (le marasche)
prunus mahaleb.
Invece nei paesi anglosassoni sono coltivate principalmente
due varietà di ciliegio acido:
il Montmorency cherry, un tipo di amareno,
con frutti di colore rosso chiaro ed il Morello cherry,
con frutti di colore rosso scuro.
il ciliegio acido è un albero o arbusto con altezza dai 2 agli 8 metri
con chioma piramidale e foglie dalla lamina di 5-8 cm
e picciolo più piccolo rispetto al ciliegio.
L’origine è incerta.
Per alcuni autori l’amareno proviene dall’Asia occidentale,
dall’Europa dell’Est o dal Medio Oriente,
dalle regioni dell’Armenia e del Caucaso,
altri lo considerano endemico dell’Europa centro-orientale,
in quanto numerosi semi di ciliegio sono stati rinvenuti in siti preistorici centro-europei.
Una leggenda narra che l’abbia portato in Italia un generale romano,
Lucullo, conosciuto per la sfarzosità dei suoi banchetti.
In alcuni antichi scritti si legge che Lucullo raccolse la pianta a Cerasunte,
città dell’Asia Minore, e la trapiantò nei suoi giardini intorno al 65 A.C.
Oggi si rinviene spontanea nei boschi,
sporadicamente fino a circa 1000 metri d’altezza.
Si adatta facilmente ad ogni clima e non ha bisogno di particolari attenzioni,
crescendo spesso anche in forma selvatica.
Ama il sole, ma resiste anche alle basse temperature così come sopporta anche la siccità.
Non ha particolari richieste per il terreno,
cresce adattandosi a qualunque tipo.
I frutti trovano largo uso in ambito culinario
dove vengono usati per la produzione di sciroppi,
confetture, frutta candita o sotto spirito
e liquori come il vino di visciole,
il maraschino e la ginjinha.
Sono molto ricchi di vitamina B e C.
Anche le foglie trovano uso nella produzione di un liquore.
Piatto tipico della cucina romana è la Crostata con marmellata di visciole.
Particolare è l’uso dei peduncoli dei frutti che vengono raccolti a piena maturazione
e lasciati essiccare al sole.
Hanno proprietà diuretiche e sono considerati un sedativo delle vie urinarie.
Si utilizzano, quindi, come potente diuretico,
per cistite e per insufficienza renale.
Il legno, pregiato come combustibile e per falegnameria,
ha durame giallastro e alburno rosato venato di rosso,
molto simile al ciliegio dolce.