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Scrigno ai frutti di mare

Lo Scrigno ai frutti di mare è un secondo piatto pieno di gusto e profumi. Molto gustoso e scenografico, ideale per le grandi occasioni come le festività natalizie, pasquali, compleanni e ricorrenze familiari.

 

Lo Scrigno ai frutti di mare è una ricetta facile da realizzare,
ideale servito come secondo piatto raffinato, nelle occasioni speciali.

Per lo Scrigno ai frutti di mare disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.

Lavare, sotto acqua corrente le cozze,
pulirle con paglietta di ferro nuova,
risciacquarle e tenere da parte.

Lavare, in acqua  e sale le vongole,
farle spurgare per 2 ore,
risciacquarle e tenere da parte.

In una padella antiaderente capiente far aprire le cozze e le vongole,
a fuoco vivo, sgusciarle e tenere da parte.

Con la pasta sfoglia ricavare 12 rettangoli di 8×12 cm circa.

Sovrapporli a 3 per volta.

Incidere lo strato superiore con la punta del coltello per formare una griglia decorativa
e pennellare con uovo sbattuto.

Disporre i 4 gruppi di rettangoli in una teglia da forno

Infornare a forno caldo a 200°C per 15 minuti.

Separare lo strato superiore, delicatamente,
con la lama di un coltello e svuotare la base per creare un incavo e tenere da parte.

In un pentolino, a fuoco moderato,
fondere il burro e tenere da parte.

In un pentolino versare il Martini Dry e ridurlo di un terzo,
a fuoco vivo, lasciar intiepidire.

Unire, al Martini, i 3 tuorli e, a bagnomaria,
battendo con la frusta, far addensare.

Aggiungere il burro fuso, poco alla volta,
salare e pepare.

Unire i molluschi scolati,
l’aglio e abbondante prezzemolo tritati.

Distribuire il composto nei bauletti di pasta sfoglia
creati poco prima di servire.

Servire in tavola ad ogni commensale
su piatto individuale.

 

 

Nota
Lo Scrigno ai frutti di mare è un secondo piatto pieno di gusto e profumi.

Lo Scrigno ai frutti di mare è un secondo piatto molto gustoso e scenografico,
ideale per le grandi occasioni come le festività natalizie, pasquali,
compleanni e ricorrenze familiari.

Una ricetta facile da realizzare,
ideale servito come secondo piatto raffinato, nelle occasioni speciali.

La cozza o mitilo (Mytilus galloprovincialis),
Regolamento (CE) N. 1638/2001 e Regolamento (CE) N. 216/2009),
è un mollusco bivalve ed equivalve.

I mitili vengono chiamati comunemente in Italiano regionale anche cozze,
muscoli, peoci, pedoli, móscioli, a seconda della zona geografica.

Quando è necessario distinguere questa specie dalle altre del genere Mytilus,
essa viene indicata con l’espressione mitilo mediterraneo.

La distribuzione naturale del mitilo mediterraneo comprende
tutte zone ove vi siano scogli, emersi o sommersi, in tutto il Mediterraneo,
il Mar Nero e la fascia costiera dell’Atlantico orientale,
dal Marocco alle isole Britanniche.

Il mitilo si è naturalizzato in diverse regioni del mondo:
in Giappone, California, Sudafrica, Australia meridionale e Nuova Zelanda.

In queste località il mitilo mediterraneo compete con la fauna locale
ed è perciò considerata specie invasiva,
dannosa per gli ecosistemi.

I mitili sono frutti di mare molto apprezzati.

Per questo motivo essi sono allevati in vivai distribuiti in tutto il Mediterraneo
e in alcune zone, particolarmente vocate, si pratica la pesca dei mitili selvatici.

Nella parte edibile del mitilo si ha una media di 58 calorie ogni 100 gr.

I mitili sono caratterizzati dalla presenza di sostanze importanti dal punto di vista nutrizionale:
il ferro ammonta a 5,8 mg ogni 100 gr di parte edibile
e significativa è l’alta percentuale di acidi grassi polinsaturi,
tra cui l’ acido eicosapentaenoico  e l’ acido docosaesaenoico,
come anche è rilevante la presenza di pochi acidi grassi saturi,
rispetto ad altri cibi di orgine animale.

Altrettanto importante è la presenza nei mitili di sostanze antiossidanti,
come il selenio e la vitamina E.

Molte sono le ricette gastronomiche che vedono i mitili come protagonisti,
se ne segnalano alcune: in pentola o padella (eventualmente con vino bianco, pepe o altri aromi)
insieme ai loro gusci; come componente di spiedini;
fritti in pastella; come componente di sughi per condire la pasta,
da soli o con altri frutti di mare; gratinati al forno con pan grattato,
prezzemolo, aglio ed olio di oliva; in pentola con solo pepe e cotte con il coperchio
(dopo opportuna pulizia dei gusci e del bisso – il filamento tipo spago che le tiene ancorate).

Nel napoletano questa preparazione si chiama “impepata di cozze”,
mentre se vi si aggiunge l’aglio e l’olio si chiama “sauté di cozze”.

 

 

Ricetta per Penne ai frutti di mare

 

Ricetta per U’cappon magro

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