Ingredienti
- 1kg Seppiepiccole
- 1 Cipolla
- 1 costa Sedano
- 1 limone
- 300gr Fagioli borlottigià sgranati
- 4 Uova
- 4 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Seppioline e Fagioli alla Veneta
Le Seppioline e Fagioli alla Veneta sono un antipasto od un secondo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per le Seppioline e Fagioli alla Veneta disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un pentolino pieno di acqua bollente leggermente salata far rassodare 4 uova per 9 minuti dalla ripresa del bollore.
Farle raffreddare sotto acqua corrente, sgusciarle, tagliarle a spicchi e metterle in un piatto piano e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Pulire, lavare, tagliare a fettine la cipolla e tenere da parte.
Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tagliarlo a fettine e tenere da parte.
Sgranare i fagioli borlotti, lavarli sotto acqua corrente, scolarli e tenere da parte.
Lavare, le seppie sotto acqua corrente, staccare i tentacoli, togliere le interiora. togliere l’osso, levare la sacca, dell’inchiostro facendo attenzione di non romperla, togliere gli occhi laterali e la pelle, rilavarle sotto acqua corrente, asciugarle con carta assorbente da cucina, tagliarle a strisce e tenere da parte.
Mettere i fagioli in una pentola coprirli con acqua fredda e lessarli per 20 minuti a fiamma moderata, scolarli e tenere da parte.
In una pentola con acqua bollente leggermente salata, mettere a cuocere le seppioline con la cipolla, il sedano, per 20 minuti a fiamma moderata.
Prelevare le seppioline dalla pentola con un mestolo forato e disporle in una insalatiera, far raffreddare e tenere il liquido di cottura.
Preparare una salsina con olio evo, il succo di limone, 2 cucchiai di liquido di cottura delle seppie, pepe, sale e sbattere con i rebbi di una forchetta per emulsionare bene il tutto.
Aggiungere i fagioli nella insalatiera con le seppioline, condire con la salsina appena preparata e mescolare bene.
Guarnire con gli spicchi di uova sode.
Servire in tavola direttamente nella insalatiera preparata.
Nota
Questa è una ricetta che si può utilizzare come antipasto o come un secondo piatto.
Le seppie o Sepiidae sono una famiglia di molluschi cefalopodi marini diffusi nelle acque tropicali-temperate. Presentano 10 appendici circumorali retrattili: 8 braccia di pari lunghezza e 2 lunghe appendici dotate di ventose denticolate, adibite alla difesa e spesso alla riproduzione. L’animale presenta anche occhi sporgenti con una pupilla molto sviluppata e a forma di W. Le specie di dimensioni maggiori non superano i 50 cm, e possono raggiungere i 12 kg di peso. Presentano una conchiglia interna detta “osso di seppia” e una sacca per l’inchiostro, posta in prossimità dell’ano, che viene espulso quando la seppia si sente minacciata. Possiedono una spiccata capacità mimetica, e possono cambiare il proprio colore, grazie alla presenza nel derma di una ricca rete di cromatofori, dal marrone al nero, dal giallo al rosso. Alcune specie sono dotate di bioluminescenza. Si nutrono di granchi, piccoli pesci, gamberetti, vermi acquatici, piccoli polpi e altri molluschi. Vengono generalmente predate da delfini, squali, grandi pesci, foche e altre seppie. Le uova, di colore scuro, vengono deposte in grappoli, e vengono comunemente dette “uva di mare” Le specie della famiglia Sepiidae hanno una distribuzione tropicale-temperata, con un inusuale pattern biogeografico: sono infatti presenti tanto sulle coste occidentali del Pacifico che su quelle orientale dell’Atlantico, nonché nel Mediterraneo, ma sono assenti su entrambi i versanti costieri delle Americhe. Sono organismi bentonici, cioè che vivono nei fondali. Si possono trovare facilmente sia su fondali sabbiosi che su quelli rocciosi; prediligono in genere le basse profondità della piattaforma continentale, ma sono state segnalate sino a 600 m. Il nero di seppia è il liquido scuro secreto dalle seppie; per estensione si può intendere il liquido secreto dalle ghiandole di altri cefalopodi come il polpo, il calamaro ecc. In passato lo si usava come inchiostro, oggi è usato in cucina. Si usa prettamente come condimento, nella cucina italiana è adoperato prevalentemente per i primi piatti a base di pasta in particolare nella cucina siciliana e per il risotto al nero di seppia nelle cucine veneziana e toscana. Quest’ultimo piatto è tipico anche delle cucine catalana (arròz negro) e croata (crni riżot). Il nero di seppia una volta estratto va poi conservato in ambiente refrigerato.